Cassago: la Settimana Agostiniana si è conclusa con la messa solenne in chiesa

A conclusione della tradizionale Settimana Agostiniana di Cassago domenica 6 settembre si è celebrata la messa solenne con la partecipazione di molte delle associazioni del paese e la presenza del sindaco Roberta Marabese.

I sacerdoti, gli amministratori e i volontari intervenuti alla solenne celebrazione

Ospite e co-celebrante della liturgia insiene al parroco don Giuseppe Cotugno, a don Francesco Sposato e agli altri sacerdoti, è stato Padre Giuseppe Scalella dell'ordine degli Agostiniani che, dopo il terremoto del centro Italia, è stato trasferito a Milano dove negli ultimi tre anni ha esercitato il suo ministero.

Il Padre agostiniano è rimasto stupito della grande partecipazione e delle tante iniziative svolte durante queste settimane e durante l'omelia ha fornito un profondo spunto di riflessione.

"Mi ha fatto pensare il salmo responsoriale che recita 'Beato il popolo che ti sa acclamare, beato il popolo che è guidato dal tuo Volto'. Questa ricerca di un volto da poter seguire è stata una ricerca che anche  Sant'Agostino ha affrontato, passando parte della sua vita a cercare il Suo volto, il volto di qualcuno che gli potesse riempire la vita. Nonostante Sant'Agostino avesse conosciuto diverse realtà, tante persone, in nessuna di queste ha riconosciuto il volto di colui per cui spendere la sua vita. Tale volto lo ha riconosciuto nelle parole della chiesa viva di Milano,  ascoltato Sant'Ambrogio che predicava all'assemblea e San Simpliciano, suo sacerdote di riferimento. Tra l'incontro con la Chiesa di Milano ed il battesimo, giorno di conversione, lo ha trascorso qui a Cassago con i suoi amici e la sua famiglia, sino a quando non ha deciso di investire, di spendere il resto della sua vita per lui. Il volto per Sant'Agostino era la chiesa, era l'assemblea che cantava dopo le spiegazioni di Sant'Ambrogio che gli illuminarono la mente e gli aprì il cuore" ha detto il religioso.

Sfollato dopo il terremoto delle Marche, Padre Scalella ha vissuto a Milano dove ho incontrato uomini e donne che nonostante questa pandemia, sanno guardare e sanno rispondere a quel bisogno che ognuno di noi ha dentro e a cui nessuno riesce a rispondere.

A sinistra Luigi Beretta dell'associazione Sant'Agostino

Al termine della celebrazione si è avvicinato all'ambone Luigi Beretta, presidente dell'associazione Sant'Agostino. "Nel 1628 Cassago e i paesi vicini furono colpiti da una grande carestia. A questa disgrazia due anni dopo, nel 1630, arrivò anche la peste. I nostri predecessori, fedeli a questa chiesa, memori della presenza di Agostino in questo luogo, lo invocarono nelle loro preghiere. Il parroco di allora, don Filippo balsamo, annotò sul cronicum parrocchiale che per preghiere a Sant'Agostino fu scampata la peste, uno dei motivi per cui ancora oggi festeggiamo questo santo e lo ricordiamo come co-patrono della nostra comunità. Da questo avvenimento nacquero anche delle leggende, infatti si racconta che Sant'Agostino apparve ad alcuni fedeli sul confine tra Cassago e Cremella: i due paesi chiesero di essere salvati dalla peste: il Santo al sentire di questa richiesta, lanciò un pezzo di pane, simbolo della necessità in carestia, che cadde nel territorio di Cassago, salvandolo dall'epidemia''.

Al centro il sindaco Roberta Marabese

A conclusione degli interventi è salita a fianco dell'altare il sindaco Roberta Marabese che ricordando le opere di Raffaello, artista fulcro della Settimana Agostiniana appena terminata, ha ricordato come il pittore sia stato in grado di rappresentare la bellezza della natura e della vita quotidiana, augurando a tutti di apprezzare ciò che si fa ogni giorno.

Al centro l'assessore Parravicini

"Un lavoro quotidiano, un risultato che ogni giorno ciascuno, riesce a guadagnare e al servizio della società. Ogni generazione, soprattutto in questo periodo, è chiamata a collaborare per la rinascita del nostro paese e per le nuove generazioni che possano ricominciare a studiare, dato che la scuola è un'officina per il futuro del nostro paese. Accendendo ora la lampada votiva all'altare di Sant'Agostino vogliamo chiedergli aiuto anche in questa difficoltà'' ha detto l'amministratrice, affiancata dall'assessore Alberto Parravicini e dal vice Monica Conti.

Una celebrazione, quella di domenica, che ha certamente riportato alla mente e nei cuori di tutti, una grande motivazione per impegnarsi nella vita di tutti i giorni, nonostante le difficoltà e le condizioni più o meno avverse che possiamo incontrare lungo il nostro cammino.

Contributo fotografico di Ermanno Varenna
G.P.
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