30 anni fa/51: la Finanza nell'ex caserma dei CC? L'ipotesi non convince. Serve una seconda strada per raggiungere la piscina

Fa ancora discutere nel marzo 1989 l'ipotesi, al vaglio dell'amministrazione comunale di Missaglia, di concedere alla Guardia di Finanza - e in particolare al reparto dei ''baschi verdi'' - l'immobile sino a pochi mesi prima occupato dalla stazione dei Carabinieri, trasferitasi nel frattempo a Casatenovo. In consiglio comunale Socialisti e Comunisti criticano infatti il sindaco Gabriele Castagna, accusato di troppa lentezza nella decisione circa il destino dell'immobile di Via Matteotti. Anche la destinazione fa discutere, tenendo conto che ci sono altre strutture di proprietà comunale che attendono da tempo di essere recuperate o perlomeno ristrutturate. Il primo cittadino dal canto suo, precisa che nessuna decisione è stata assunta in via definitiva, anche se la Finanza si è dimostrata più che interessata ad insediarsi nell'immobile missagliese.

Da sinistra i sindaci Giovanni Maldini, Giuseppe Aldeghi, Vittorio Cazzaniga e Gabriele Castagna

Nel frattempo l'amministrazione di Casatenovo lavora al potenziamento della struttura militare di Via Bixio, occupata come noto dai carabinieri trasferitisi da Missaglia. L'intenzione è infatti quella di realizzare nelle aree adiacenti al presidio, un eliporto al servizio delle caserme del territorio e di ricavare un'apposita zona dedicata all'addestramento delle unità cinofile, che si sono da poco insediate nella nuova caserma lasciando così Villa Greppi. Due interventi finalizzati a trasformare la stazione dei carabinieri casatese in un punto di riferimento per l'Arma nella zona della Brianza lecchese.
Intanto in paese tiene banco il caso Vismara, che nelle scorse settimane ha annunciato la decisione di trasferire gli impiegati da Casatenovo a Milano. Si tratta di una sessantina di addetti; si partirà dall'ufficio esportazione e da quello amministrativo, e i lavoratori coinvolti insieme alle sigle sindacali mettono nero su bianco una serie di richieste per rendere meno problematico - a livello logistico - il quotidiano trasferimento nel capoluogo. In municipio si tiene inoltre un vertice alla presenza del sindaco
Un'immagine della Santa, la strada provinciale, a Campofiorenzo
Giovanni Maldini per discutere del futuro del macello e del mangimificio.
Per quanto riguarda invece l'altro tema di estrema attualità in quei giorni - ovvero le problematiche della Santa, ritenuta a rischio per gli utenti della strada, pedoni in primis - il Partito Comunista organizza un incontro nella sala civica di Campofiorenzo per discutere l'argomento. La serata prevede l'intervento dell'architetto Patrizia Brivio che illustrerà le soluzioni possibili al fine di rendere meno pericolosa l'arteria, alla presenza dell'assessore provinciale Giliola Sironi e dell'assessore comunale ai lavori pubblici Fausto Casati.
''Braccio di ferro'' invece, tra i sindaci di Barzanò, Giuseppe Aldeghi e di Monticello, Vittorio Cazzaniga, sulla nuova strada per consentire un collegamento al nuovo impianto natatorio di Villanova. A creare malumore sono infatti le spese di finanziamento dell'opera pubblica, considerata strategica per poter raggiungere la piscina barzanese dalla sponda Casatenovo-Missaglia, con gli utenti della strada che in sua assenza sarebbero costretti ad improbabili circumnavigazioni di Barzanò, con un conseguente congestionamento del traffico. Se per Cazzaniga - e per il suo assessore all'urbanistica Mario Villa - i costi per la nuova arteria realizzata sul territorio monticellese dovrebbero essere sostenuti dal Consorzio, tenendo conto del carattere sovracomunale della strada, di diverso avviso è la posizione di Aldeghi, che chiede ai colleghi di presentare un progetto dettagliato sia dal punto di vista tecnico sia finanziario.
Rimanendo invece nel settore sport-opere pubbliche, l'amministrazione di Barzanò sta lavorando all'acquisizione di un terreno in Via Cadorna - al confine con Cremella - per poter ampliare l'area al servizio della Manara Calcio. La spesa prevista è di 60 milioni di lire.
G. C.
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