30 anni fa/21: sgominata banda di rapinatori e 5° assalto all'ufficio postale di Monticello. Ancora polemiche sulla nuova caserma dei carabinieri a Casatenovo

Giovanni Maldini e don Luigi Colombo
A riempire le pagine della cronaca, nel giugno 1987, è la ''nera''. Il mese si apre infatti con l'arresto, da parte dei carabinieri di Como e Cantù, di tre giovani malviventi che avevano messo a ferro e fuoco il casatese, collezionando una quindicina di colpi. A partire dalla rapina alla farmacia di Nibionno, ma anche ad Arosio e Molteno, oltre a quelle di Sirone, Bulciago e Costa Masnaga. A Casatenovo invece, i tre avevano scippato due giovani di Rogoredo, derubandole della borsetta, per poi entrare in azione ai danni di una profumeria di Via Casati. Finiti in manette, per i componenti della banda si sono così aperte le porte del carcere.
A Cassago invece, la comunità è in lutto per la scomparsa di madre e figlia di 56 e 22 anni, morte in un incidente stradale. Le due stavano percorrendo la vecchia statale 36 quando, all'altezza di Varenna - località Fiumelatte - un masso staccatosi da un costone di roccia, ha travolto la loro auto, uccidendole sul colpo.
Nella confinante Monticello, da registrare c'è la quinta rapina messa a segno nel giro di pochi mesi ai danni dell'ufficio postale di Piazza Giovanni XXIII. Il fatto è avvenuto poco dopo mezzogiorno quando due giovani, arma in pugno e volto coperto da passamontagna, hanno fatto irruzione nei locali ordinando ai presenti di mettersi contro il muro, con le mani ben alzate. Dopo essersi fatti consegnare dal direttore, il denaro contenuto nella cassaforte - circa 5milioni di lire - la banda si è presto dileguata insieme ad un complice che li attendeva all'esterno a bordo di una Bmw di colore scuro, poi rinvenuta a Verdegò di Barzago dai carabinieri della stazione di Missaglia e del nucleo radiomobile di Lecco, che sull'episodio hanno subito avviato le indagini del caso.
E a proposito di Arma, continua la polemica sulla costruzione della caserma di Via Bixio a Casatenovo, decisa dal sindaco Giovanni Maldini e dalla sua amministrazione. Se i comunisti avevano presentato un'interrogazione per chiedere lumi sul
La nuova caserma di Casatenovo
destino dell'immobile realizzato al confine con Monticello, a fugare ogni dubbio è la visita del colonnello Salvatore Marcinnò, dei carabinieri di Como, che impartisce una sorta di benedizione metaforica alla struttura militare. Un sopralluogo finalizzato a conoscere i nuovi spazi, che nel giugno 1987 sono pressochè conclusi, per buona pace delle minoranze consiliari che non riescono a concepire l'investimento, stante la presenza della caserma dei carabinieri nella confinante Missaglia. In effetti sul destino dell'immobile di Via Garibaldi (oggi Matteotti) vige ancora un grosso punto interrogativo. L'intenzione dell'Arma pare essere orientata alla permanenza del presidio di sicurezza: i più critici a questo proposito sono però i comunisti casatesi. Si registra infatti un vivace scambio di vedute tra Antonio Colombo (PCI) e il sindaco Giovanni Maldini, con il primo che ritiene superflua la realizzazione di un ''doppione'' della struttura di Missaglia, invocando perlomeno il potenziamento del presidio casatese a tenenza. Per il primo cittadino invece, dovranno essere i carabinieri a stabilirne la destinazione e a decidere il futuro della caserma del comune limitrofo.
Intanto a Casatenovo il gruppo della Colombina torna alla carica sulla richiesta di realizzare un centro sociale che possa fungere da punto di riferimento per i cittadini del rione. A questo proposito inviano l'ennesima lettera all'amministrazione comunale, chiedendo di esprimersi in maniera definitiva sul tema.
La comunità casatese in quei giorni piange la scomparsa di don Luigi Colombo a seguito di una lunga malattia; vice parroco, viveva in paese dal 1943.

La chiesetta di San Zenone e la cerimonia per presentare i lavori

Festa grande a Missaglia per l'inaugurazione della chiesetta di San Zenone, ristrutturata dalle penne nere insieme con il Lions Club Brianza Colli. Un piccolo gioiello restituito alla comunità e presentato nel corso di una cerimonia ricca di eventi, che vedono la presenza in paese del presidente della giunta regionale, avvocato Guzzetti e del prefetto di Como, Gazzillo. La prima pietra per la ristrutturazione della chiesetta era stata posta niente meno che dal cardinal Carlo Maria Martini, quattro anni prima.
L'amministrazione provinciale infine, annuncia un intervento di sistemazione dell'incrocio di Casa Massimo, zona da sempre teatro di incidenti stradali. Saranno realizzati parapetti in cemento armato, aiuole spartitraffico e posati cartelli e sostegni per rendere più sicura e scorrevole la strada provinciale che attraversa il territorio comunale, fondamentale via di collegamento tra il centro paese e la frazione Missagliola.
G. C.
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