Garbagnate: tumore alla mammella, ne parla la Lilt
Il tumore alla mammella è stato al centro della serata promossa dall'amministrazione comunale di Garbagnate Monastero, in collaborazione con Lilt, in occasione della campagna nazionale per la prevenzione dei tumori femminili.
La nostra nazione vanta una serie di primati nel trattamento di questo tipo di tumori: sono stati compiuti studi sulla terapia della mammella, il primo intervento chirurgico è stato opera di un medico italiano e nel Belpaese sono state ideate le terapie adiuvanti. "Abbiamo fatto studi tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta grazie ai soldi degli americani che qui sapevano di trovare una situazione geografica e alimentare particolare. Così hanno sovvenzionato queste ricerche".
Gli esami che permettono l'individuazione di tumori sono la mammografia, affiancata da ecografia o risonanza magnetica. La Lombardia è la regione con il maggiore numero di diagnosi di tumore al seno in risposta a uno screening mammografico. "Gli ormoni, e in particolare gli estrogeni, hanno un ruolo fondamentale nel regolare i processi legati alla fertilità e possono influenzare il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro" ha aggiunto Villa. I fattori possono essere differenti: i trattamenti in menopausa, la pillola anticoncezionale (è dimostrato che l'uso continuativo della pillola, può portare al rischio di malattie oncologiche) e la fecondazione assistita che, a causa delle bombe ormonali cui sono sottoposte le pazienti, può essere un ulteriore fattore di rischio. Occorre quindi sempre ben ponderare ogni scelta.
C'è però da tenere presente, e non sottovalutare, il fattore eredo-familiare: se una persona consanguinea ha fatto un tumore sotto i 40 anni, oppure c'è stato un caso di tumore maschile oppure femminile in famiglia, occorre fare una consulenza genetista che permette di comprendere se esiste una predisposizione alla neoplasia e se c'è il rischio che la malattia si manifesti in altri membri della famiglia. "Una donna che si ammala di tumore al seno, costa in terapia cifre altissime. Gli americani hanno calcolato che, solo in spese voluttuarie come l'accompagnamento agli esami, l'individuazione di baby sitter per prendersi cura dei figli durante la chemioterapia, una donna con tumore spende 30.000 dollari in un anno. Se si riesce, è meglio prevenire e togliere il nodulo prima". Lo screening personalizzato comprende una mammografia ed ecografia annuale e una risonanza magnetica ogni sei mesi.
M.Mau.