In consiglio provinciale l'ingresso di due comuni in Villa Greppi. Nel 2021 il rinnovo del CdA

Bruno Crippa
Due nuovi soci entreranno a far parte del Consorzio Villa Greppi, l'ente che nel territorio della Brianza lecchese e monzese promuove attività di formazione, gestisce eventi culturali e cerca di conservare il patrimonio immobiliare costituito dall'omonima dimora con sede a Monticello. A partire dal primo gennaio il Comune di Missaglia e quello di Barzago entreranno a far parte della compagine sociale del consorzio, attualmente costituita da 17 comuni e due province (quella di Lecco e quella di Monza).
Questa novità comporterà un risparmio per villa Locatelli: visto che con i nuovi ingressi la partecipazione della Provincia di Lecco scenderà dal 26 al 23 per cento, anche la corrispettiva quota subirà una flessione di circa 15mila euro annui. E questa non è l'unica novità votata dal consiglio provinciale di mercoledì sera: è stata infatti approvata anche l'integrazione dell'articolo 28 dello statuto che introduce la possibilità di assumere del personale nel caso che alcune posizioni rimangano vacanti.
Ma il 2021 riserva per il Consorzio Brianteo Villa Greppi un altro importante appuntamento: il rinnovo del consiglio di amministrazione, in occasione del quale, come previsto dallo statuto la presidenza, retta per questo mandato da Marta Comi, vicesindaco di Casatenovo, passerà ad un rappresentante di un ente locale monzese.
Molto soddisfatto Bruno Crippa, vicepresidente della Provincia di Lecco e sindaco del Comune di Missaglia: "Missaglia era stata tra i fondatori del consorzio e tornare a far parte di questa realtà era un impegno che ho preso quando sono stata eletto. Attualmente non solo i soci del consorzio sono in crescita, ma tanti altri stipulano delle convenzioni con Villa Greppi per l'erogazione dei servizi culturali".
Il piccolo risparmio che questa operazione comporterà per la Provincia di Lecco, sarà quasi completamene assorbito dall'adeguamento del compenso per il collegio dei revisori per il triennio 2019-2022. La questione era già stata posta durante il consiglio provinciale del 29 luglio, quando l'assise aveva stabilito di sospendere il provvedimento per avere dei chiarimento. "Abbiamo incontrato il collegio dei revisori - spiega il consigliere provinciale Beppe Scaccabarozzi -, ed è stata una verifica opportuna, anche perché è stata la prima volta in cui i revisori hanno potuto incontrare i consiglieri. Dopo questo passaggio ribadiamo la proposta di aumentare del 30 per cento il compenso per il collegio, ovvero di passare dagli attuali 52mila euro lordi alla cifra di 65mila lordi, che comunque è molto al di sotto del minimo di 99mila proposto dal decreto ministeriale. Suggerisco di chiudere questa partita per evitare eventuali contenziosi, ricordando che province della nostra dimensione o anche più piccole, hanno corrisposto un aumento di ben più del 30 per cento".
M.V.
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