Oggiono: venti nuovi casi, il bilancio dei positivi sale a 28

Il sindaco Chiara Narciso
Forte aumento dei casi di positività al Coronavirus nella città di Oggiono. A inizio settimana i cittadini affetti dalla patologia erano sei. A questi si erano aggiunti altri due casi nella giornata di ieri - mercoledì 28 ottobre - portando il bilancio a otto. Nulla in confronto ai dati della giornata odierna che fanno registrare un aumento di venti nuovi casi. Con essi il bilancio complessivo dei cittadini affetti dalla patologia sale ora a 28.
«I numeri purtroppo crescono, crescono molto rapidamente, siamo passati in tre giorni da otto a ventotto casi positivi» ha spiegato il sindaco Chiara Narciso, precisando: «in questi casi sono compresi però interi nuclei familiari e questo fa crescere molto rapidamente i numeri».
Per ritrovare uno scenario simile bisogna risalire ai primi dieci giorni del mese di aprile, quando venne raggiunta la soglia dei trenta casi di positività nella città di Oggiono. Sembra che fra i cittadini affetti dalla patologia, solo uno si trovi attualmente in ospedale dove era già ricoverato per altri motivi. Tutti gli altri cittadini si troverebbero al proprio domicilio. Una parte di loro è asintomatica. Per quanto riguarda la situazione delle scuole di Oggiono - come abbiamo avuto modo di anticipare - sono quattro le classi poste in quarantena: due classi terze della primaria "Diaz", una classe seconda della primaria "Salvo D'Acquisto e una classe prima della secondaria Marco d'Oggiono.
Proprio nelle scorse ore, l'Amministrazione comunale - in collaborazione con la Protezione Civile - ha provveduto a riattivare una serie di servizi rivolti alla cittadinanza più fragile. Il progetto si chiama "A casa ma non da soli". Ripropone alcune formule di assistenza già attive durante la prima ondata della pandemia, nei mesi da marzo a fine maggio. In questa fase della seconda ondata il servizio si rivolge però ad una fascia più ristretta di cittadini. È pensato per gli abitanti posti in quarantena e per le persone che non sono in grado di poter compiere autonomamente, o tramite parenti, le attività di acquisto dei beni alimentari e dei farmaci. Quindi in condizione di estrema difficoltà nel compiere spostamenti.
«In questa fase - ha spiegato Michele Negri, vicesindaco con delega alle Politiche Sociali - il servizio non è pensato come nei mesi del "lock down" quando gli anziani non potevano uscire di casa». Infatti, ad oggi, non esiste nessun divieto ad uscire di casa per le persone che hanno più di 65 anni di età e si sentono in buone condizioni di salute. «Per ora abbiamo riattivato il servizio di consegna domiciliare di farmacia e alimentari solo per i cittadini che hanno una situazione oggettiva che impedisce loro di uscire di casa» ha spiegato Negri, aggiungendo: «è un servizio mirato che comporta la presa in carico del cittadino da parte dei servizi sociali comunali».
In caso di necessità - qualora lo scenario della seconda ondata dovesse peggiorare - il vicesindaco ha assicurato che l'amministrazione comunale sarà «pronta a estendere il servizio di assistenza» riportandolo ai livelli della scorsa primavera, durante la prima ondata della pandemia.
Coloro i quali riterranno di essere in condizioni tali da poter usufruire del progetto "A casa ma non da soli" potranno iniziare chiamando il servizio di assistenza telefonica. Il numero verso il quale dovranno essere inoltrate le richieste di assistenza è il 340 50 82 296. Le chiamate dovranno essere effettuate dal lunedì al venerdì in un orario compreso fra le ore 10.00 e le 12.00 del mattino. Raccolte le esigenze dei cittadini che si trovano in queste particolari esigenze critiche, in collaborazione con la Protezione Civile, il comune garantirà la consegna della spesa alimentare e dei farmaci a domicilio.
L.A.
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