Annone: un giovane picchiato durante una serata in discoteca. Due fratelli a processo

Sono chiamati a rispondere di lesioni aggravate i due fratelli classe 1991 e 1986 originari di Catanzaro, ma all'epoca dei fatti residenti in Brianza, finiti a processo a seguito di una violenta lite avvenuta il 21 giugno 2014 presso la discoteca Tiara di Annone.
Un litigio scaturito (a quanto è emerso) per futili motivi, durante il quale due ragazzi sarebbero stati pesantemente aggrediti dagli imputati - Walter M. e Alessandro M., difesi di fiducia dall'avvocato Negrini del foro di Monza - e da ulteriori due soggetti che hanno scelto di beneficiare dell'istituto della messa alla prova, uscendo così di scena dall'istruttoria dibattimentale.
Stamani al cospetto del giudice monocratico del tribunale di Lecco, dr.ssa Giulia Barazzetta, ha deposto - fra gli altri - la vittima del pestaggio, costituitasi parte civile tramite gli avvocati Michele Cervati e Laura Redaelli. Il giovane ha ripercorso gli istanti di ormai sei anni fa nei quali lui e l'amico sarebbero stati improvvisamente picchiati dal gruppo dei quattro coetanei. Dopo una prima aggressione nella zona dei divanetti, il secondo round sarebbe andato in scena successivamente, con la vittima colpita con un pugno sferratogli in pieno volto.
A scatenare il parapiglia sarebbe stata un'amica degli imputati, che non riuscendo a farsi spazio per passare tra la piscina e la postazione occupata dalla compagnia di ragazzi presunta parte lesa nell'aggressione, avrebbe poi riferito l'accaduto al suo gruppo, del quale facevano parte appunto i due fratelli e gli altri ragazzi finiti a processo. Un probabile misunderstanding di posizioni, sufficienti però a scatenare la rissa, nella quale il ragazzo costituitosi parte civile avrebbe rimediato una prognosi di 72 giorni, a seguito della rottura di un dente e di un brutto trauma rimediato a un occhio, che avrebbe richiesto un'operazione chirurgica.
Terminata l'escussione dei presenti, il giudice ha disposto un rinvio al prossimo 13 aprile per poter esaurire la lista testi, fra i quali spicca anche il maresciallo Daniele Codognotto, dei carabinieri della stazione di Oggiono, intervenuti quella sera per raccogliere le testimonianze dei coinvolti.
G. C.
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