Molteno: la chiesa parrocchiale resta chiusa forse fino a Natale per i lavori alle vetrate

La chiesa parrocchiale di San Giorgio a Molteno resterà chiusa ai fedeli, con tutta probabilità, ancora per un paio di mesi. Le immagini della vetrata caduta nella navata principale, che si è frantumata in mille parti e ha rovinato persino le panche della chiesa, avevano avuto estremo risalto sui social: erano diventate il simbolo della violenza di temporale che, alla fine di settembre, aveva lasciato i segni del suo passaggio, con alberi spezzati dalla forza del vento, tegole cadute dai tetti e pozioni di immobili con coperture divelte.

I danni patiti dalla chiesa moltenese a seguito del nubifragio delle scorse settimane

La chiesa parrocchiale di Molteno, arroccata sulla sommità della collinetta nota come il Ceppo, con bella vista sull'intero circondario, forse per la sua collocazione, era rimasta particolarmente colpita da quest'ultima ondata di maltempo. A seguito del crollo di una vetrata nella navata centrale e nell'abside (in questo punto era caduto il vetro, ma non il telaio, a differenza di quanto accaduto nella navata), era stata disposta, per motivi precauzionali, la chiusura dell'edificio religioso. Un gruppo di volontari era intervenuto prontamente per rimettere in ordine gli interni, mentre una copertura in legno era stata collocata nei punti danneggiati. Le messe, per quel fine settimana, erano state trasferite nella chiesa dell'oratorio: sembrava poter essere una soluzione provvisoria, di qualche settimana, giusto il tempo di riparare il danno, prima di tornare a consentire l'accesso ai fedeli. Invece sarà una situazione con la quale la parrocchia di Molteno dovrà convivere ancora per un pò, con le relative conseguenze, come ci ha confermato il parroco don Massimo Santambrogio. "Sono stati fatti i sopralluoghi, soprattutto nei punti dove si sono verificati i danni. Ora dobbiamo coordinare l'intervento delle diverse maestranze e, appena sarà tutto pronto, potremo posizionare i ponteggi e partire con i lavori".

La decisione, infatti, è stata quella di intervenire su tutte le vetrate, che sono dieci su tutto il perimetro della chiesa e due nell'abside. "Abbiamo visto che quella crollata, con il sistema installato sessant'anni fa, si era indebolita dopo tanti anni. Riteniamo quindi opportuno intervenire su tutte le vetrate in modo da evitare il pericolo che possano caderne altre a seguito di altri fenomeni particolari" ha aggiunto il sacerdote. "Verranno tutte tolte, smontate, sistemate con un vetro di protezione e installate con un sistema di sicurezza maggiore, che sarà a prova di tenuta sia per la vetrata che per il serramento".
Un intervento di tali dimensioni comporterà tempi più lunghi. "Ancora non abbiamo una data di inizio lavori, che speriamo entro l'ultima settimana di ottobre. Poi, ci vorranno circa un paio di mesi: nella previsione più ottimistica si riaprirà per Natale" ha aggiunto don Massimo.

A questo punto, la comunità religiosa avrà come nuovo punto di riferimento la chiesa dell'oratorio. Tuttavia, a causa della situazione contingente, non potrà ospitare un gran numero di fedeli. Qui, per le norme anti Covid, sono circa un centinaio le persone ammesse, escludendo dal conteggio i familiari che possono, come noto, sedersi in posti ravvicinati: i numeri possono essere leggermente superiori, come si può intuire, ma non di molto. E così è stata individuata una soluzione: le celebrazioni eucaristiche più frequentate potranno essere seguite, in diretta, sul maxi schermo allestito all'interno del salone dell'oratorio. "Non mandiamo via nessuno - ha assicurato don Massimo - I fedeli in eccesso verranno accolti in oratorio: andando incontro alla stagione fredda e avendo il salone che ci permette di accogliere tanti altri fedeli, proseguiremo in questo modo".
La celebrazione della cresima, invece, programmata per domenica 11 ottobre, avrà luogo nel palazzetto dell'oratorio.
M.Mau.
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