Viganò: a processo per il furto di gas è condannato a un anno

Gli era stato staccato il gas per morosità: per questo Arturo L., sessantenne residente a Viganò, aveva pensato di ''rifornirsi'' da sé. La vicenda è finita quest'oggi al cospetto del giudice Enrico Manzi del tribunale di Lecco, dove l'imputato era chiamato a rispondere dell'accusa di furto aggravato.
Il 28 novembre 2017 non solo la società 2i Rete Gas aveva constatato un bypass che da un vecchio contatore non più funzionante si allacciava all'abitazione del viganese, ma posto un sigillo per evitare ulteriori prelievi; eppure il giorno seguente gli operatori della società di forniture non lo avevano più rinvenuto.
Giunte sul posto le Forze dell'Ordine e approfittando dell'arrivo della padrona di casa, gli operanti avevano trovato i caloriferi ancora caldi mentre, appena sbarrato per la seconda volta il passaggio abusivo di gas, i fornelli risultavano non più funzionanti. In più l'odierno imputato si sarebbe premurato di saldare le finestrelle per la lettura del gas del proprio contatore, in modo da evitare che le anomalie si notassero.
Il vpo Mattia Mascaro in rappresentanza della pubblica accusa ha chiesto la condanna del sessantenne a otto mesi di reclusione, mentre la difesa ha rilevato la particolare tenuità del fatto, auspicando l'assoluzione per il proprio assistito.
Il giudice Enrico Manzi non ha potuto fare altro che tener conto della recidiva e delle circostanze aggravanti (avendo l'imputato operato su cose destinate alla pubblica utilità): per questo ha sentenziato nei confronti dell'uomo una pena pari a un anno di reclusione e una multa di 250 euro.
F.F.
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