Missaglia: ''anche in Paradiso gli sarà stato affidato qualche coro angelico''. In basilica le esequie di Mario Scaccabarozzi

''Con il suo carattere gioioso non dev'essere arrivato in Paradiso in punta di piedi, ma di sicuro ha attirato anche lì l'attenzione. Il Signore gli avrà affidato senz'altro qualche coro angelico''. Ha usato queste parole il parroco di Missaglia, don Bruno Perego, per descrivere Mario Scaccabarozzi di cui stamani sono state celebrate le esequie in quella basilica di San Vittore a lui così cara. ''Proprio l'altro ieri mi sono chiesto dove fossero, lui e la sua Franca. Il loro posto su quella panca era fisso. Non immaginavo che si stesse preparando a partecipare alla liturgia celeste'' ha proseguito il prevosto durante la toccante omelia nella quale ha cercato di descrivere l'82enne fondatore e presidente del Coro Brianza.

L'uscita del feretro della basilica di San Vittore

Un'impresa non facile: parlare in pochi minuti di Mario è difficile, talmente variegata e vulcanica era la sua personalità. Un uomo solare, con il sorriso stampato sul volto, sempre energico e disponibile per la sua associazione e non solo. Lo sa bene il Comune per il quale collaborava nel sevizio di trasporto dei ragazzi dell'ex cooperativa Incontro.
''Mario era positivo, con tanta voglia di vivere e di fare bene. Complice il suo lavoro di artigiano, amava ciò che è bello. Era capace di relazioni, nessuno si sentiva a disagio con lui, perchè con semplicità sapeva costruire amicizie. Mancherà la sua presenza fisica, ma non quella vera e profonda'' ha aggiunto don Bruno, esortando i fedeli a pensarlo lassù, capace di vegliarci e guidarci dall'alto. ''I nostri morti sono solo invisibili. Nulla va perduto di quello che c'è di bello, di buono e di vero''.

Una liturgia concelebrata insieme ad altri sacerdoti, alla presenza del gruppo Alpini, del Cai delle sezioni di Missaglia e di Barzanò, dei rappresentanti dell'Associazione Nazionale Carabinieri, dei volontari di Protezione civile e dei sindaci Bruno Crippa e Alessandra Hofmann. Ma soprattutto dei suoi amici coristi che hanno allietato la funzione con i loro canti, mai come questa mattina intrisi di emozione e di tristezza per un punto di riferimento spentosi all'improvviso.

Toccanti le parole scritte in una missiva dalla figlia Paola, di cui ha dato lettura un esponente del coro. ''Eri il mio complice, il mio sostegno...il mio tutto, ma in un attimo te ne sei andato. Ogni giorno c'eri per me e con la tua dolcezza sapevi conquistarmi'' un passaggio dell'emozionante dedica. ''Hai avuto una vita brillante, piena di colori vivaci e in queste ore abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di affetto per te. Eri generoso e disponibile con tutti, ma te ne sei andato troppo in fretta. Grazie per i valori che mi hai trasmesso''.

E' stato invece Giorgio Sironi, vicepresidente, ad esprimere un pensiero rivolto al ''pres'' a nome del Coro Brianza. ''La tua scomparsa così inaspettata lascia in noi un grande vuoto difficile da colmare. Non è semplice immaginare delle serate senza la tua presenza. Il coro è stato per te una seconda famiglia che hai saputo portare avanti con amore e semplicità, tenendo unito il gruppo. Una guida discreta, mai invadente e grazie a te abbiamo saputo superare anche i momenti difficili, andando oltre. Grazie per il tuo impegno e la tua generosità. Ora che ci hai lasciati soli, continueremo a camminare sulla strada che ci hai tracciato''.

La preghiera dell'alpino pronunciata dal capogruppo Piervittorio Casiraghi ha chiuso la liturgia funebre, con il feretro di Mario che - accompagnato dalla moglia Franca, dalla figlia Paola con Andrea e dalla nipote Martina - ha raggiunto il vicino cimitero per la sepoltura.
G. C.
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