Ello: per la festa del Crocifisso la messa nel cortile delle suore

La prima domenica di settembre, nel comune di Ello, si tiene la festa in onore del Crocifisso. Una tradizione che prosegue dal mese di ottobre del 1961 quando l’allora parroco Don Angelo Mariani istituì la ricorrenza.
Un appuntamento che quest’anno ha dovuto subire un ridimensionamento forte, a causa delle normative per limitare la diffusione del Coronavirus. «Abbiamo dovuto rinunciare – ha spiegato Virginio Colombo sindaco di Ello – alla processione». Oltre a ciò, sono stati annullati praticamente tutti i momenti di festa e condivisione pubblica della ricorrenza che ogni anno si svolgono. La Santa Messa è stato l’unico appuntamento che ha potuto svolgersi come da tradizione. Il Crocifisso è stato portato dalla Chiesa, in cui è normalmente è esposto e visibile durante l’anno, al Palazzo Montecuccoli, struttura di proprietà delle Suore della Riparazione. Qui, nel cortile interno all’edificio, si è tenuta la messa officiata Don Maurizio Mottadelli.


Anche durante la celebrazione religiosa sono state osservate le normative di sicurezza, con particolare attenzione e distanziamento anche per le stesse suore dell’Istituto San Giuseppe. Facendo parte, queste ultime, di una comunità a sé stante che accoglie religiose anziane. Attualmente, fra le suore, i test eseguiti per individuare casi di positività al Covid-19 hanno dato tutti esito negativo e quindi l’attenzione – come ha avuto modo di spiegare anche il sindaco – è stata massima per non creare situazioni di potenziale contagio.


Nella comunità ellese, così come nel circostante territorio oggionese, la devozione manifestata nei confronti del Crocifisso è sempre stata molto forte. A partire dal 1909 quando una bambina di sei anni, appena uscita dalla chiesa, rimase travolta da una carrozza proveniente dal vicino palazzo Montecuccoli. Proprio in quell’occasione il Crocifisso era stato trasferito dalla cappella nella chiesa di San Giacomo alla chiesa parrocchiale. I presenti che videro la piccola bambina investita dalle ruote della carrozza invocarono il Crocifisso. La bambina rimase miracolosamente illesa.  La comunità ellese si rivolse al Crocifisso anche negli anni 1882 e 1922 quando si riunì per pregare e portare in processione il Crocifisso chiedendo la fine della siccità. Siccità che poi ebbe fine proprio durante i momenti di preghiera e devozione che invocarono la pioggia.
Durante l’omelia della scorsa domenica, il parroco Don Maurizio ha invece ricordato il Crocifisso ponendo l’accento sulla sua importanza e sul suo significato simbolo sì di sofferenza e morte, ma anche e soprattutto di speranza e resurrezione.
L.A.
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