Cassago: lavori in stazione per allungare le banchine, ma i passaggi a livello restano il vero problema. Lo spiega il referente dei pendolari Viganò

Le banchine devono essere alzate ed allungate. I lavori in corso in alcune delle stazioni della linea S7, la tratta Lecco-Milano via Molteno - quella percorsa dal cosiddetto besanino - sono richiesti per ottemperare alle normative in tema di sicurezza. Attualmente gli interventi stanno interessando la fermata di Cassago-Bulciago-Nibionno, ma precedentemente analoghe opere di ammodernamento sono state messe a punto a Molteno e a Costa Masnaga.
Ne abbiamo parlato con Alberto Viganò, il referente del comitato pendolari della linea S7, che ci ha spiegato le principali ragioni alla base degli interventi in programma.


''Questi lavori fanno parte di una serie di opere che RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ha intrapreso sulla nostra linea. per un investimento che si aggirerebbe intorno ai 15 milioni di euro" ha spiegato Alberto Viganò.
Gli interventi di manutenzione sono partiti da Valmadrera: "alcune banchine devono essere allungate mentre altre rialzate, in modo che coincidano con le entrate dei treni, anche se a Cassago i lavori stanno andando un po' a rilento".
Invece a Molteno e ad Oggiono i cambiamenti attuati sono più significativi: "presso quelle stazioni c'è l'incrocio con la Como-Lecco, per questo motivo si stanno portando avanti lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico importanti, anche dal punto di vista della tecnologia degli scambi".
L'obiettivo ultimo è che a lavori ultimati tutta la linea possa essere automatizzata, portando alla scomparsa progressiva dei capistazione, con l'intera gestione affidata alla centrale operativa di Greco-Pirelli. Per questo motivo, con le imminenti sistemazioni, la linea del besanino risulterà più efficiente e più sicura.
Anche se il referente dei pendolari già individua l'inghippo nell'assenza di una presenza fisica in stazione. "Il capostazione porta pur sempre un'informazione diretta e umana, mentre un cartello luminoso che avverte del problema è percepito come mala informazione e disturba l'utenza" ci ha detto Viganò.

I lavori in stazione a Cassago

Non solo banchine ed elettrificazione: la speranza è che vengano presto portati avanti interventi per la creazione di sottopassi in alcune delle stazioni ferroviarie, ''favorendo così l'entrata e l'uscita dei treni''.
Un altro intervento previsto riguarda la nuova stazione che dovrebbe sorgere in località Monza Est, risultato di un accordo tra Comune e RFI; in questo caso si spera che la nuova fermata non allunghi i tempi di percorrenza della linea, cosa che l'ente pubblico ha garantito non avverà.
Alberto Viganò ha voluto inoltre enfatizzare l'importanza della S7 per il funzionale collegamento dei poli cittadini con i territori provinciali. "Sulla nostra linea RFI sta ponendo particolare attenzione perché vedono del potenziale. Il besanino potrebbe diventare la metropolitana leggera della Brianza, dal momento che già 13-14mila persone ogni giorno si servono di questo mezzo. C'è da dire che non è stato ancora elettrificato, il treno è alimentato a diesel, ma una volta consolidata un'utenza e constatato il potenziale di una linea punti al suo miglioramento ed efficientamento", ha dichiarato Viganò.
Naturalmente non si può ignorare la situazione in cui versano i convogli ferroviari in questo momento che - al di là delle fasce
Alberto Viganò
orarie critiche per la presenza degli studenti - sono pressoché vuoti per l'emergenza sanitaria che spinge le persone ad utilizzare il meno possibile mezzi di trasporto pubblici.
''C'è senz'altro una situazione di tristezza, la gente non sta prendendo i treni causa Covid-19. Ma una volta terminata l'emergenza i treni torneranno ad essere affollati. Anche solo per andare a Monza le persone sono molto più sicure prendendo il treno perché arrivano in centro, non hanno il problema del parcheggio e sono in sicurezza''.
Importante sottolineare anche la composizione dell'utenza della tratta ferroviaria brianzola. "La nostra linea è frequentata da molti lavoratori del terziario, del settore bancario e assicurativo e tanti di loro lavorano ancora da casa, ma si tratta di un periodo transitorio, prima o poi tutti torneremo in ufficio".
Il referente del comitato pendolari ha poi esortato direttamente i sindaci dei territori attraversati dalla linea a rimboccarsi le maniche e a collaborare. "Io non ho gettato la spugna, ma sono stanco che all'interventismo in campagna elettorale non seguano azioni concrete e questo vale per tutti gli schieramenti politici".
Alberto Viganò ha infine invitato RFI a lavorare per garantire servizi che siano realmente tali per i cittadini. "Abbiamo bisogno di treni che corrano, mentre per il momento viaggiamo a delle velocità commerciali piuttosto basse. Si può fare senz'altro qualcosa di più, come per esempio l'eliminazione dei passaggi a livello: solo all'inizio del mese c'è stato un altro blocco che ha causato ritardi e rallentamenti".
Un esempio virtuoso è quello di Arcore, che ha visto la spartizione dell'investimento tra comune, RFI e regione per la chiusura definitiva del passaggio a livello a fronte della realizzazione di un sottopasso.
In chiusura il portavoce dei pendolari ha voluto sottolineare il suo ruolo di raccordo tra i diversi soggetti coinvolti; l'obiettivo non è quello di polemizzare, bensì di rimarcare come sia necessario avere un programma continuativo sul lungo periodo, che non si fermi agli ammodernamenti attuali, ma che si ponga costanti obiettivi per il suo miglioramento. Chi quel treno lo prende tutti i giorni ringrazierà.
Martina Bissolo
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.