Bosisio: illustrato il diritto allo studio. Dubbi delle opposizioni

Licenziato in consiglio il piano del diritto allo studio a Bosisio Parini. A presentarlo l’assessore a cultura e istruzione Corrado Galbusera che ha subito sottolineato il valore economico del documento, suddiviso in tredici punti corrispondenti ad aree di intervento del Comune.“Quest’anno sono stati messi a bilancio 118.000 euro contro 110.000 euro dello scorso anno”.
Tra i punti strategici strategici illustrati figurano il buono scuola, “che ha un trend di crescita” e il sostegno alle attività didattiche, concordato con la dirigente Orsola Moro (ad esempio il progetto disabilità e quello sull’orientamento per i ragazzi della scuola media). “Abbiamo inserito anche l’attività didattica del centro di formazione professionale (CFPP) per aiutare i ragazzi ad essere inseriti in una scuola secondaria o nel mondo del lavoro. Un altro impegno sono le borse di studio che confermiamo”.
Per il gruppo di minoranza Bosisio nel cuore, il documento è carente sotto due aspetti: lo stanziamento delle attività extra didattiche che, secondo i calcoli del gruppo, è stato ridotto del 41% e l’eliminazione del bonus famiglie numerose. Su quest’ultimo punto, Paolo ha presentato un emendamento in quanto “gli importi fanno capire che è stata una misura apprezzata fin dall’introduzione, avvenuta nella passata amministrazione”.


Tanti interrogativi da parte dell’altro gruppo di minoranza, Bosisio Viva: “Visto che lo scorso anno è stato erogato bonus famiglie numerose, non si capisce perché è stato tolto” ha concordato con l’altro gruppo la consigliera Marta Brambilla che ha ben ‘spulciato’ il testo, concentrandosi sulle differenze con il precedente. “Se da un lato ci sono state aggiunte, ci sono anche cifre rimodulate al ribasso, come il capitolo di spese per le attività para scolastica che passa da 22.000 a 15.000 euro: i progetti ci sono, quindi dovremmo mantenere la cifra. Ci sono anche 3.000 euro in meno per il pre e post scuola”.
Poi, la questione scuolabus. “La quota stanziata per il traporto pubblico a carico delle famiglie è di 80 euro in più rispetto all’anno precedente. Moltiplicato per 18 alunni, la differenza è di 1.440 euro. Perché non li abbiamo messi noi? Non siamo riusciti a trovati le risorse? La maggior parte porta i figli a scuola in macchina, ma noi dovremmo disincentivare l’utilizzo dei mezzi propri, ad esempio incentivando il piedibus”. Su quest’ultimo aspetto si è soffermata la consigliera Lucia Turati elogiando il lavoro dei trenta volontari che ogni giorno si occupano di accompagnare, attraverso le due linee attivate, quasi cinquanta bambini, iscritti in numero crescente rispetto al passato.

Il sindaco Andrea Colombo, nel rispondere alle numerose richieste, è partito proprio da qui, dallo scuolabus. “Il comune spende una cifra importante per il trasporto: destinare una cifra simile per 18 bambini, sinceramente mi ha fatto pensare parecchio perché sono soldi pubblici. Quindi una riflessione la stiamo facendo. A seguito della sospensione dei servizi scolastici, abbiamo sospeso l’appalto, quindi lo stiamo riutilizzando ora”.
Quanto alla proposta di Bosisio nel cuore, il primo cittadino ritiene che vada “valutato nell’insieme. Abbiamo ridotto il bonus, ma abbiamo introdotto al 100% il CFPP, che non c’era. Il bonus rischia di essere ad personam visto che sono sempre gli stessi cittadini a richiederlo. Ritengo che, quando le persone si sono rivolte ai servizi sociali, l’amministrazione non ha mai sottratto l’aiuto”.
L’emendamento di Bosisio nel cuore è stato votato favorevolmente dai due gruppi di minoranze, mentre sul piano del diritto allo studio, Bosisio Viva si è detta contraria mentre Paolo Gilardi si è astenuto.
M.Mau.
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