Oggionese: donna magrebina finisce a giudizio per spaccio di droga. In aula gli acquirenti

Riprenderà il 3 marzo con l'escussione di altri testimoni l'istruttoria del processo a carico di Talal Donia, 32enne marocchina accusata di spaccio di stupefacenti.
Secondo la pubblica accusa, in aula nella persona del Vpo Mattia Mascaro, la donna avrebbe fatto parte del giro di pusher sgominato, nel 2017, dalla "Operazione Capolinea" tra Annone Brianza, Lecco, Barzanò, Molteno, Nibionno, Suello, Civate, Galbiate, Garbagnate e Castello Brianza.

Difesa dagli avvocati Debora Piazza e Massimiliano D'Alessio del foro di Milano, la donna - oggi presente al banco degli imputati - aveva deciso di affrontare il dibattimento, al contrario degli altri coimputati che avevano optato per riti alternativi davanti al giudice per le udienze preliminari Paolo Salvatore.
Oggi al cospetto al giudice monocratico Nora Lisa Passoni hanno sfilato una serie di acquirenti degli spacciatori: gran parte di loro ha confermato, aiutati nella memoria dalle contestazioni mosse dalla pubblica accusa, di aver comprato lo stupefacente dall'insospettabile donna marocchina. Stando alle parole degli stessi testi, lo scambio sarebbe avvenuto alla luce del sole nelle piazze dei comuni di Nibionno e Molteno. Dapprima lei in coppia con il compagno avrebbe gestito le vendite, poi, una volta arrestato quest'ultimo, avrebbe preso le redini, presentandosi in prima persona a bordo della propria autovettura per lo smercio.
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