30 anni fa/15: l'Agrati-Garelli annuncia 159 esuberi. Ritardo sui lavori per la piscina e a Cremella problemi con i...visoni
Il 1987 si apre sotto i peggiori auspici, sul fronte occupazionale. I sindacati sono impegnati infatti nella difficile trattativa della Agrati-Garelli di Cortenuova per salvare i 159 dipendenti in esubero. La società monticellese, storico marchio produttore di ciclomotori noto a livello internazionale, annuncia infatti un piano industriale che coinvolge drasticamente anche la forza lavoro. Le sigle sindacali chiedono ai vertici di ricorrere alla cassa integrazione per 24 mesi, approntando nel frattempo gli interventi necessari alla ripresa, con maggiori investimenti sul sito produttivo di Cortenuova. La trattativa tuttavia, si preannuncia difficile già in partenza.
Nella frazione monticellese si assiste poi ad un annuncio shock: il rischio chiusura della comunità La Grande Casa. A seguito delle vicessitudini che hanno interessato il direttore della struttura di Cortenuova - dileguatosi nel nulla - e alle croniche problematiche finanziarie, la presidente decide di non accettare nuovi ospiti sino a quando la situazione non si sarà stabilizzata. E a questo proposito scrive una lettera indirizzata addirittura al Papa, finalizzata alla ricerca di un direttore religioso, in grado di offrire garanzie di serietà e moralità alla struttura che accoglie emarginati sociali, ubicata nel cuore della frazione.
Intanto sul fronte politico ''traballa'' la maggioranza del sindaco Vittorio Cazzaniga. Guerino Colombo, storica guida della locale società ciclistica, lascia infatti la delega allo sport per contrasti con il resto dell'amministrazione. L'esponente della DC, il più votato alle elezioni del 1985, spiega i motivi della sua decisione alle associazioni sportive convocate in un vertice. Quegli stessi gruppi che era riuscito - per la prima volta nella storia di Monticello - a ''mettere insieme'' fondando la Polisportiva.
A Barzanò procedono invece con estrema lentezza i lavori per la realizzazione delle piscine consortili, fortemente volute dai sindaci del territorio. E' il consigliere di Casatenovo Ildefonso Ghezzi a sollevare perplessità rispetto alla solidità dell'impresa che si è aggiudicata l'appalto per l'opera. Se il sindaco barzanese Giuseppe Aldeghi si impegna a inviare una missiva per chiedere conto di questo ritardo, i comuni dialogano sulla viabilità della zona, che necessita di un adeguamento in vista della nuova struttura sportiva. Il punto più controverso riguarda la realizzazione di una strada in territorio di Monticello, di collegamento alla provinciale 51, per evitare che il traffico diretto alla piscina si riversi costantemente nel centro di Barzanò. L'assessore monticellese Mario Villa detta però alcune condizioni in merito, dal momento che l'arteria non servirà soltanto i ''suoi'' residenti, ma sarà al servizio dell'intero territorio. Una soluzione va quindi ricercata in un'ottica consortile.
Se Viganò lavora al nuovo gonfalone - giallo e azzurro - e allo stemma, Cremella è alle prese con il problema....dei visoni. I cittadini segnalano gli odori nauseabondi che sarebbero prodotti da un allevamento, soprattutto in estate. Il sindaco Guido Besana interpella l'Ussl chiedendo di effettuare delle verifiche sul numero massimo degli animali che possono essere ospitati nella struttura. A creare qualche grattacapo è poi un'azienda tessile, rea, a detta dei residenti, di produrre troppo rumore, soprattutto nelle ore notturne.
Chiudiamo infine con la cronaca nera. Saccheggiato infatti, a inizio anno, lo spaccio Vismara di Via Verdi a Casatenovo. I ladri prelevano dolciumi, brioches e prodotti per l'igiene per un valore di 2milioni di lire. Poi si dileguano nel nulla.
Il sito produttivo Agrati-Garelli a Cortenuova di Monticello
Nella frazione monticellese si assiste poi ad un annuncio shock: il rischio chiusura della comunità La Grande Casa. A seguito delle vicessitudini che hanno interessato il direttore della struttura di Cortenuova - dileguatosi nel nulla - e alle croniche problematiche finanziarie, la presidente decide di non accettare nuovi ospiti sino a quando la situazione non si sarà stabilizzata. E a questo proposito scrive una lettera indirizzata addirittura al Papa, finalizzata alla ricerca di un direttore religioso, in grado di offrire garanzie di serietà e moralità alla struttura che accoglie emarginati sociali, ubicata nel cuore della frazione.
Da sinistra Vittorio Cazzaniga e Guerino Colombo
Intanto sul fronte politico ''traballa'' la maggioranza del sindaco Vittorio Cazzaniga. Guerino Colombo, storica guida della locale società ciclistica, lascia infatti la delega allo sport per contrasti con il resto dell'amministrazione. L'esponente della DC, il più votato alle elezioni del 1985, spiega i motivi della sua decisione alle associazioni sportive convocate in un vertice. Quegli stessi gruppi che era riuscito - per la prima volta nella storia di Monticello - a ''mettere insieme'' fondando la Polisportiva.
Il sindaco di Barzanò, Giuseppe Aldeghi e Ildefonso Ghezzi, consigliere di Casatenovo
A Barzanò procedono invece con estrema lentezza i lavori per la realizzazione delle piscine consortili, fortemente volute dai sindaci del territorio. E' il consigliere di Casatenovo Ildefonso Ghezzi a sollevare perplessità rispetto alla solidità dell'impresa che si è aggiudicata l'appalto per l'opera. Se il sindaco barzanese Giuseppe Aldeghi si impegna a inviare una missiva per chiedere conto di questo ritardo, i comuni dialogano sulla viabilità della zona, che necessita di un adeguamento in vista della nuova struttura sportiva. Il punto più controverso riguarda la realizzazione di una strada in territorio di Monticello, di collegamento alla provinciale 51, per evitare che il traffico diretto alla piscina si riversi costantemente nel centro di Barzanò. L'assessore monticellese Mario Villa detta però alcune condizioni in merito, dal momento che l'arteria non servirà soltanto i ''suoi'' residenti, ma sarà al servizio dell'intero territorio. Una soluzione va quindi ricercata in un'ottica consortile.
Guido Besana e uno degli allevamenti di visoni con sede a Cremella
Se Viganò lavora al nuovo gonfalone - giallo e azzurro - e allo stemma, Cremella è alle prese con il problema....dei visoni. I cittadini segnalano gli odori nauseabondi che sarebbero prodotti da un allevamento, soprattutto in estate. Il sindaco Guido Besana interpella l'Ussl chiedendo di effettuare delle verifiche sul numero massimo degli animali che possono essere ospitati nella struttura. A creare qualche grattacapo è poi un'azienda tessile, rea, a detta dei residenti, di produrre troppo rumore, soprattutto nelle ore notturne.
Chiudiamo infine con la cronaca nera. Saccheggiato infatti, a inizio anno, lo spaccio Vismara di Via Verdi a Casatenovo. I ladri prelevano dolciumi, brioches e prodotti per l'igiene per un valore di 2milioni di lire. Poi si dileguano nel nulla.
G. C.