Un'associazione nata 9 anni fa dai giovani

Fondata nel 2011 su impulso dell’allora sindaco Gian Mario Fragomeli, l’associazione Freccia Rossa è un gruppo giovanile che da quasi dieci anni si distingue sul territorio cassaghese per la sua carica propositiva, tanto da essere conosciuta anche fuori dai propri confini. I componenti si dedicano principalmente ad attività culturali, sociali e di volontariato.
“La festa che siamo soliti organizzare all’inizio dell’estate, ha avuto un seguito incredibile lo scorso anno”, ci ha spiegato il direttivo. I membri dell’associazione – che sono 40 all’attivo – erano soliti organizzare approfondimenti culturali sulle più svariate tematiche, dalla Grande Guerra, al teatro, fino a più leggere letture di brani. Accanto a questo organizzavano anche cene con delitto – di cui l’ultima appena prima del Covid-19 –, e le castagnate due volte l’anno. “Siamo sempre stati un gruppo affiatato; purtroppo non abbiamo avuto il cambio generazionale che ci aspettavamo, ma ci siamo fermati al 96 e 97”, ci hanno raccontato i membri del direttivo. Oltre alle iniziative sviluppate in autonomia, l’associazione Freccia Rossa, che vede attualmente come presidente Luca Ghezzi, è stata chiamata più volte come stampella dalle altre realtà del paese per collaborare e dare una mano. Attività a cui i membri del gruppo non si sono mai sottratti: dalle iniziative parrocchiali a Cassago chiama Chernobyl, dal volontariato comunale all’aiuto offerto agli alpini, dalla festa di Oriano a quella del Sajopp. Nell’ultimo periodo l’associazione si trova al centro di una sorta di contenzioso con l’amministrazione comunale, che ha invitato Freccia Rossa a lasciare i locali della sua sede in piazza Trento Trieste, provvedendo al trasloco del materiale contenuto al suo interno entro dicembre 2020, perché l’amministrazione necessita di spazi per depositare i vecchi arredi scolastici. L’associazione lamenta in particolare il modocon cui la comunicazione è giunta loro – con una fredda lettera di un funzionario comunale - senza la proposta di alcun confronto con gli esponenti dell’amministrazione. Oltre a porli in una situazione che ritengono gravosa, dal momento che il materiale contenuto all’interno di questi edifici è vario e ingombrante.
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