Monticello: si finge carabiniere e mette in atto (con la moglie) una truffa. Condannati

Una truffa che gli ha fruttato una somma tutto sommato modesta, pari a 130 euro, ma che gli è costata molto più caro... a livello penale.
È stato infatti condannato alla pena di un anno di reclusione e al pagamento di una multa di 300 euro, O.R., un 52enne residente in provincia di Bari finito a processo per essersi intascato - insieme alla moglie, M.D., classe 1976 - i soldi versati sulla postepay intestata a quest'ultima da un acquirente con casa a Monticello, che dopo aver notato l'inserzione di vendita di una playstation sul sito subito.it aveva preso contatti con il proprietario, essendo interessato alla console.
Ad aggravare il quadro accusatorio della coppia finita a processo, la condotta assunta durante la trattativa dall'imputato (già gravato da precedenti specifici), che durante una telefonata con il monticellese si sarebbe spacciato per un rispettabile carabiniere in servizio, probabilmente per rendersi più credibile agli occhi dell'interessato acquirente.
Nonostante i soldi versati però, la playstation non è mai giunta a destinazione. Da qui la denuncia sporta nel 2018 dalla vittima e l'apertura di un fascicolo penale a carico dei coniugi pugliesi, oggi condannati dal giudice monocratico del tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni a un anno di reclusione, pena più elevata di quanto chiesto nella sua requisitoria, dal vpo Caterina Scarselli, in aula in rappresentanza della pubblica accusa. Avevano chiesto l'assoluzione e in subordine il minimo della pena, i difensori dei due imputati, gli avvocati Silvia Pirovano e Simone Natale del foro di Lecco.
G. C.
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