Linea ferroviaria Lecco-Como: politici e amministratori per il ripristino del ''tavolo''

All'incontro del comitato dei pendolari della Lecco-Como che hanno segnalato e sottolineato le criticità della linea, hanno presenziato diversi amministratori - in prevalenza dei comuni lecchesi - e anche due esponenti di minoranza del consiglio regionale. Tutti concordi, nei loro interventi, a sostenere il comitato nelle istanze e a fare il plauso a queste iniziative che permettono di fare in modo che la voce dei pendolari possa essere ascoltata.

A rompere il ghiaccio, tra gli amministratori, il sindaco di Molteno, Giuseppe Chiarella. "È inconcepibile che a un'associazione organizzata di cittadini non venga data una risposta o una motivazione per cui la corsa è stata eliminata" ha esordito, sottolineando la progressiva perdita di importanza dell'importante scambio ferroviario presente in paese. "La linea e lo scalo ferroviario di Molteno hanno subito il depauperamento: oggi lo scalo è totalmente abbandonato. Ho scritto non so quante comunicazione, anche solo per la messa in sicurezza dello scalo. La linea, come noto, è usata anche per altri fini tanto che vedo catene di persone che attraversano i binari senza sicurezza: è una situazione imbarazzante. Hanno fatto interventi palliativi senza attuare soluzioni". Uno dei motivi per cui ritiene importante l'implementazione del servizio è anche a scopo turistico: il traffico sulla superstrada 36 durante i fine settimana scoraggia lo spostamento di tante famiglie verso laghi e monti.
Secondo il consigliere regionale Raffaele Straniero, in quota partito democratico, "rispetto a questa linea c'è problema di approccio, di mentalità culturale: da molti è considerata minore, una linea da pochi utenti, non rendendosi conto che se viene data un'offerta scarsa, la linea non può che peggiorare come numeri. Ancora oggi (ieri, ndr), al tavolo territoriale, il rappresentante di Trenord ha detto che mediamente sulla linea ci sono 23 utenti. Nel piano regionale della mobilità dei trasporti del 2018, abbiamo firmato la cadenza oraria ma per raggiungerlo ci vuole molto. É importante sapere che c'è anche un obiettivo di elettrificazione: non si può disinvestire su una linea su cui sta investendo il governo. Noi abbiamo chiesto di fare in modo che Trenord non diminuisse i treni, ma la risposta dell'assessore Terzi è stata di ripristinare una corsa. Sembra quasi che sia Trenord a dare direttive e non il contrario oppure l'assessore dice le cose, ma poi ne pensa delle altre".


Raffaele Erba, il consigliere regionale del movimento 5 Stelle dell'area erbese, con un passato da pendolare negli anni da studente, ha rimarcato che c'è ancora molto da fare. "A parole tutti credono alla linea, ma non ci sono azioni concrete sull'aumento delle corse e sugli investimenti. Cerchiamo di portare le voci dei pendolari ma siamo poco ascoltati: in consiglio fanno fatica a sentirci. Se si guarda il servizio pubblico, non si deve guardare al profitto. Dal solo dichiarare che questa linea è importante, bisogna fare qualcosa e ben vengano azioni come questa per cercare di portare qualche risultato a casa".
L'assessore di Valmadrera Bruno Anghileri ha messo il focus sul tavolo istituzionale. "Dovremmo riaprire il canale di comunicazione istituzionale con la Regione e così diventa più difficile non dare risposte".
Una problematica nota, invece, per il sindaco di Oggiono Chiara Narciso. "Già l'anno scorso avevo cercato di muovermi perché i genitori mi avevano segnalato disagi con treni che arrivavano già pieni e ragazzi che non riuscivano a salire. Ora, quest'ulteriore diminuzione del servizio è un problema da risolvere a brevissimo mentre un altro problema sono i buchi mattutini. Con la nuova organizzazione delle scuole e gli ingressi scaglionati, se c'è il buco del treno, diventa difficile per una famiglia fare la scelta dell'abbonamento. Così uno sceglie di accompagnare sempre il proprio figlio". Poi, il pensiero ai lavoratori: "Per i pendolari, invece, il treno a volte è una scelta non obbligata, ma magari ambientale. Nel momento in cui non posso farlo, usano la macchina e questa scelta non fa rumore ma ogni persona che fa questa scelta impoverisce la linea. Occorre invece mantenere viva una linea, che significa mantenere un presidio di legalità e utilizzo".

Ha raggiunto l'incontro in diretta video anche il sindaco di Rogeno, impegnato in un'altra serata. "Questa linea, per i rogenesi, è fondamentale, soprattuto in orari scolastici e non è accettabile che vengano lasciati a piedi lavoratori e studenti, che non hanno altro mezzo di trasporto. Mi ricordo ancora, quando ero assessore, del tavolo con la consigliera Maroni: era stato molto positivo e avevamo trattato temi molto cari alla nostra zona. Lì ci siamo fatti sentire e avevamo portato a casa buoni risultati, con temporanei miglioramenti, cosa che è venuta scemando con la mancanza del tavolo". Poi la richiesta a tutti i presenti e ai consiglieri regionali di fornire l'aiuto per il ripristino del tavolo: "Secondo noi è mezzo chiave per risolvere problemi che spero siano solo temporanei".
Ha accolto con favore questi interventi, il referente del comitato Giovanni Galimberti. "Ben venga la ripartenza del tavolo. Se i sindaci di Como e Lecco capiscono che questo servizio è strategico, non possiamo continuare ad avere linea azzoppata. Siamo consapevoli che, per i sindaci, ci sono priorità ben più importanti ma con l'avvio delle scuole si acuiranno dei problemi. Mettere in difficoltà le famiglie, toccare la routine può essere un problema di aumento delle tensioni. Da parte nostra lunedì saremo presenti a monitorare la situazione".
M.Mau.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.