Barzanò: condannato a 6 anni e 7 mesi l'uomo che, pistola in pugno, rapinò la sala slot. Patteggia 2 anni il presunto complice

Sei anni e sette mesi di reclusione. E' la pesante condanna inflitta stamani - in rito abbreviato - dal giudice per le udienze preliminari Paolo Salvatore nei confronti di Fabio Molteni, ritenuto l'autore della rapina a mano armata messa a segno lo scorso 22 dicembre ai danni della sala slot Eurodollaro di Barzanò.

La pistola rinvenuta dai carabinieri presso l'abitazione del 53enne masnaghese

L'uomo - secondo le risultanze investigative dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecco, dopo aver varcato l'ingresso del pubblico esercizio di Via dei Mille gestito da un cittadino cinese, si era fatto consegnare - sotto minaccia di una pistola - i soldi presenti nel registratore di cassa, circa mille euro. Poi si era dato a precipitosa fuga insieme ad un complice che lo attendeva al volante dell'autovettura a bordo della quale i due si erano poi dileguati, facendo così perdere le proprie tracce.
Assistito dall'avvocato Edoardo Fumagalli e gravato dalla recidiva per fatti commessi precedentemente, Fabio Molteni - 53enne residente a Costa Masnaga - non ha potuto tentare la strada del patteggiamento, al contrario del suo presunto complice, Giancarlo Molteni. Due anni la pena applicata al 49enne di Garbagnate Monastero, dopo l'accordo che il suo difensore Costanza Bettiga ha raggiunto con la Procura, rappresentata quest'oggi in aula dalla dottoressa Antonia Pavan.
Sarebbe stato proprio il garbagnatese ad attendere in auto Fabio Molteni, che prima di entrare in azione in una fredda serata pre natalizia, ha atteso che il locale si svuotasse dei clienti per poter agire indisturbato. Durante la perquisizione nella sua casa di Costa Masnaga i carabinieri avevano rinvenuto una pistola con la matricola abrasa, probabilmente utilizzata per mettere a segno la rapina.
La duplice sentenza pronunciata stamani dal giudice Salvatore al termine della camera di consiglio ha messo (per ora) la parola fine alla vicenda.
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