Casatenovo: idea progettuale ''alternativa'' per le medie. E' la tesi di Simone ed Artina

La progettazione della nuova scuola media di Casatenovo – in gestazione ormai da qualche anno – è diventata anche oggetto di una tesi di laurea in ingegneria e architettura al Politecnico lecchese. Se ne sono infatti occupati Simone Carminati, bergamasco, e Artina Shkurti, lecchese, entrambi laureatisi quest’anno nella tornata “speciale” durante la chiusura per l’emergenza Covid.


Artina e Simone

Della nuova Media casatese si parla da poco meno di un paio di lustri e si è ormai arrivati al dunque. L’amministrazione comunale, infatti, punta a cominciare i lavori entro la fine di quest’anno, con una spesa preventivata di circa 6 milioni di euro. Si era cominciato ormai tre mandati amministrativi fa, con l’acquisizione da parte del Comune nei terreni nella frazione Crotta destinati appunto a ospitare il nuovo complesso scolastico. Era poi stato promosso un concorso d’idee che ha portato alla scelta del progetto firmato dall’architetto  Francesco Arrigoni sul cui disegno si è poi innestato l’iter burocratico che ha portato al maggio di quest’anno al bando di gara provinciale per appaltare il primo lotto dei lavori.




E nello stesso mese di maggio, Carminati e Shkurti hanno discusso la loro tesi partita addirittura da una panoramica generale sullo stato del sistema scolastico italiano, caratterizzato dalla presenza di edifici vecchi e in certi casi addirittura fatiscenti. Planando su Casatenovo, hanno messo in discussione ''la scelta, che purtroppo viene fatta più spesso, di privilegiare la realizzazione di una struttura completamente nuova, senza pensare a quel che rimane della vecchia''.
Così hanno pensato alla costituzione di un unico polo scolastico nell’attuale sede, non solo con la scuola media, ma concentrando anche le elementari dell’intero paese, costruendo sì una nuova ala per gli studenti più grandi, ma andando a recuperare anche il vecchio edificio.







Nello specifico, il nuovo polo scolastico disporrebbe di ambienti più ampi, di aule “flessibili” con la possibilità di unire più classi allargando gli spazi disponibili. Ma aule soprattutto “dialoganti” con l’esterno, per una didattica quindi che unirebbe la tradizionale lezione frontale in classe con le attività all’aperto e rivolte all’ambiente.






Il legame con l’esterno – in una zona dalle marcate caratteristiche brianzole: il verde, le colline, la presenza di cascine storiche - , tra l’altro, è rafforzato dalle linee architettoniche volte a richiamare proprio i vecchi cascinali, con un inserimento nel territorio poco invasivo.  Linea guida, l’intenzione di riproporre il “luogo ideale” per una scuola.
D.C.
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