Molteno: discussione tra i due ex sindaci sulla sanità

I nuovi ambulatori di piazza Europa a Molteno saranno ancora necessari? Non per il gruppo di minoranza che ritiene ormai superata la medicina territoriale. La discussione, in relazione al tema sanità, si è in particolar modo accesa tra i due ex sindaci presenti in sala.

Il gruppo di minoranza

Il dibattito si è aperto durante il consiglio comunale al momento dell'approvazione del documento unico di programmazione 2021-2023 (DUP), propedeutico al bilancio dell'ente. L'assessore alla partita Marcello Casiraghi ha illustrato il documento, sottolineando come le variazioni riguardino il periodo storico. "Nella parte relativa ai tributi abbiamo modificato le aliquote dell'imposta Imu, abbiamo eliminato la Tasi e inserito le modifiche all'addizionale Irpef, con i vari scaglioni e la definizione della soglia di esenzione a 12.000 euro" ha spiegato. In relazione all'indebitamento dell'ente, si è reso necessario apportare aggiornamenti in relazione all'intervento di realizzazione polo medico ambulatoriale e alla rinegoziazione dei mutui. Nel piano delle opere pubbliche sono state inserite quelle ultimate, quelle in corso e quelle che l'amministrazione vorrà portare a realizzazione, come il nuovo polo ambulatoriale in piazza Europa, la rotatoria su via De Gasperi con la riqualificazione via Roma e i nuovi colombari al cimitero. "In relazione al fabbisogno del personale, c'è un piano triennale che sarà approvato con apposita delibera" ha precisato il consigliere.
Progetto per Molteno ha motivato il voto contrario: "Sul DUP abbiamo una posizione fortemente negativa per alcuni elementi che contiene, come il piano delle opere pubbliche e gli ambulatori in piazza Europa e via Roma che non incontrano il nostro favore. Tornare a parlare di tangenzialina, significa fare discorsi che già conosciamo" ha rilevato la capogruppo Giusi Corti. "Vediamo che è prevista la rotatoria finalizzata al primo lotto, ma la seconda parte non è prevista né sull'annualità 2021 né 2022, salvo che utilizziate un finanziamento di un milione di euro che vediamo all'interno del documento".
Ha subito spiegato il sindaco Giuseppe Chiarella: "La rotatoria su via De Gasperi (370.000 euro) non ci sarà più nel prossimo DUP perché la Provincia si è assunta di pagare un milione di euro per attuare la tangenzialina. L'opera verrà realizzata dalla Provincia, mentre noi ci siamo impegnati ad acquisire le aree".

A sinistra l’ex sindaco Mauro Proserpio

L'attacco di Ferdinando De Capitani riguarda gli ambulatori: "Il nostro sistema sanitario, in 40 anni, ha più che dimezzato i posti letti. Oggi stiamo pagando questo: la medicina di base è letteralmente sparita. Che senso ha oggi fare un ambulatorio? - ha affermato - Ci troveremo nello stesso posto, medici o altri che fanno una gestione privata. Che senso ha oggi un poli ambulatorio destinato a iniziativa privata in un contesto come quello che stiamo vivendo? Oggi questa è opera sbagliata come impostazione. Il DUP, poi, riprende la visione politica regionale: noi saremo sempre contro questo tipo di impostazione che prevede di dare soldi ai comuni per fare opere".
A sostegno dei nuovi ambulatori è intervenuto il capogruppo di maggioranza: "Oggi più che mai il polo ambulatoriale a Molteno serve. A seguito di questo contesto, la prevenzione è passata in secondo piano, ma è qualcosa che pagheremo più avanti. Se avessimo avuto l'ambulatorio, invece, sarebbe servito - ha replicato Mauro Proserpio - Oggi serve più che mai la medicina di territorio: la riforma sanitaria lombarda non vede più i medici di base come prescrittori di ricette".
Proserpio ha poi difeso la strategia lombarda di risposta al coronavirus, che ha portato in breve tempo alla costruzione di un edficio per i malati nei padiglioni fieristici: "Parlare così di regione, significa mistificare la realtà: un'epidemia è per definizione incontrollabile. Dopo la Cina, ci sono stati casi a Lodi e Bergamo: nessuno ha fatto meglio di noi, senza contare la nostra capacità di costruire 600 posti in Fiera prima che in Cina, posti che oggi servono anche a chi viene da fuori regione. Quei sindaci e segretari di partito che facevano aperitivi a Milano, si sono dovuti ricredere. I soldi di regione Lombardia, sono già sul conto corrente del comune, mentre dal governo stiamo ancora aspettando i soldi della cassa integrazione: andiamo avanti a slogan e rilanci. Ci vuole prudenza".
Giusi Corti ha brevemente replicato sottolineando che le decisioni regionali in tema di pandemia sono state "deboli e imprecise la prima volta: mi pare che non si sia fatto meglio visto che siamo ancora allo stesso punto".
M.Mau.
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