Rogeno: autobus sostitutivo per il treno delle 7.09. Per il comitato ''è una vergogna''

Tutto pronto per la ripresa di settembre. O almeno dovrebbe, ma qualcosa non fila liscio dal punto di vista dei trasporti a Rogeno. Le famiglie che hanno consultato gli orari dei treni per i figli che si preparano a riprendere la scuola, hanno avuto una sorpresa: il treno delle 7.09 diretto a Lecco è stato sostituito da un autobus che arriva a Molteno alle 7.15. 

Da qui, in base a quanto si apprende dal sito di Trenord, si potrà prendere il treno delle 7.40 con previsione di arrivo nel capoluogo alle 8.05. I treni successivi (8.34, 9.46, 12.38 e 14.21) fermeranno invece regolamento alla stazione di Casletto-Rogeno. La Como-Lecco ha in prevalenza un'utenza lavorativa che va verso Como e quella di studenti diretti a Lecco: al mattino venivano garantiti tre treni. L'ultimo, quello delle 8.16 da Molteno, non c'è più dalla fase uno.

La stazione di Rogeno e Giovanni Galimberti

"Regione Lombardia ha delegato a Trenord la programmazione del servizio e ora abbiamo un'azienda che decide quando fare i treni in base alla convenienza, ma a questo punto non è servizio pubblico - ha affermato Giovanni Galimberti del comitato pendolari LeccoComo - Già le famiglie sono in estrema difficoltà con gli orari scaglionati per l'ingresso a scuola: se si va a modificare la routine, si manda tutti nel pallone. Il servizio deve essere quello di prima, altrimenti Regione Lombardia è responsabile perché le difficoltà aumentano. Il treno non è il bus. È un servizio completamente diverso. Il rischio è che da settembre si stia per distruggere tutto quanto fatto con l'allora assessore regionale Cattaneo che almeno il servizio lo faceva funzionare. Ora, invece, rischiamo di avere un trasporto locale da terzo mondo".

Una battaglia, quella per il potenziamento della linea Lecco-Como, che il comitato dei pendolari sta portando avanti da anni. Di rimando, la risposta è stata la soppressione di alcune corse in piena pandemia, durante il periodo di sconfinamento. "Appena è cominciata la "fase uno", le 23 corse sono state ridotte a 10 al giorno. Appena cominciata la "fase due" e dunque con la ripresa delle attività anche da parte dei frontalieri, abbiamo alzato la voce: sono stati reintrodotti due treni al mattino e un autobus, arrivando così a tredici corse. Le nostre lettere, oltre a Trenord, hanno raggiunto tutti i sindaci, gli enti provinciali, l'assessore regionale Claudia Terzi, dirigenti regionali del settore trasporti. Nessuno ci ha mai risposto".
La linea, dopo le tre settimane di fermo in agosto come accade ogni anno, è ripartita lunedì 31 agosto. "È stato un flop perché hanno soppresso quattro treni e un altro ha avuto 40 minuti di ritardo. È stata una ripartenza ridicola, tenendo conto che la linea è rimasta chiusa per tre settimane e durante questo mese, come sempre, non tutte le attività hanno chiuso perché c'è chi ha continuato a lavorare e ha dovuto arrangiarsi con soluzioni alternative" ha proseguito il referente del comitato, che denuncia "un servizio che funziona al 52-53%. Abbiamo pendolari che non sanno come arrivare in ufficio e, da ieri, mamme preoccupate che stanno cercando soluzioni alternative come portare i bambini in auto in piccoli gruppi alla stazione di Molteno, ma questo è il contrario di quanto si dovrebbe fare. È una vergogna e Regione Lombardia se ne sta infischiando".

Il comitato, in una delle lettere inviate durante il periodo di emergenza sanitaria, aveva avanzato un proposta, chiedendo di cadenzare gli orari. "Sulla Como-Lecco, circolano tre treni per tre equipaggi. Due durante la giornata non sono armonizzate nel modo corretto e serve personale in più. Abbiamo quindi detto di cadenzare l'orario, spostando in avanti o indietro di un quarto d'ora sufficienti a liberare un treno e un equipaggio, in modo da garantire corse ogni ora e risparmiare. Non ci hanno però risposto" ha proseguito Galimberti. "Dal punto di vista delle infrastrutture del trasporto ferroviario, il territorio è totalmente abbandonato. Magari Regione e Trenord faranno la bella figura di reintrodurre i treni del mattino, ma secondo noi bisogna tornare alle 23 corse. Noi non accettiamo altre soluzioni se non le 23 corse o il cadenzamento usando due treni e due equipaggi. Il resto sono scelte senza giustificazione".

Interpellata sulla questione dell'autobus sostitutivo, Trenord non ha al momento fornito spiegazioni.
M.Mau.
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