Oggiono: commozione ai funerali di Michela Canali, mamma, volontaria e insegnante. ''Hai lasciato questa terra come una farfalla''

Michela Canali
Una persona generosa e disponibile, che ha saputo lasciare un segno grande nella mente e nel cuore di chi l'ha conosciuta. La comunità oggionese si è stretta nel pomeriggio odierno, accanto ai familiari di Michela Canali in Rocca, la 49enne spentasi nelle scorse ore al culmine di una lunga malattia, che l'ha strappata all'affetto dei suoi cari.
Originaria di Dolzago e volontaria nella comunità pastorale San Giovanni Battista - e in particolare in oratorio a Oggiono - a contraddistinguere Michela, oltre alla grande tenacia e alla forza, era anche la sua passione per lo sport. Laureata all'Isef, insegnava infatti educazione fisica alla scuola secondaria di primo grado di Molteno ed era molto attiva nell'Asd oratorio. Non solo: nei primi anni di vita della società Atletica '87, la donna si era impegnata nel ruolo di istruttrice, come ha ricordato in queste ore il presidente Giovanni Longhi, sottolinenandone l'abilità e il forte entusiasmo.
''Michela mancherà a tutta la comunità oggionese'' le parole del sindaco Chiara Narciso. ''Era discreta, ma positiva, con il sorriso sempre stampato sul volto. E' importante ora stare vicini al marito Alessandro, ai suoi due figli Nicolò e Gabriele e alla sua famiglia che stanno attraversando un momento molto difficile''.

Un grazie rivolto a Michela a nome della comunità pastorale è stato pronunciato durante le esequie dal parroco don Maurizio Mottadelli, mentre nell'omelia il responsabile della pastorale giovanile don William Abbruzzese ha cercato di confortare i familiari e tutti coloro che hanno amato la volontaria, nonostante il fortissimo dolore di queste ore.

Il feretro all'uscita dalla parrocchiale

''Ha lasciato come una farfalla questa terra per volare nelle braccia di chi ha amato. Michela era una persona attenta in particolare alla fede. Nonostante la malattia, lei diceva che stava bene, perché il suo star bene andava oltre i problemi: significava avere fiducia in Gesù. Nella vita bisogna imparare come Michela ad accorgersi delle situazioni'' ha detto il sacerdote, ricordando l'amore per la vita che l'ha caratterizzata sino all'ultimo.

Sull'altare il parroco don Maurizio Mottadelli

''Sapeva che si trattava di un bene prezioso, ma allo stesso tempo era consapevole del passaggio che gli veniva chiesto. La vita del resto è fatta di passaggi e lei questo lo ha compiuto, chiedendo ai suoi famigliari di starle accanto e di avere fede. Un passaggio che è momentaneo: anche se questo dolore ci sembra un macigno noi crediamo nella vita eterna e attraverso queste esperienze scopriamo la bellezza di Dio, che è fra noi e non ci abbandona'' ha proseguito don William concludendo così: ''una cosa che ho imparato stando vicino a Michela e come si riesca ad amare pur stando in un letto di ospedale, perchè l'amore supera ogni divisione e ogni barriera. Si può amare sempre''.

In tanti hanno gremito - pur nel rispetto delle distanze e delle norme anti-Covid - la parrocchiale e il sagrato, assistendo anche dall'esterno alle esequie. Toccanti i ricordi che, uno dopo l'altro sono stati letti al termine dell'eucaristia, a cominciare da quello del gruppo famiglie che insieme a Michela e al marito Alessandro avevano condiviso un lungo e intenso percorso in oratorio. Ma non solo.

''Non siamo destinati alla tristezza'' le parole pronunciate da don Marco Crippa, oggi parroco a Monticello, ma per anni vicario a Oggiono, che ha dato lettura di una poesia molto significativa, in ricordo dell'esempio dato da Michela. ''Donna che ha rubato il seme del bene piantandolo sulla faccia della gente, capace di donare bene a ciascuno, specialmente in questi tempi in cui la malattia avrebbe potuto seppellirla in anticipo in un mucchio di tristezza, invece è rimasta viva. Ora tocca a noi far crescere il suo seme di bene: ci vorrà tanta fede e coraggio, forse anche quello che non abbiamo. E se non ci basterà, Michela aiutaci tu''.

''Ti vogliamo ricordare donna solare e determinata, per la cura dei tuoi Nicolò e Gabriele, moglie affettuosa di Alessandro, presenza disponibile, innovativa ed energica. Un'amica preziosa, sempre sorridente. La tua esperienza ci ha accompagnati e guidati nelle decisioni importanti'' il ricordo dell'Asd Oratorio, ringraziando per la presenza e l'esempio dato dalla volontaria.
Toccante anche il pensiero letto da un compagno di classe di Nicolò, il figlio 17enne di Michela. ''Siamo tutti qui per te...e ci saremo sempre''.

Infine non potevano mancare le parole delle colleghe insegnanti della scuola di Molteno, di cui si è fatta portavoce la preside Stefania Perego. ''Una brava prof fa volare i suoi studenti sulle ali della conoscenza, sa leggere nei cuori degli allievi e li stimola a fare sempre meglio, sogna un futuro migliore per tutti, di cui si prende cura. Dal primo all'ultimo. La prof Canali era tutto questo: a tutti noi mancherà tantissimo. Grazie Michela''.

Prima che il feretro lasciasse la parrocchiale per la sepoltura, in chiesa sono risuonati i canti che la volontaria tanto amava e scelti proprio da lei, prima che il suo viaggio terreno si concludesse, per volare in alto e vegliare su tutti da lassù, come all'unisono quest'oggi le hanno chiesto i tanti che si sono riuniti in preghiera per darle l'estremo saluto.

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