Casatenovo: scontata la pena per omicidio mette a segno una rapina alle Poste di Salsomaggiore. Arrestato, ora è a processo per maltrattamenti

Il tribunale di Lecco
Ha chiesto, tramite il proprio difensore, di poter presenziare al processo. Che lo possa fare di persona - data l'emergenza sanitaria in corso e le conseguenti limitazioni - o in modalità telematiche, è ancora tutto da decidere.
Di certo ad oggi c'è che l'udienza celebrata stamani in tribunale a Lecco al cospetto del collegio giudicante presieduto da Nora Lisa Passoni con a latere le colleghe Giulia Barazzetta e Martina Beggio, è durata non più di una manciata di minuti.
Si torna in aula il 10 dicembre prossimo e in quella data, a meno di sorprese, dovrebbe esserci anche V.S., classe 1978, difeso dall'avvocato Stefano Pelizzari e chiamato a rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia (secondo l'articolo 572 comma 2 del codice penale).
All'imputato, originario di Palermo, si contestano infatti alcuni episodi commessi ai danni della persona con la quale si era trasferito e conviveva a Casatenovo.
Proprio qui i carabinieri della locale stazione - in pieno lockdown - lo avevano arrestato e tradotto in carcere a Pescarenico, dando esecuzione alla misura di custodia cautelare chiesta e ottenuta dal pubblico ministero titolare del fascicolo d'indagine.
Una vicenda che a livello temporale si è (più o meno) sovrapposta ad un altro episodio di cui è chiamato a rispondere il 42enne, accusato di aver messo a segno una rapina ai danni dell'ufficio postale di Salsomaggiore, in provincia di Parma. Lo scorso 10 febbraio, con il volto travisato e minacciando con una pistola gli impiegati e i clienti in coda allo sportello, il siciliano trasferitosi poi in Brianza avrebbe rapinato il pubblico esercizio della celebre località termale, allontanandosi con un bottino di circa 650 euro composto da banconote e monete.
Un colpo che l'uomo avrebbe messo a segno poco dopo essere uscito dal carcere, dove aveva scontato una lunga condanna per...l'omicidio della sua vicina di casa. Un delitto consumato nel 1998 in Sicilia, quando l'imputato aveva poco più di vent'anni e che gli era costato un'iniziale condanna all'ergastolo. Riuscito a beneficiare di una riduzione della pena e ottenuta la scarcerazione però, V.S. avrebbe messo a segno la rapina ai danni dell'ufficio postale del parmense, spostandosi poi a Casatenovo, dove è stato arrestato. Il lavoro dei militari della Compagnia di Salsomaggiore Terme - coadiuvati dai colleghi della stazione casatese e della Compagnia di Merate - ha consentito di raccogliere tutti i possibili elementi utili all'indagine, tra cui i filmati estrapolati dalle telecamere della videosorveglianza installate all'interno e all'esterno dell'ufficio postale, i tabulati telefonici e le dichiarazioni dei testimoni. Decisivo è stato, infine, quanto narrato da una persona informata sui fatti che ha fornito particolari utili, tra cui i dettagli relativi agli spostamenti del 42enne antecedenti e successivi al colpo ai danni delle Poste.
Durante la perquisizione nell'appartamento casatese sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro capi di abbigliamento riconducibili a quelli utilizzati al momento della rapina, ovvero un giubbotto con striscia rifrangente sul cappuccio ed un paio di guanti neri.
Tradotto in carcere a Pescarenico, il 42enne è stato poi trasferito in Sicilia, dove si trova attualmente a disposizione dell'autorità giudiziaria competente per territorio, a seconda dei reati commessi: Lecco per i maltrattamenti, Parma per la rapina.
G. C.
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