Bosisio: a 100 anni dalla nascita, il ricordo del conte e sindaco Melzi e delle sue opere

Il paese di Bosisio Parini, così come lo conosciamo a livello urbanistico, è stato plasmato da lui. Lo stesso si può dire per il polo scolastico, in quella posizione felice con affaccio sul lago di Pusiano. Sono le due opere che con immediatezza ci richiamano alla memoria il sindaco Lodovico Melzi d’Eril. Il paese gli ha tributato l’omaggio in un paio di occasione, ma torniamo ancora una volta sulla sua figura.


Il conte Lodovico Melzi d’Eril

Quest’oggi, 21 ottobre 2020, ricorrono i cento anni dalla sua nascita: è l’occasione per ricordare il suo lungo impegno politico portato avanti per oltre un terzo della sua esistenza. Il conte Melzi è stato in amministrazione 38 anni, dei quali 33 come sindaco e cinque in minoranza dopo che perse alle elezioni amministrative: un record di governo per sette mandati consecutivi, oggi impensabile. “Questo ora non è più consentito dalla legge ma ritengo che l’avvicendamento tra sindaci sia corretto in relazione al tempo che viviamo, per un verso per la comunità che è giusto non si affezioni troppo alla figura e, per altro, utile allo stesso politico che deve lasciare il passo” ha ricordato il presidente del consiglio comunale Giuseppe Borgonovo. “Ci sembra giusto non lasciar passare questa data senza un ricordo. Mi sembra anche un dovere istituzionale, oltre che civico in quanto lui ha incarnato l’istituzione stessa per tanti anni. Questo ricordo lo manifesto anche ritenendo di interpretare il pensiero di tutti i consiglieri”.


Il presidente del consiglio Giuseppe Borgonovo

Lodovico Melzi d’Eril naque a Genova il 21 ottobre 1920. Ereditò dal nonno paterno, che fu sindaco di Bosisio dal 1887 al 1911, il nome e la passione per la politica. Aveva 30 anni, il 3 giugno 1951, quando venne proclamato sindaco, il secondo eletto dell’età repubblicana: portò avanti la missione per 34 anni. Venne a mancare, a 95 anni, l’11 febbraio 2016.
“È stato sicuramente un politico che ha fatto tanto, apprezzato per il suo stile sobrio ma concreto. Mi piace ricordare il suo fine umorismo e la sua raffinata intelligenza – ha proseguito Borgonovo - Ho avuto la fortuna di conoscerlo negli ultimi anni: mi ha sempre impressionato per garbo, educazione e signorilità. Nei colloqui privati, l’ho sempre trovato lucidissimo e ben informato sulle vicende del paese. Sicuramente lo ricordo con orgoglio e fierezza: sono contento che sia stato sindaco di Bosisio per tanti anni”.


La dirigente scolastica Orsola Moro

Nel 2010, l’intero consiglio comunale, guidato dall’allora sindaco Borgonovo, gli conferì la “cittadinanza onoraria”, la più alta onorificenza civica, concessa a lui per primo nella storia di Bosisio. “Magari qualcuno potrebbe pensare che il conferimento della cittadinanza onoraria è poca cosa. In realtà significa moltissimo perché la comunità rende indelebile il ricordo della persona alla quale si tributa rispetto. Questo è bello perché la comunità non è composta da figure indistinte, ma da persone che hanno avuto il tempo di distinguersi”.
Nel 2018 un altro tributo: la titolazione della scuola d’infanzia a Garbagnate Rota, frazione in cui il Conte aveva dimora. “È stato colui che ha costruito la primaria, la palestra e ha posto le basi del polo scolastico, ampliato poi sotto l’amministrazione di Filippo Fronterre.


