Annone: una preghiera e un vaso di fiori deposto sul ponte in memoria di Claudio Bertini

Deposto un vaso di fiori al ponte di Annone, luogo simbolo della tragedia. Quattro anni fa, il 28 ottobre 2016, moriva Claudio Bertini, sotto il peso del viadotto che cedeva proprio nell'attimo in cui il civatese stava transitando lungo la statale 36 del lago di Como e dello Spluga per rincasare. Erano da poco passate le 17.00: un autotreno carico di materiale siderurgico si trovava sopra il ponte quando la struttura è ceduta. Diverse le vetture coinvolte: una Fiat Punto rossa, una Volkswagen Golf con a bordo una famiglia è rimasta semi schiacciata dalle macerie del cavalcavia mentre sopra il ponte una Toyota bianca è rimasta in bilico con le ruote anteriori sporgenti dal moncone di ponte spezzato. Infine, l'Audi station wagon bianca, divenuta tristemente il simbolo di questa tragedia. É bastato un attimo, fatale, per lasciare nel dolore un'intera famiglia.

Le autorità presenti ad Annone, insieme alla vedova di Claudio Bertini

A quattro anni dal fatto che ha scosso l'intero territorio e nonostante l'attuale pandemia che ci impone nuovamente un periodo di confinamento in questa seconda ondata, le autorità hanno voluto riunirsi e stringersi idealmente attorno alla vedova Augusta Brusadelli per ricordare la memoria del docente di educazione fisica in pensione. Dal lato giudiziario l'iter sta andando avanti, ma quel che resterà sempre è il dolore della perdita, insanabile sotto ogni aspetto. La cerimonia è stata breve e molto semplice, ma comunque apprezzata dalla vedova che ha ringraziato per il momento.

Il vaso di fiori deposto sul ponte

Questa mattina, sabato 7 novembre, si sono ritrovati insieme alla moglie di Bertini, i sindaci di Annone, Patrizio Sidoti - accompagnato dal vice Giancarla Pellegatta - di Civate, Angelo Isella e di Suello, Angelo Valsecchi. Oltre alla rappresentanza della società civile, c'è stata anche la presenza religiosa. Don Davide Consonni, prima di affidare la memoria di Bertini a una preghiera, ha affermato: "Ricordare vuol dire portare nel cuore una persona, soprattutto quando non è presente fisicamente. Quest'uomo ha avuto un incidente e chiediamo che la misericordia di Dio lo prenda con sé e possa portare sempre più consolazione alla famiglia e ai cari che sentono la sua mancanza. Preghiamo perché su questa terra prevalgano la giustizia e il bene".
Il primo cittadino di Annone, ricordando i quattro anni dal tragico incidente, ha annunciato l'intenzione, appena i tempi lo consentiranno, di chiedere la celebrazione di una messa come già accadeva negli anni passati.

La ciclopedonale ancora chiusa al transito dei mezzi

Per quanto concerne, invece, la pista ciclopedonale che fiancheggia la carreggiata stradale mettendo in collegamento Annone con Cesana e Suello, al momento ancora chiusa, Sidoti ha riferito di essere in contatto con Anas: "Sono stati ultimati i lavori che hanno riguardato il posizionamento delle telecamere e dei pesi per il monitoraggio. A questo punto dovremmo riuscire ad aprire tutto entro la fine dell'anno".

Anche in questo 2020, caratterizzato dal Covid che ha stravolto le nostre vite, mutando le abitudini, si è scelto di non lasciar cadere la memoria. Gli anni corrono in avanti, il ponte è stato ricostruito ma il ricordo di chi in quel punto ha perso la vita è divenuto un dovere morale.
M.Mau.
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