Bulciago: un teatro dedicato a Pertini, alla scoperta della vita nascosta del Presidente

Quando Pertini venne rinchiuso in carcere il capo d'accusa che gli era stato imputato era "reato d'opinione". È proprio all'insegna degli anni meno conosciuti di uno dei più amati presidenti della nostra Repubblica, che mercoledì 2 settembre è andato in scena lo spettacolo "Cognome e Nome Pertini Sandro", nell'area antistante il Museo Etnografico di Bulciago. Ad inscenarlo è stata una compagnia ligure, il Teatro dell'Ortica, che con il presidente condivide la regione di nascita: Pertini, infatti, era ligure, nato a Stella, un paese di poche centinaia di anime, in provincia di Savona. La rappresentazione teatrale rientra all'interno della rassegna L'Ultima Luna d'Estate, promossa da Teatro Invito e dal Consorzio Villa Greppi.

Sul palco gli attori Antonio Carletti e Mirco Bonomi

Ad aprire lo spettacolo è intervenuto il vicesindaco e assessore alla cultura, Raffaella Puricelli, la quale ha dato un cordiale benvenuto ai presenti. Ha ringraziato il sindaco Luca Cattaneo per non aver smesso di credere, insieme a lei, nella realizzazione di una delle rassegne artistiche e culturali più importanti per il nostro territorio. "Questa rassegna ci permette di conoscere e far conoscere alcuni luoghi significativi del territorio, che alcune volte passano inosservati", ha detto il vicesindaco. Infatti, il palco è stato montato tra "il sacro e il profano", come ha sottolineato Puricelli: da una parte la chiesa dei Santi Cosma e Damiano e dall'altra il Piccolo Museo della tradizione contadina, vitalizzato e funzionante grazie alle donazioni effettuate dai cittadini. Puricelli, riprendendo il sottotitolo della rassegna "l'arte è il vaccino dell'anima", ha regalato un ultimo augurio al numeroso pubblico accorso: "dimenticativi di tutto, abbandonatevi al potere dell'arte, della cultura e del teatro durante questa rappresentazione e lasciate al di fuori la polemica sterile, proprio sull'onda di ciò che ci ha insegnato Sandro Pertini". In conclusione, il vicensindaco ha ringraziato il direttore creativo, Luca Radaelli, le miriadi di collaboratori che gravitano intorno all'organizzazione e il responsabile organizzativo del festival, Elena Scolari.

Proprio quest'ultima ha speso parole di ringraziamento per l'amministrazione comunale, ricordando che il festival si concluderà domenica 6 settembre e che l'iscrizione è obbligatoria per ogni evento, causa restrizioni da covid-19.
Finalmente ha inizio la rappresentazione. La ricostruzione storico-artistica della vita di Pertini è condotta dagli attori Antonio Carletti e Mirco Bonomi, che si alternano nella rappresentazione di Sandro Pertini e dei personaggi che l'ex presidente ha incontrato durante la sua tortuosa e avvincente vita. Da molti Sandro Pertini viene particolarmente ricordato per i suoi sette anni da Presidente della Repubblica Italiana. Tuttavia, nei suoi anni giovanili e nelle retrovie delle carceri mentre imperversava la Seconda Guerra mondiale, Pertini forgia stoicamente il suo carattere e i suoi valori, che gli permetteranno poi di essere il presidente che è stato.

Elena Scolari di Teatro Invito e il vicesindaco Raffaella Puricelli

Nasce nel 1896 e ha ben dodici fratelli. I Pertini, a Stella, sono una famiglia facoltosa, quindi può permettersi di studiare: prima dai salesiani e successivamente consegue due lauree, una in giurisprudenza e l'altra in scienze politiche. Partecipa alla Prima Guerra mondiale in qualità di ufficiale, e ammette pubblicamente la sua fede socialista e di essere contro la guerra: "La guerra mette di fronte gli uni contro gli altri gli operai di diverse nazioni per favorire i ceti borghesi", da questa affermazione già si mostra il piglio impegnato e controcorrente del futuro presidente, che da borghese quale è prende le difese degli operai.
Gli anni che trascorre a Genova sono caratterizzati da incontri con personalità di spicco del mondo intellettuale dell'epoca, che usavano ritrovarsi al Caffè Roma per discutere di filosofia e di politica, tra i tanti si ricordano Montale e Adelchi Baratono.

Quando viene arrestato perché non concorda con le idee del regime fascista, Sandro Pertini è trascinato in cinque carceri diverse, tra cui Turi - dove incontra Gramsci-, Pianosa, Ponza e Ventotene - in cui fa la conoscenza di diversi politici. Gli attori portano in scena anche il commovente incontro concesso a Pertini con la madre ormai ottantenne, che ritrova il figlio dopo anni, ma in manette e per un breve periodo di tempo, tra una prigione e l'altra.
Sarà anche grazie a Sandro Pertini che il 25 aprile 1945 verrà organizzato lo sciopero contro l'occupazione fascista, giornata conosciuta da tutti noi come Anniversario della Liberazione dal regime.

"I giovani non hanno bisogno di discorsi, ma di esempi di rettitudine, coerenza e altruismo", è con questa frase finale che si è concluso lo spettacolo dedicato al presidente, una rappresentazione riuscita e toccante, che oltre alla ricostruzione storica, ci ha lasciato l'esempio, che lo stesso Pertini auspicava per le giovane leve.

Martina Bissolo
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