Festa del 4 novembre: le cerimonie nel Casatese-Oggionese
Quest'anno le cerimonie nel territorio si sono svolte in maniera sobria e in formato ridotto, in considerazione dell'emergenza Covid. I sindaci tuttavia, non hanno voluto sospendere questo importante momento che fa parte della storia del nostro Paese.
Di seguito la cronaca delle iniziative nel casatese-oggionese:
BARZAGO
GARBAGNATE
Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate. Quest'oggi, 4 novembre, si è tenuta la celebrazione, in una modalità più sommessa, senza cortei con le scuole come accadeva negli anni passati. La situazione contingente ha permesso quindi la commemorazione della giornata in forma ristretta, alla presenza soltanto dei rappresentanti delle istituzioni.
Le autorità davanti al cimitero di Garbagnate
Alcuni comuni dell'oggionese, oltre al capofila del territorio, Oggiono, hanno voluto celebrare la festa questa mattina, mentre altri lo hanno programmato per domenica 8 novembre. A Garbagnate Monastero erano presenti il sindaco Mauro Colombo, l'assessore Gigliola Bonacina, il parroco don Massimo Santambrogio, che ha rivolto una preghiera commemorativa, alcuni alpini, un rappresentante della protezione civile sempre del gruppo Ana. Il primo cittadino, dopo aver deposto una corona di alloro al monumenti dei caduti posto all'ingresso del cimitero a Brongio, ha detto: "Nel 1919 i combattenti e i reduci della prima guerra mondiale avviarono il culto della memoria dei commilitoni caduti, costruendo monumenti e apponendo lapidi commemorative. Il 4 novembre assume dunque il significato di commemorazione e riconoscenza per il sacrifico dei propri figli, oltre che un momento di ringraziamento per i militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali all'estero. Anche l'amministrazione comunale di Garbagnate Monastero si vuole unire al ricordo e al ringraziamento di tutti coloro che si sono spesi per la difesa della patria". Garbagnate, poi, si unirà alla celebrazione programmata dal comune di Molteno per domenica 8 novembre. Qui si terrà, al mattino, la messa alla chiesa dell'oratorio in memoria dei caduti di tutte le guerre e, nel pomeriggio, un momento di commemorazione al monumento dei caduti di Molteno con la deposizione della corona di alloro e l'intervento dei sindaci.
MONTICELLO
Anche Monticello ha celebrato il 4 Novembre con una cerimonia breve, ma pur sempre itinerante.
Monticello
Il sindaco Alessandra Hofmann si è infatti recata davanti ai tre monumenti che ricordano il sacrificio dei caduti per la nostra patria. A cominciare dal capoluogo dove - oltre alla prima cittadina accompagnata dall'assessore Roberto De Simone e dalla Polizia locale - c'erano i rappresentanti dell'associazione nazionale carabinieri, mentre il parroco don Marco Crippa ha benedetto la lapide, invitando i presenti ad un momento di preghiera.
Torrevilla
A seguire la cerimonia si è spostata a Torrevilla, alla presenza degli Alpini: c'era infatti il locale capogruppo Andrea Giulio Penati, mentre la cerimonia di Cortenuova ha visto l'intervento di Francesco Limonta, ''guida'' delle penne nere monticellesi e del parroco don Valentino Agostoni.
Cortenuova
''L'Unità Nazionale in questo momento storico acquisisce un significato ancora più forte'' le parole del sindaco Alessandra Hofmann, che ha esortato all'unità, con un pensiero particolare rivolto alle forze dell'ordine e ai sanitari, più che mai coinvolti nell'emergenza sanitaria in atto. ''Sono sempre vicini a noi e ad ogni nostra richiesta, per gestire al meglio questo momento. Grazie davvero di cuore''.
ROGENO
Festa dell'unità nazionale e delle forze armate in forma ristretta e senza colori, portati dai bambini che partecipavano attivamente alla commemorazione. A Rogeno, dove la festa è sempre stata vissuta con i bambini degli ultimi due anni della scuola primaria Regina Teodolinda in un bellissimo corteo presso i due monumenti del paese, questa mattina, mercoledì 4 novembre, a causa delle restrizioni del Covid-19, hanno presenziato solo i rappresentanti delle istituzioni.
Il sindaco Matteo Redaelli ha ricordato che "oggi nonostante la situazione che viviamo non possiamo non fermarci a ripercorrere i fatti storici che hanno portato all'inizio e allo strazio della guerra, alla dedizione dei soldati in guerra, alle vittime, troppe, anche civili, innocenti e alla fine della guerra. Uniti con il presidente della repubblica all'altare della patria noi portiamo in nostri omaggi ai rogenesi caduti e dispersi". La cerimonia ha assunto quindi un'altra forma. Davanti ai monumenti di Rogeno e Casletto erano presenti soltanto il primo cittadino, in rappresentanza della comunità, il parroco don Gianni dell'Oro, oltre ad alcuni componenti del gruppo di protezione civile.
"Oggi ci è chiesta una partecipazione diversa, perché la nostra guerra non si ferma - ha aggiunto Redaelli, concentrandosi sull'attuale situazione pandemica - Oggi contiamo 10 positivi e quasi il doppio in quarantena ma in costante aumento. Fortunatamente molti malati sono nelle condizioni di poter rimanere a casa ma ormai la situazione, inutile nasconderlo, sta diventando critica. Colgo ancora una volta l'occasione per appellarmi alla vostra responsabilità. Ogni decisione e restrizione che viene imposta è nell'ottica del bene comune. A noi sta la responsabilità di rispettarle e prendere ogni precauzione per evitare il contagio. Ne va della nostra salute, della nostra incolumità e di quella di tutti".