La consegna della cittadinanza onoraria

L’intuizione felice di insediare lì il plesso che oggi tutti ci invidiano è stata sua. La scuola è la seconda istituzione pubblica per importanza: rinnovo i miei ringraziamenti alla preside e al consiglio di istituto che hanno deciso di condividere con il comune la scelta dell’amministrazione” ha aggiunto il presidente del consiglio, a cui abbiamo chiesto se al conte Melzi si può legare un’opera pubblica. “Il periodo in cui il conte Melzi ha governato è stato talmente lungo che è quasi difficile legare la figura a una sola opera pubblica. Oggigiorno un sindaco opera per al massimo dieci anni e, vista l’attuale organizzazione della macchina amministrativa, può distinguersi per un’opera - ha precisato - Melzi può invece essere ricordato per tanti motivi e non solo per un’opera: è stato il sindaco che ha trasformato il tessuto urbano di Bosisio. Lo sviluppo produttivo e residenziale che abbiamo oggi è quello che lui ci ha consegnato e la trasformazione urbanistica vale più di un’opera pubblica. Melzi è l’uomo dell’indice, non del singolo capitolo: in un certo senso ha reso possibile lo sviluppo urbanistico del paese che nel complesso è stato ben strutturato”. Non solo, Melzi ha anche spostato l’attenzione sullo sviluppo del Precampel: “Ha capito che Bosisio non avrebbe potuto fare a meno del lago”. A lui inoltre si devono il potenziamento di alcuni tra i principali assetti viari, l’ampliamento del cimitero, la realizzazione delle reti idrica e fognaria, la costruzione del primo bacino d’acqua potabile e l’edificazione di casa Carpani.


La cerimonia di titolazione della scuola d’infanzia

Borgonovo ha concluso il ricordo: “È stato un sindaco lungimirante e, a mio giudizio, ha commesso alcuni errori. Nel complesso non può non essere ricordato: Melzi è grande perché la sua azione è stata in grado di andare oltre la singola opera ma di plasmare la forma di Bosisio. Tutto il resto, avvenuto in seguito, sono interventi di correzione o sviluppo di aspetti particolari ma la direzione l’ha data lui”.
Come accennavamo sopra, importante è stato il suo contributo nello sviluppo dell’assetto scolastico e per questo abbiamo interpellato chi oggi guida questa istituzione a Bosisio, la dirigente Orsola Moro. “Non ho mai avuto il piacere e l'onore di conoscere di persona il Conte Melzi – ha affermato - Pochi mesi prima che morisse, in occasione della cerimonia di intitolazione dell'aula Belgrano alla scuola primaria “Italo Calvino” a vent’anni dalla morte dell'ex direttore didattico Giovanni Battista Belgrano, ricordo che gli inviai l’invito a presenziare, vista la decennale collaborazione tra le due figure a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, ma mi rispose con un biglietto vergato di suo pugno, che conservo ancora in ufficio, in cui si scusava per l'impossibilità a presenziare dovuta a motivi di salute e mi pregava di portare i suoi saluti a tutti i convenuti ricordando con stima la figura del direttore. Mi è sembrato poi doveroso partecipare ai suoi funerali in qualità di rappresentante di quell’istituzione scolastica che egli stesso aveva contribuito a realizzare durante il suo mandato”.


La cerimonia di titolazione della scuola d’infanzia

Oggi la dottoressa guida il polo, nato su impulso e felice intuizione del conte Melzi. “Che effetto mi fa? Quello di avere la responsabilità di un’eredità incommensurabile. So quanto tenesse al polo scolastico, come altri illuminati amministratori che gli sono succeduti. Sento che non posso non occuparmi della loro “creatura”, tutelarla, proteggerla, difenderla e farla crescere. Le difficoltà sono tante, ogni giorno è un percorso a ostacoli. Ma vado avanti a testa alta anche per loro”.
Infine, il ricordo della titolazione della scuola d’infanzia, avvenuto due anni fa: “La proposta dell'amministrazione precedente ha trovato subito d'accordo sia me sia il consiglio di istituto, che si è espresso all'unanimità – ha precisato - Abbiamo iniziato l’iter normativo previsto e il 18 gennaio 2018 l’ufficio scolastico di Lecco ha emanato il decreto in cui veniva ufficialmente autorizzato l’utilizzo del nuovo nome della scuola. Mentre prima, per riferirsi alla nostra scuola dell'Infanzia, tutti usavano semplicemente il toponimo “Garbagnate”, oggi per tutti è la “Melzi d’Eril" - mi raccomando, con la “d” minuscola, perchè lui si firmava così - o, più semplicemente, la “Melzi”.
Michela Mauri
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