Casatenovo, 'Vismara': il Riesame accoglie la tesi del PM sul sequestro da 1milione di euro a Lucio Ferrarini, che presenta ricorso

Il salumificio Vismara di Casatenovo
E' stata accolta dal Tribunale del Riesame l'istanza del magistrato lecchese Paolo Del Grosso a carico dell'amministratore di Vismara spa con sede produttiva a Casatenovo, Lucio Ferrarini.
La vicenda che si trascina da mesi ormai, riguarda il sequestro preventivo per equivalente - di una cifra che si aggira intorno al milione di euro - chiesto dal PM a seguito dell'omesso versamento delle ritenute previdenziali dei lavoratori del sito produttivo di Cascina Sant'Anna in riferimento al 2017, con la cifra che avrebbe dovuto essere pagata entro l'anno successivo.
Già rigettata in prima battuta dal GIP del tribunale lecchese Paolo Salvatore e "bocciata" anche dal Tribunale del Riesame, l'istanza era giunta poi in Cassazione su ricorso presentato dal sostituto procuratore Del Grosso; in quella sede dopo essere stata esaminata, l'istanza era stata annullata con rinvio, tornando nelle mani del collegio lecchese, chiamato nuovamente a pronunciarsi sul punto. Nelle scorse settimane il presidente Enrico Manzi con a latere le colleghe Nora Lisa Passoni e Martina Beggio si era riservato, rimandando di fatto la decisione che è stata notificata alle parti in questi ultimi giorni.
Accolta dal Riesame la tesi del PM, l'avocato Giulio Garuti del foro di Modena che tutela gli interessi della famiglia Ferrarini, ha subito presentato ricorso per Cassazione che ora dovrà nuovamente esprimersi nel merito. Bloccato dunque - sino alla decisione dell'organismo superiore - l'eventuale sequestro nei confronti dell'amministratore del salumificio Vismara, coinvolto come si ricorderà, in una procedura concordataria per rilanciare l'attività, da tempo ormai in crisi.
A giugno l'azienda ha depositato un nuovo piano aziendale che ora è all'esame del tribunale di Reggio Emilia. A questo punto i prossimi step riguardano l'eventuale ammissione del piano da parte del foro reggiano, passaggio al quale seguirà l'omologa dello stesso e infine l'adunanza dei creditori. Dovrà essere depositata entro settembre invece (a seguito di una recente proroga concessa dal giudice), la proposta concordataria su Ferrarini, anche se da quanto è emerso, le due procedure seppur distinte sarebbero collegate dal medesimo partner, il gruppo valtellinese Pini, che da tempo ormai ha manifestato il proprio interesse alle realtà alimentari che fanno riferimento alla famiglia reggiana.
G. C.
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