Poi, il pensiero finale: "Oggi poi nel ricordare tutte le vittime della guerra ricordiamo anche tutti i defunti a causa del Covid e tutti coloro che si spendono per noi, per aiutarci, proteggerci e salvarci dalla pandemia. La nostra guerra non è ancora finita, teniamo alta la guardia, rispettiamo ognuno la salute dell'altro e quindi rispettiamo scrupolosamente tutte le disposizioni con tutte le relative precauzioni del caso. Insieme ne usciremo, viva l'Italia unita e viva le forze armate".
SIRTORI
Le celebrazioni del 4 novembre hanno coinvolto in prima persona gli alunni della quinta elementare anche a Sirtori, dove i bambini si sono ritrovati in piazza insieme alle autorità in rappresentanza di tutta la scuola primaria. Per quest'anno la cerimonia si è però svolta in forma ridotta ma comunque solenne per ricordare i circa settecentomila italiani delle forze armate che persero la vita combattendo durante la Grande Guerra per la difesa della propria Patria e dei suoi valori.
La mattinata è iniziata in piazza con il ritrovo dell'amministrazione comunale, del Gruppo Alpini e della classe quinta, tutti riunitosi per ascoltare il tradizionale discorso del sindaco, Davide Maggioni, il quale ha innanzitutto ringraziato gli alunni, le insegnanti, don Aurelio, i rappresentanti delle associazioni e i dipendenti del Comune per essere stati presenti. "Forse quest'anno più di altri siamo riusciti a renderci conto di cosa sia la libertà, quando ce la siamo vista togliere, a marzo, e non è stato più possibile uscire per andare a scuola o a mangiare una pizza, andare trovare i nonni o gli amici, giocare a pallone o andare al cinema, uscire per una passeggiata o una corsa" ha quindi commentato il primo cittadino.
"E' stato sicuramente un grande sacrificio per tutti e anche sapendo che ogni minuto passato lontano dagli altri è servito a tutelarli, è stato comunque un periodo non facile. Oggi, purtroppo ci troviamo alla vigilia di tempi ugualmente difficili, un altro periodo probabilmente lungo dove dovremo rinunciare a tante esperienze, momenti, attività. La speranza è che, rispetto alla scorsa primavera, non tutto sia costretto a fermarsi, prima di tutto la scuola. Auspico che voi ragazzi riuniti oggi sarete in grado di apprezzare il tempo trascorso in classe, per quanto possa essere faticoso l'impiego della mascherina ad ogni spostamento e che riusciate a capire quale fortuna sia poter ricevere un'istruzione, che vi guiderà quando sarete cresciuti. Un'istruzione che al contrario i nostri soldati, rappresentati dai monumenti, non hanno potuto avere o mettere in pratica, dando però la possibilità a noi di vivere un futuro migliore in un Paese libero. Ricordiamoci che, come dice l'articolo 4 della nostra Costituzione: "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Ricordiamoci inoltre che, anche in questi mesi che verranno, il nostro futuro dipenderà dal nostro impegno quotidiano. Viva l'Italia".
Al termine dell'intervento del sindaco, si è svolta la deposizione delle corone presso il monumento dei caduti, in segno di rispetto e gratitudine. Infine, i ragazzi di quinta hanno recitato una poesia dedicata agli Alpini e ne hanno cantato l'inno, a cui è seguito come atto conclusivo della cerimonia l'inno nazionale italiano.
SUELLO
Deposizione dei fiori al monumento dei caduti senza cerimonia. Ha scelto questa modalità il comune di Suello per commemorare la giornata dell'unità nazionale e delle forze armate: quella odierna, mercoledì 4 novembre, una forma assolutamente ristretta, alla presenza solo del sindaco Giacomo Valsecchi in rappresentanza di tutti i cittadini e del parroco don Francesco Grasselli che si è unito per la preghiera.
"La commemorazione del 4 novembre assume quest'anno un'importanza particolare, perché ci sprona a considerare le difficoltà e le sfide che siamo stati chiamati ad affrontare in questi mesi, e specialmente adesso, alla luce del passato della nostra Nazione - ha riflettuto il sindaco, ricordando che la storia passata ha avuto momenti meno allegri - Non si tratta solo di rivolgersi al passato " in cerca di punti di riferimento per andare avanti" ma anche di ricordare che nella nostra storia tanti sono stati i momenti bui, in cui il sacrificio di migliaia di giovani al fronte, la miseria e la paura tra i civili, l'incertezza del futuro hanno messo a dura prova la società e le istituzioni politiche e spronato tutti a dare il meglio, per superare la tempesta della guerra e ricostruire il tessuto sociale e politico nella pace".
Poi, il riferimento ai fatti odierni, con l'invito ad avere una guida in questo momento particolarmente difficile: "Oggi abbiamo bisogno come allora che la politica, i partiti con i loro dirigenti, gli uomini che ci rappresentano nelle istituzioni repubblicane italiane ed in quelle europee, esercitino il proprio ruolo di guida con coraggio e competenza per affrontare i problemi e proporre soluzioni adeguate, riacquistando così la fiducia popolare. Sono convinto, come sindaco e come cittadino, che anche ognuno di noi possa dare segnali positivi di rinnovamento e di fiducia, incoraggiando e sostenendo tutte le iniziative e le proposte chiaramente orientate a conservare e incrementare in modo stabile il bene comune, i valori collettivi condivisi, espressi in modo sempre attuale dalla nostra Costituzione".
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