Barzanò: scalata al Monte Rosa per il 35° di fondazione della sezione Cai
Per festeggiare i 35 anni di fondazione del gruppo, i soci del CAI hanno scelto un "traguardo" in alta quota e così sabato 8 e domenica 9 luglio, una folta rappresentanza della sezione unitamente agli amici della 6Blec e di qualche sede vicina ha affrontato la salita alla Capanna Margherita sul Monte Rosa.
A 4.559 metri di altezza si trova Punta Gnifetti, dove è situato il rifugio più alto d'Europa e, pur essendo alpinisticamente non impegnativa, ha messo a dura prova la resistenza dei 23 partecipanti all'escursione e tutti sono riusciti ad arrivare in vetta.
Lasciamo a loro raccontare l'entusiasmante salita e l'appagante arrivo alla meta prefissata.
Sabato partenza ore 8 e trasferimento ad Andalo. Dopo un'ora di auto ci siamo già persi… se facciamo così sul ghiacciaio siamo a cavallo! In realtà ci siamo ben presto ritrovati alla partenza della prima ovovia che ci ha portati in tre tronconi ai Salati. Da qui un’oretta di camminata e, magicamente, dopo una curva, a destra spunta già la sagoma del rifugio Mantova, meta del pernottamento.
Il pomeriggio è stato dedicato all’acclimatamento: nonostante l’esperienza di molti del gruppo, l’altezza può fare brutti scherzi. Il terrazzo del rifugio è stato quindi provvidenziale per prendere un po’ di sole e ripassare nodi e manovre già studiate con Antonio Fumagalli, egregio maestro ed esperto istruttore di alpinismo.
La cena conviviale ed abbondante è stata un momento di socializzazione e decisione delle cordate per il giorno successivo. Michele, responsabile dell’uscita, ha egregiamente suddiviso i gruppi secondo le capacità e immaginando già le cordate sul ghiacciaio: l’ottimo lavoro svolto ha permesso a tutti di arrivare in vetta in totale sicurezza, supportati dai capi cordata che, oltre all’aspetto atletico di ciascuno, hanno dovuto tener conto anche dell’importante aspetto psicologico legato all’altezza ed alla preparazione dei propri compagni.
Sveglia alle 3.15, colazione e alle 4,15 le cordate erano già attrezzate e sulla via della partenza. La lenta salita sull’immenso ghiacciaio ci ha permesso di godere delle bellezze che solo la montagna sa dare: l’emozione dello scricchiolio dei ramponi sulla neve ancora dura, le luci dell’alba che rendono il ghiaccio magico, il vento che soffia e ti fa sentire vivo, la meta che sembra non arrivare mai, ma quando la vedi scopri di avere energie nascoste, gli amici di cordata che ti fanno ricordare che non sei solo….
L’arrivo alla Capanna Margherita è stato veramente emozionante: per tanti è stata la prima volta, per altri un gradito ritorno. Le numerose cordate partite insieme a noi e l’affluenza alla Cima Gnifetti non ci hanno permesso di fare una foto ricordo tutti insieme, ma abbiamo rimediato durante la discesa, sulla splendida distesa di neve al Colle del Lys con la nostra meta sullo sfondo.
Il ritorno alla base è stato per tutti una lunga passeggiata durante la quale ognuno ha scambiato le prime emozioni a caldo, ha condiviso le proprie fotografie, ha riso e scherzato sul fatto che alla partenza di sabato nessuno avrebbe immaginato che 23 su 23 avrebbero raggiunto la vetta.
Grazie a Michele e Gianni che hanno organizzato egregiamente questa uscita, grazie ad Antonio Fumagalli per la disponibilità e la pazienza che ha avuto durante le serate di formazione (ripassare non è mai tempo buttato!) e, infine, grazie a tutti i partecipanti che hanno reso unico questo 35° di fondazione del CAI Barzanò arrivando ad un traguardo così importante.
Sabato partenza ore 8 e trasferimento ad Andalo. Dopo un'ora di auto ci siamo già persi… se facciamo così sul ghiacciaio siamo a cavallo! In realtà ci siamo ben presto ritrovati alla partenza della prima ovovia che ci ha portati in tre tronconi ai Salati. Da qui un’oretta di camminata e, magicamente, dopo una curva, a destra spunta già la sagoma del rifugio Mantova, meta del pernottamento.
Il pomeriggio è stato dedicato all’acclimatamento: nonostante l’esperienza di molti del gruppo, l’altezza può fare brutti scherzi. Il terrazzo del rifugio è stato quindi provvidenziale per prendere un po’ di sole e ripassare nodi e manovre già studiate con Antonio Fumagalli, egregio maestro ed esperto istruttore di alpinismo.
La cena conviviale ed abbondante è stata un momento di socializzazione e decisione delle cordate per il giorno successivo. Michele, responsabile dell’uscita, ha egregiamente suddiviso i gruppi secondo le capacità e immaginando già le cordate sul ghiacciaio: l’ottimo lavoro svolto ha permesso a tutti di arrivare in vetta in totale sicurezza, supportati dai capi cordata che, oltre all’aspetto atletico di ciascuno, hanno dovuto tener conto anche dell’importante aspetto psicologico legato all’altezza ed alla preparazione dei propri compagni.
Sveglia alle 3.15, colazione e alle 4,15 le cordate erano già attrezzate e sulla via della partenza. La lenta salita sull’immenso ghiacciaio ci ha permesso di godere delle bellezze che solo la montagna sa dare: l’emozione dello scricchiolio dei ramponi sulla neve ancora dura, le luci dell’alba che rendono il ghiaccio magico, il vento che soffia e ti fa sentire vivo, la meta che sembra non arrivare mai, ma quando la vedi scopri di avere energie nascoste, gli amici di cordata che ti fanno ricordare che non sei solo….
L’arrivo alla Capanna Margherita è stato veramente emozionante: per tanti è stata la prima volta, per altri un gradito ritorno. Le numerose cordate partite insieme a noi e l’affluenza alla Cima Gnifetti non ci hanno permesso di fare una foto ricordo tutti insieme, ma abbiamo rimediato durante la discesa, sulla splendida distesa di neve al Colle del Lys con la nostra meta sullo sfondo.
Il ritorno alla base è stato per tutti una lunga passeggiata durante la quale ognuno ha scambiato le prime emozioni a caldo, ha condiviso le proprie fotografie, ha riso e scherzato sul fatto che alla partenza di sabato nessuno avrebbe immaginato che 23 su 23 avrebbero raggiunto la vetta.
Grazie a Michele e Gianni che hanno organizzato egregiamente questa uscita, grazie ad Antonio Fumagalli per la disponibilità e la pazienza che ha avuto durante le serate di formazione (ripassare non è mai tempo buttato!) e, infine, grazie a tutti i partecipanti che hanno reso unico questo 35° di fondazione del CAI Barzanò arrivando ad un traguardo così importante.
Oltre a Michele Perego ed Antonio Fumagalli hanno raggiunto la Capanna Margherita Corrado Cazzaniga, Alessandro Valagussa, Angelo Rovelli, Antonio Viganò, Claudio Colzani, Cristiano Ferrari, Dario Corbetta, Fabio Arrizza, Giacomo Casati, Lorenzo Andreaggi, Marzia Viganò, Massimiliano Nova, Matteo Mapelli, Matteo Sironi, Michele Fiore, Moreno Crippa, il Popo, Reginella, Sergio Colombo, Simone Airoldi, Stefano Toro.