Villa Greppi: taglio del nastro per la fine del restauro del giardino all’italiana del parco

È stata inaugurata ufficialmente in questa mattinata l'opera di restauro del primo e del secondo lotto dello storico Giardino all'italiana di Villa Greppi e della sua balconata, posti nel lato sud della villa a Monticello. L'evento si è svolto alla presenza di architetti, sindaci, operatori, tecnici e alcune autorità che in maniera e in vesti differenti hanno contribuito alla realizzazione di quest'importante intervento di sistemazione di una parte suggestiva della dimora di Via Monte Grappa.

Il taglio del nastro nel corso della cerimonia di questa mattina

La presidente Marta Comi

È stata la presidente Marta Comi, a fare gli onori di casa con gli ospiti e con tutti coloro che hanno partecipato all'inaugurazione, accompagnando i presenti all'interno del giardino per mostrare i primi risultati del restauro. Si tratta infatti di un giorno importante per il Consorzio, perché segna la restituzione alla villa del primo terrazzamento del giardino accessibile al pubblico grazie al recupero della balaustra del piano superiore, delle due scalinate di accesso ai lati, delle "grotte" a volta, dei vialetti e dei muri di cinta, elementi che erano rimasti abbandonati a lungo.

Il dottor Elia Galbusera, agronomo del Consorzio

Elena Pagliaretta, ex membro del CdA di Fondazione Banca del Monte di Lombardia

La giornata è stata pensata poi per ringraziare i cittadini, Fondazione Banca del Monte di Lombardia e azienda Krino Spa di Monticello, che hanno contribuito, con donazioni e attraverso lo strumento dell'Art Bonus, a sostenere economicamente i lavori di recupero. Nel 2018 infatti, il giardino non era calpestabile, non si poteva vivere questa parte della villa e grazie alla competenza e all'impegno di alcune figure, è stato possibile portare a termine il lavoro e offrire al pubblico la possibilità di visitarli. Dietro al progetto di restauro si è celata quindi la professionalità dell'architetto Pietro Sola, l'architetto Angelo Dugnani, direttore dei lavori, l'agronomo del Consorzio che ha diretto l'allestimento arboreo, il dott. Elia Galbusera e la consulente per la storia della Villa e del Fondo Greppi, la dott.ssa Laura Caspani, i quali sono intervenuti nel corso della mattinata.

L'architetto Pietro Sola

Pietro Novati di Krino Spa e Lucia Urbano (consigliere Consorzio Villa Greppi)

L'architetto Angelo Dugnani

Gli esperti a turno hanno spiegato che il fine ultimo dell'intervento, che è stato di tipo archeologico, era quello di ridare nuova luce al giardino rimanendo fedeli alla sua condizione originaria, per questo motivo sono state recuperate le diverse stratificazioni di lavori che si sono sovrapposti nel tempo insieme al materiale esistente, sostituendolo con materiali nuovi solo laddove i pezzi erano impossibili da recuperare. Per studiare al meglio l'evoluzione e la situazione originaria di partenza del giardino si è fatto ricorso a testimonianze fotografiche che hanno documentato lo stato delle colonne, delle grotte e della limonera e la presenza di rose rampicanti, ad oggi riproposte nella stessa posizione, sulle mura degli anni '30 dell'800.

La dottoressa Laura Caspani

Una delle parti in stato più critico erano le scale, che dopo essere state smontate sono state ricostruire includendo dei piccoli solai al proprio interno per garantire una tenuta futura più durevole. Prima che scoppiasse la pandemia, era stato anche fatta un'operazione sul fondo del giardino, diviso in più lotti per procedere gradualmente con le piantumazioni, tra le quali si pensa anche a piante di limone che possano resistere anche senza vetrate, e adattare ad esse, a mano a mano, la stessa opera di restauro di tutti gli altri elementi.

La scopertura della targa che ricorda l'impegno dell'azienda Krino Spa

L'unico elemento vegetale che rimane dell'antico giardino è la pianta che si erge al centro del primo e del secondo lotto e che fa capire visivamente quanto può essere difficile e impegnativo curare la conservazione e lo sviluppo di un'area verde, perché esso richiede manutenzione assidua. Un ruolo importante in questo senso lo hanno ricoperto proprio i ragazzi dell'Enaip, che hanno contribuito con le manutenzioni ordinarie e continueranno a contribuire con le prossime semine.

Il costo del restauro è stato di 120mila euro, un valore che è stato finanziato in parte con i fondi del Consorzio e in parte grazie a finanziamenti esterni provenienti per 40mila euro dalla Banca del Monte Lombardia, di cui era presente all'inaugurazione la propria rappresentante, e per 20mila euro dal dott.Pietro Novati, proprietario dell'azienda Krino Spa di Monticello e uno dei 15 mecenati che hanno usufruito dell'Art Bonus per contribuire finanziariamente al restauro del giardino. Il taglio del nastro all'inizio della scalinata è stato fatto dalla stessa presidente Marta Comi insieme ad alcuni questi mecenati e finanziatori, ai quali è stata inoltre dedicata una targa che riporta il ringraziamento del Consorzio Villa Greppi alla Krino Spa e ai cittadini che hanno donato un contributo per la realizzazione del restauro.

Nel corso della mattinata c'è stata infine l'occasione di ripercorrere a livello storico, con l'aiuto di Laura Caspani, la storia del giardino, progettato a inizio 800 insieme alla villa stessa da parte del conte Giacomo Greppi con l'idea di realizzare un luogo bello di villeggiatura dove riposare corpo e anima immergendosi nella natura del paesaggio brianzolo.

In vista dei lavori per il terzo lotto del giardino, il Consorzio sta poi pensando ad alcune modalità "virtuali" per far vivere il parco della villa anche ai non-vedenti o a chi potrebbe essere impossibilitato a recarsi sul luogo, approfittando di alcuni strumenti tecnologici che potrebbero permettere di vivere l'esperienza del giardino in 3 dimensioni.
M.B.
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