Costa: atteso il parere della Soprintendenza. Demolire o conservare il ponte di Rogolea?

Il futuro del ponte in frazione Rogolea a Costa Masnaga? Sarà la Soprintendenza a stabilire se dovrà o no essere demolito, in quanto si tratta di un'opera sottoposta a vincolo storico-monumentale. L'ingegnere Davide Manara, nel mese di luglio, aveva redatto, su incarico del comune, una relazione che evidenziava uno "stato di degrado e ammaloramento" tali da "contemplare demolizione e ricostruzione". Secondo il professionista, il manufatto, giudicato inadeguato sia per compatibilità idraulica sia strutturale, "non può assolvere la funzione di ponte per una strada di prima categoria", come è classificata via Dante Alighieri, l'arteria sulla quale si trova.



Il ponte in frazione Rogolea a Costa Masnaga

Sono state rilevate la presenza di lesioni longitudinali sui fianchi e interne, di porzioni di muratura mancante, lesioni trasversali localizzate, macchie di umidità di infiltrazione o risalita (generano il fenomeno di dilavamento, portando la struttura verso ulteriore degrado) e polverizzazione.
Dopo aver ricevuto la relazione, l'amministrazione ha quindi emesso un'ordinanza che limita il transito a una velocità massima di 30 Km/orari e impone il divieto di transito dei veicoli con una massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. Già da tempo, invece, non è consentito il passaggio dei mezzi autoarticolati.



La situazione critica del ponte è nota da tempo: dal 2002 si parla della realizzazione di un nuovo manufatto o della sistemazione dell'attuale che però è causa dell'esondazione del torrente Lambro, con disagi a garage e cantine delle abitazioni poste in prossimità dell'alveo.
"Quando abbiamo ricevuto la relazione, abbiamo posato i quadri e avvertito le aziende che usavano il ponte: tutte, compresa la pericolosità della situazione, hanno cambiato il loro abituale giro di transito" hanno riferito dall'amministrazione, che ha già preso contatti con la Soprintendenza. "Avvertita, in maniera solerte, è arrivata sul posto a verificare la situazione e ora dovrà esprimersi sul mantenimento del ponte che risale al 1850: per l'epoca si trattava di un calibro stradale molto ampio, mentre ora è ristretto e non riescono a transitare due mezzi contemporaneamente". 



Il ponte ha creato diversi disagi in passato: oltre agli allagamenti delle abitazioni poste nelle vicinanze, si ricorda anche la demolizione di un mulino nel 1950, a seguito di un'esondazione.
Sulla struttura, oltre al vincolo storico-monumentale, ci sono problemi di carattere strutturale, idraulico ed economico che contrastano con la conservazione del ponte. "Il tecnico ha evidenziato il dissesto: le piogge violente erodono il pilone centrale e solo in parte le due laterali; durante le piene, invece, essendoci il pilone centrale ed essendo basso il ponte, l'acqua batte contro e torna indietro allagando i box della frazione. 
Da ultimo, va valutato il criterio dell'economicità: la sistemazione del ponte che prevede il rinforzo dei piloni e l'allargamento del ponte ha un costo di gran lunga superiore a ponte nuovo" hanno precisato dal comune. "Abbiamo preparato tutta la documentazione a riguardo per inviarla al parco della valle Lambro (ente progettista, ndr), che ha sua volta provvederà a inoltrare alla Soprintendenza, di cui attendiamo la decisione".
Spetterà loro compiere tutte le valutazioni del caso per approvare la costruzione di un nuovo ponte oppure per ristrutturare quello esistente.
M.Mau.
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