Molteno: è mancato a 86 anni Redente Corti, per tutti ''Tino'' della gelateria

Redente Corti
L'attività è ormai chiusa da diversi anni, ma nelle menti dei moltenesi con qualche capello grigio è certamente impressa nella memoria. Si trovava in via Roma, vicino al torrente Bevera: il proprietario, Redente Corti, è mancato, a 86 anni, nella notte di mercoledì 23 settembre.
A Molteno è semplicemente noto come "Tino", con un soprannome che lo rimanda subito all'attività di famiglia ("làcc"). Dal padre Riccardo aveva infatti appreso il mestiere di lattaio: il punto di riferimento era all'epoca la centrale di Oggiono presso la quale andava a prendere latte e burro, che poi consegnava a domicilio ai clienti. Redente aveva cominciato allo stesso modo, seguendo le orme paterne: andava a prendere il latte e i derivati in latteria con il pentolino e poi si organizzava per il giro di consegne.
Poi, piano piano l'idea, vedendo il boom economico che negli anni Settanta affiorava anche in paese e che stava cambiando le abitudini: avviare una produzione di gelato artigianale. Un'attività che in quegli anni non esisteva sul territorio e che ebbe dunque un buon successo. Redente aveva seguito un breve corso alla Carpigiani, nota azienda emiliana specializzata nella produzione di macchine per gelati e poi, dopo aver acquistato i primi macchinari, aveva iniziato la produzione nel laboratorio di via Roma. Aveva quindi avviato una delle prime gelaterie del territorio, con i primi gelati che venivano serviti sul cono, per la gioia dei bambini e di intere famiglie che godevano del tempo libero. "Andava a prendere il latte alla centrale di Oggiono e poi utilizzava solo ingredienti naturali e freschi" ha raccontato il figlio Felice. Mentre il gelato veniva sempre più apprezzato, "Tino" ebbe l'intuizione di ampliare ulteriormente l'attività, acquistando una prima macchina del caffè. "Si è sempre adattato alle esigenze del mercato - ha proseguito il figlio - Dal momento che le signore passavano a prendere il latte e il burro, aveva iniziato a dare un'altra offerta: il caffè e i cornetti freschi". Anche quando il bar era ormai avviato, Tino non ha smesso di consegnare il latte a domicilio, mestiere che ha portato avanti fino ai primi anni Duemila. "Ci teneva tantissimo al laboratorio e alle consegne e, non appena finiva il suo giro, si dedicava al servizio al bar". Intanto, dietro il bancone lo aiutavano la moglie Elvira e, soprattutto, la figlia Anna.
Il bar gelateria è poi rimasto un punto di riferimento per gli avventori, senza mai perdere l'appeal, vista anche la comoda posizione. "Era un posto conosciuto, tanto che abbiamo visto passare diverse generazioni di giovani" ha ricordato Felice che, insieme ai fratelli, aiutava il papà nel tempo libero. La famiglia, infatti, non ha raccolto il testimone e, così, nel 2013 il bar ha chiuso definitivamente i battenti.
In questi giorni, sono però in tanti a ricordare colui che ha fondato l'attività, ben noto in paese ma anche nel circondario. Redento ha lasciato la moglie, i quattro figli Cristian, Anna, Miriam e Felice, oltre alle due amate nipotine.
La cerimonia funebre per l'ultimo saluto è fissata per sabato 26 settembre alle 10.30 presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio e proseguirà poi per il locale cimitero.
M.Mau.
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