Casatenovo: percorsi pedonali incompleti e pochi posteggi per disabili nel P.E.B.A.

Si è riunita mercoledì 9 settembre la commissione per le politiche e favore delle persone con disabilità del Comune di Casatenovo, presentando al pubblico il piano di eliminazione delle barriere architettoniche, il cosiddetto P.E.B.A.

La presidente Enrica Baio

Ad aprire la serata è stata la presidente, Enrica Baio, che ha descritto il piano come uno strumento utile ed efficace per la pianificazione urbanistica volta ad andare incontro alle esigenze di tutti e che sarà portato prossimamente in consiglio comunale per l'approvazione.

La seduta è stata in gran parte condotta dall'architetto Giacomino Amadeo, che ha fornito un'ampia e articolata spiegazione in merito alla strutturazione del piano e alle diverse voci tenute in considerazione nella sua stesura. Si tratta, in particolare, di un progetto che dovrebbe armonizzarsi con gli altri piani stilati dal Comune in modo tale che le azioni siano coerenti, e per renderlo il più esaustivo lo si è affiancato negli ultimi anni al PISU, il piano integrato dei servizi urbani volto ad individuare le strutture pubbliche e tutti gli ostacoli presenti per la mobilità urbana.

Il piano, grazie a un'opera di raccolta delle informazioni e dei dati direttamente sul campo, permette quindi di poter innanzitutto avere un quadro complessivo della situazione sul territorio comunale per poi andare a formulare iniziative di supporto ai disabili, prevenire la formazione di nuove barriere e superare quelle esistenti secondo il metodo della gradualità attiva.
L'architetto Amadeo si è soffermato quindi su un tema molto sensibile alla cittadinanza, e cioè la disponibilità di posti auto in paese, analizzando la situazione dal punto di vista delle difficoltà che una persona disabile potrebbe incontrare in queste aree.

Complessivamente infatti, ci sono 55 posti ''riservati'' a Casatenovo su 1740 totali e pur rispettando lo standard minimo di 1 stallo per ogni 50 posti auto, la media di metri che separano uno stallo dall'area da raggiungere è di circa 400 metri. Si tratta di una distanza che rappresenta un ostacolo notevole per chi ad esempio ha problemi nella deambulazione ed è una criticità che si affianca a quella della sotto dotazione di spazi riservati ai disabili rispetto al totale di parcheggi pubblici.

Secondo una valutazione tecnica mancherebbero quindi 32 stalli riservati per arrivare ad 87 complessivi, il numero ritenuto sufficiente per poter garantire un servizio adeguato a quasi tutti gli utenti. Tale problematica, insieme ad esempio alla mancanza di illuminazione su alcuni attraversamenti pedonali, è stata di conseguenza segnalata come potenziale punto in cui intervenire.

Un'altra criticità presente sul territorio comunale è poi quella che riguarda i percorsi pedonali esistenti, nei quali sono stati accertati alcuni tratti mancanti per un totale di 3mila metri, distribuiti sui diversi itinerari. Una prima sintesi condotta dall'architetto ha poi portato ad individuare a livello generale le criticità principali delle diverse categorie di infrastrutture e strutture presenti sul territorio comunale, tra le quali si possono citare la mancanza di rampe e scivoli o di impianti di sollevamento per eliminare i dislivelli in alcuni edifici pubblici, pavimentazioni esterne non compatte come a Villa Mariani a Galgiana, ambienti di dimensioni inadeguate e la mancanza di servizi igienici destinati ai disabili.

Per gli spazi esterni si riscontrano problematiche simili, come la pavimentazione dissestata, di cui è un esempio il parcheggio auto sotto Villa Mariani, la continuità non sempre assicurata dei percorsi pedonali, la mancanza di percorsi guida, alcune intersezioni non semaforizzate, pensiline del trasporto pubblico che interrompono il percorso o che non garantiscono il passaggio o l'accesso al mezzo da parte di persone disabili.

L'architetto Giacomino Amadeo

Tutto il lavoro è stato infine sintetizzato in schede di rilevazione dalle quali si è partito per elaborare progetti di interventi attivi per migliorare o erogare direttamente nuovi servizi, e misure passive volte a prevenire ed evitare l'insorgere di nuove criticità. I costi complessivi stimati per poter intervenire efficacemente nelle aree in cui si riscontrano ad oggi barriere architettoniche si aggirano attorno ai 157.000 euro e questa cifra dovrebbe permettere all'amministrazione di valutare un programma di interventi avendo anche presenti le priorità di intervento, definite da una scala elaborata ad hoc.

Ovviamente, ha concluso l'architetto Amadeo, il lavoro fin qui svolto risulterà davvero efficace una volta pensati i vari interventi, se essi saranno poi nel tempo monitorati e tenuti costantemente sotto controllo per verificare periodicamente il raggiungimento effettivo dei vari obbiettivi.

Il piano, inoltre è stato trasferito sul sistema informativo territoriale, e quindi le informazioni sono state caricate su un programma informatico che mette a sistema tutti dati e in cui si può consultare tutte le criticità per ogni zona del paese.
M.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.