30 anni fa/26: destino incerto per Villa Cioja, mentre Maldini sogna un ufficio postale a Rogoredo. Don Fermo vice parroco

Dotare le frazioni di Casatenovo di alcuni servizi essenziali: è l'obiettivo che si pone sul finire dell'estate 1987, il sindaco Giovanni Maldini. A partire dalla zona compresa fra Rogoredo e Cassina de' Bracchi, dove a detta dell'esponente della DC, dovrebbe insediarsi il secondo ufficio postale del territorio casatese. Per questo motivo il primo cittadino invia al direttore provinciale delle Poste un'ampia relazione nella quale illustra la proposta di istituire un'altra sede, oltre a quella già presente nel capoluogo. Il servizio a detta di Maldini, potrebbe trovare posto nella palazzina in fase di realizzazione in Via Volta, evitando così il frequente fenomeno delle code allo sportello o le inutili trasferte da parte dei cittadini delle frazioni verso il centro paese.

Da sinistra don Fermo Mantegazza e il sindaco di Casatenovo, Giovanni Maldini

Uno squilibrio di servizi tra capoluogo e periferia che a detta di Maldini necessita di essere colmato al più presto, perchè ad eccezione delle parrocchie, dei cimiteri e delle scuole materne, le cinque frazioni di Casatenovo mancano di centri sociali, strutture sportive e farmacie, solo per fare alcuni esempi.
Intanto la Civica Scuola di Musica avvia le necessarie procedure per ottenere dal ministero della pubblica istruzione il riconoscimento ufficiale. Un iter che, come spiega il direttore Massimo Mazza, si preannuncia piuttosto lungo; nel frattempo è indispensabile che il consiglio comunale conferisca l'incarico ad un'associazione che si impegni a gestire la scuola - prossima al trasferimento a Villa Mariani di Galgiana - dal punto di vista amministrativo.
A Missaglia nel frattempo si apre un vero e proprio caso politico sulla baita degli alpini, abbattuta per consentire un più agevole accesso alla scuola primaria. Le minoranze (comunisti, socialisti e socialdemocratici) esprimono infatti le proprie perplessità rispetto alle promesse fatte dall'amministrazione comunale che si rende disponibile ad ospitare gli alpini in Villa Cioja in attesa della costruzione di una nuova baita.

Una vecchia immagine di Villa Cioja

Una scelta quest'ultima che vede critiche le minoranze, vista la presenza in paese di immobili vuoti che a loro dire potrebbero ospitare le penne nere senza particolari problemi. I consiglieri del PCI si dicono contrari anche ad un eventuale insediamento nella struttura comunale di Missagliola, del centro di formazione professionale Clerici di Merate, al quale il sindaco Gabriele Castagna aveva ''aperto la porta''. La consigliera Claudia Manzoni, pronta ad una raccolta firme, chiede che sia il consiglio comunale a pronunciarsi sull'importante argomento, ritenendo che
L'Inrca di Monteregio
Villa Cioja debba essere messa a disposizione dei cittadini e delle associazioni di Missaglia.
Abbandonando il ''fronte politico'' a Casatenovo sembra chiudersi un vero e proprio ''tormentone'' estivo, ovvero il destino dell'amatissimo coadiutore don Fermo Mantegazza. Nessuna partenza come si era temuto, bensì la promozione del sacerdote a vice parroco al posto del defunto don Luigi Colombo. La comunità parrocchiale di San Giorgio potrà però contare su un nuovo arrivo, quello di don Gigi Musazzi, sacerdote 25enne fresco di ordinazione e proveniente da Nerviano, nel milanese.
Passiamo infine alla sanità, con l'Inrca di Casatenovo al centro di un piano di riconversione degli spazi, dopo il trasferimento al piano terra della radiologia. L'istituzione di un poliambulatorio all'interno della struttura di Monteregio stenta però a decollare. L'intenzione è quella di potenziare il presidio casatese di attività specialistiche ambulatoriali, per ''tagliare'' le liste di attesa dell'analogo servizio già in funzione a Merate, tenendo conto infine dell'imminente chiusura dell'ospedale Viarana di Besana. Il progetto, a causa anche delle resistenze di alcuni amministratori del territorio, stenta però a decollare.
G. C.
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