30 anni fa/14: il 1986 ''si chiude'' con una rapina alle Poste di Monticello e una banda dedita allo spaccio sgominata dai CC

L'ufficio postale di Monticello
Gli ultimi giorni dell'anno risultano parecchio movimentati sul fronte della cronaca nera. A fine dicembre 1986 infatti, l'ufficio postale di Monticello si rende scenario di una rapina che frutta ai suoi autori ben otto milioni di lire. Un colpo decisamente ''originale'' quello messo a segno durante le festività; prima di darsi alla fuga infatti, i banditi si scusano con il personale agli sportelli per il disturbo arrecato, augurando loro ''buon Natale''. La rapina avviene alle prime ore del mattino quando due uomini armati di pistola, uno con il volto coperto da passamontagna, e l'altro da sciarpa e cappello, entrano nell'ufficio di Via Roma. All'interno non c'è l'utenza, ma solo i dipendenti: l'anziana direttrice, due impiegate e altrettanti postini. Perfettamente a conoscenza del posto, i banditi dopo aver scavalcato il banco chiedono con insistenza di poter avere il sacco con la corrispondenza, giunto in ufficio a Monticello pochi minuti prima a bordo di un furgone blindato. Attimi di vero e proprio terrore, con i due malviventi che minacciano di sparare nel caso in cui non venga loro dato quanto richiesto. Aperta la cassaforte dalla direttrice, i rapinatori prelevano otto milioni di lire in contanti e diciotto assegni, senza alcun valore perchè non riscuotibili. Poi, una volta racimolato il cospicuo bottino si dileguano, non prima di aver invitato il personale ad attendere qualche minuto prima di lanciare l'allarme al 112. Sulla porta d'uscita invece, l'augurio di ''buon Natale'' e poi la fuga a bordo di un'Alfetta posteggiata a poca distanza. Sul posto arrivano i carabinieri della caserma di Missaglia per i rilievi di rito: dei malviventi però, non c'è più alcuna traccia.
Nel frattempo, sempre a Monticello, viene disposta dall'amministrazione comunale del sindaco Vittorio Cazzaniga la chiusura per trenta giorni di un noto night club con sede in paese. Alla base del provvedimento, le indagini della Polizia, che avrebbero rilevato la proiezione di film ''a luci rosse'' senza le necessarie autorizzazioni.

Giovanni Maldini, sindaco di Casatenovo

Sempre sul fronte della cronaca nera, fa notizia l'arresto di un 29enne residente a Monticello, membro di una banda dedita allo spaccio di eroina. Una complessa operazione, quella a cura dei carabinieri di Cantù e Como, che consente di smantellare un giro di cessione di stupefacenti nel territorio di Costa Masnaga e nelle limitrofe piazzole a ridosso della superstrada 36. Una ventina i giovani denunciati in quanto clienti della pericolosa organizzazione.
Intanto a Barzanò c'è apprensione per le sorti di un operaio ventenne residente in centro paese, rimasto avvolto dalle fiamme durante le operazioni di rifinitura di un parquet a Lecco. Nell'incidente il giovane riporta infatti ustioni su quasi la metà della superficie del corpo e per questa ragione viene trasportato all'ospedale di Parma.

Villa Mariani di Casatenovo

A Casatenovo invece, Villa Mariani diviene ufficialmente il ''tempio della musica''. Il consiglio comunale approva infatti l'istituzione della scuola nello splendido immobile, oltre ad un regolamento ''ad hoc'' sul suo utilizzo. Un progetto ''sposato'' da tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e opposizione, con l'obiettivo di restaurare l'immobile situato in località Galgiana, conferendogli al contempo una destinazione culturale certa. Lavori in corso anche alla casa di riposo Monzini, dove si valuta un ampliamento dell'immobile, sfruttando l'adiacente parco di Villa Farina. La finalità - dell'amministrazione comunale del sindaco Giovanni Maldini e del consiglio presieduto dal parroco don Franco Annoni - è infatti quella di disporre di una struttura maggiormente efficiente, in grado di accogliere pazienti maschi, femmine e non autosufficienti.

Angelo Colombo del PCI di Casatenovo

Sul fronte politico invece, si registra un cambio nel PCI: Franco Pluchino - primario al Besta di Milano - rassegna le proprie dimissioni dal consiglio comunale per motivi di lavoro. Al suo posto subentra Antonio Colombo che, a suo volta, cede il testimone di segretario del partito ad Angelo Colombo, 36 anni, residente a Cassina de' Bracchi. La sezione intanto viene scelta con altre settantuno sparse in tutta Italia per uno studio approfondito da parte del comitato centrale comunista, sul modo di operare delle unità periferiche.
G. C.
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