30 anni fa/35: rapine, arresti e incendi scuotono il marzo '88. A Casatenovo si attende il 'matrimonio' tra Vismara e Nestlè

Un'immagine della refurtiva
sequestrata dai carabinieri a Bulciago
Marzo si chiude con una serie di episodi che riempiono le pagine della cronaca nera nel 1988. Tre individui finiscono in manette al termine di una brillante operazione dei carabinieri delle stazioni di Cremella e Oggiono, che riescono ad individuare gli autori di una rapina a mano armata messa a segno ai danni di un commerciante di Molteno, che aveva fruttato ben 30milioni di lire tra contanti prelevati dal registratore di cassa e orologi di valore.
Un'indagine che si sviluppa a qualche settimana di distanza da quella che coinvolge un insospettabile operaio di Bulciago; nella sua casa i carabinieri trovano infatti preziosi per decine di milioni di lire e alcuni grammi di eroina. Tanto basta per spalancare le porte del carcere lecchese di Pescarenico al 23enne che, a detta dei militari di Cremella, vendeva sostanza stupefacente ai tossicodipendenti, facendosi poi pagare con gioielli o contanti.
In quegli stessi giorni a Cremella va a fuoco un negozio di Via Martiri della Libertà specializzato nella vendita di mobili, con danni ingentissimi, stimati in circa mezzo miliardo di lire. Le fiamme sarebbero partite da un cortocircuito del computer, negli uffici, per estendersi poi all'intera esposizione, alimentato anche dalla presenza di alcune bombole di gas.
La criminalità non risparmia nemmeno Barzago, dove a finire nel mirino dei malviventi è un bar situato nel cuore del paese e rapinato da due giovani armati di pistola poco dopo la mezzanotte, che prelevano parte dell'incasso, ma anche valori bollati e sigarette. Avviate le indagini, i carabinieri non escludono che possa trattarsi degli autori del colpo messo a segno qualche giorno prima ai danni di una pizzeria di Bulciago. Insomma, un vero e proprio bollettino di guerra.
A Missaglia intanto un polverone scuote la scuola, o meglio, la commissione che si occupa di istruzione. Quattro componenti si dimettono, in aperta polemica con la giunta democristiana del sindaco Gabriele Castagna. Una decisione che provoca anche una sorta di spaccatura all'interno del PSI, il partito socialista: c'è chi assume un atteggiamento aggressivo nei confronti dell'amministrazione e chi invece preferisce la linea del dialogo e del confronto.

Un'immagine del convegno del PCI sulla Pedemontana

In quegli stessi giorni non accenna a placarsi nemmeno la polemica che vede contrapposte le Province di Milano e Como rispetto alla gestione dell'istituto superiore Villa Greppi di Monticello, con un botta e risposta a distanza tra l'assessore Giliola
Francesco Vismara
Sironi e Giacomo Giussani. Il problema riguarda infatti il consiglio direttivo del Consorzio, bloccato da un anno, con i rappresentanti degli enti impossibilitati a condurre altre attività estranee all'ordinaria amministrazione. Si attende infatti che la Provincia di Milano nomini un proprio rappresentante.
A Casatenovo si discute invece della Pedemontana, grazie ad un convegno organizzato dal PCI in sala consiliare, che riscuote un'ottima partecipazione di pubblico, contrario alla realizzazione del tracciato autostradale Varese-Como-Bergamo. Inutile evidenziare come gli esponenti del partito presenti alla serata (il responsabile della federazione lecchese Giuseppe Conti, l'onorevole Guido Alborghetti e il senatore Giovanni Berlinguer ndr) abbiano bocciato senza pietà l'arteria, che a loro parere peggiorerebbe la qualità di vita del territorio.
Chiudiamo infine con l'economia: c'è molta preoccupazione tra i lavoratori del salumificio Vismara per l'acquisizione dell'azienda da parte della multinazionale Nestlè. Se i vertici della società casatese ritengono l'operazione una grande opportunità di crescita - Francesco Vismara, vicepresidente del CdA in primis - i dipendenti temono possa verificarsi un altro caso Vister. Non resta che attendere il trascorrere delle settimane per conoscere ulteriori dettagli sulle ''nozze'' tra i due marchi.
G. C.
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