Colle, parlano i partecipanti alla festa: ''non era un rave e le regole anti Covid rispettate''

''Non si è trattato di un rave party, ma di una festa organizzata in occasione del compleanno di un nostro amico, su un terreno privato che ci è stato messo a disposizione dal proprietario. Eravamo tutti ragazzi residenti in paese o nelle zone limitrofe''. Hanno usato queste parole alcuni dei giovani coinvolti nell'evento svoltosi nei boschi fra Cagliano e Giovenzana, a Colle Brianza, per chiarire quanto accaduto dalla prima serata di sabato sino alla tarda mattinata di domenica, quando la location della festa è stata raggiunta da alcune pattuglie di carabinieri.

Una delle pattuglie di carabinieri intervenute ieri mattina a Cagliano di Colle Brianza

A causa del volume - piuttosto alto - della musica, alle autorità competenti sono infatti pervenute diverse segnalazioni da parte di residenti, che hanno scambiato la festa organizzata dai giovani del paese per un vero e proprio rave party alla presenza di gruppi di persone, chiaramente di giovanissima età, in arrivo dai posti più disparati. I partecipanti invece, erano tutti (o quasi) cittadini di Colle; un evento tra amici insomma, che hanno voluto fare le cose ''in grande'', senza pensare a quelle che sarebbero potute essere le conseguenze.
Se la festa è proseguita tutta la notte, i militari hanno raggiunto Cagliano nella tarda mattinata di domenica, quando sono arrivate le segnalazioni dei residenti infastiditi, procedendo all'identificazione dei presenti (una trentina di giovani rimasti) e imponendo lo spegnimento della musica, che per stessa ammissione dei ragazzi coinvolti era effettivamente alta. Secondo alcune segnalazioni la stessa si percipiva addirittura a svariati chilometri di distanza, sino a Rovagnate.
''Il terreno è molto grande, c'era davvero tanto spazio, quindi le norme anti-covid sono state pienamente rispettate perchè di fatto era come stare in discoteca all'aperto'' hanno proseguito i giovani, che al momento non hanno rimediato sanzioni, nè denunce. ''Ci preme sottolineare che non si è trattato di un rave, ma di una semplice iniziativa tra amici che si sono accordati attraverso una chat whatsapp. Non c'era nessuno di esterno al nostro gruppo di conoscenze''.
Sul posto oltre ai carabinieri è intervenuto anche il sindaco del paese, Tiziana Galbusera, all'oscuro dell'organizzazione della festa che per stessa ammissione dei partecipanti non è stata pubblicizzata proprio per non attirare più gente degli effettivi invitati.
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