Bosisio saluta Ivo Mozzanica. Donò il gesso del ''caduto''

È mancato nella notte tra venerdì e sabato, a 74 anni, Ivo Mozzanica, guida alpina e figlio di Giuseppe Mozzanica, artista originario di Pagnano di Merate che ha lasciato l'impronta sul territorio.
Ivo, lecchese cresciuto nel rione di Castello e in seguito a Santo Stefano, dopo il diploma da geometra aveva trovato impiego in uno studio d'architettura lecchese. Nel tempo libero, frequentava i sentieri dei monti fino a quando ha deciso di farlo diventare un lavoro: dopo aver seguito tutti i corsi, era diventato guida alpina e aveva anche curato una serie di guide escursionistiche sulle montagne lariane.

Ivo Mozzanica

Ivo, grazie alla professione del padre, aveva avuto modo di entrare in contatto con la realtà bosisiese, coinvolto dal Comitato per la conservazione della Memoria della Grande Guerra, presieduto da Claudio Grimoldi durante la scorsa legislatura.
"Apprendo con tristezza e dolore la notizia della scomparsa di Ivo Mozzanica - ha esordito il presidente del consiglio comunale Giuseppe Borgonovo - Abbiamo avuto contatti con lui e altri suoi familiari perché era uno dei figli di Giuseppe Mozzanica, scultore che operò in più occasioni sul nostro territorio".
Giuseppe Mozzanica ha operato per Bosisio in più occasioni. A lui si deve il monumento dei caduti in piazza della Vittoria, realizzato nel 1955 in sostituzione del precedente, in bronzo, andato perduto a seguito di necessità belliche. Non solo: portano la sua firma anche il bassorilievo di don Ferdinando Viganò e la scultura di una pecorella addormentata, entrambi "custoditi gelosamente in municipio da quando si sono traslati i resti dall'attuale tomba ai resti dei parroci".
In occasione del museo della Grande Guerra, allestito presso la biblioteca comunale, Ivo aveva offerto in prestito il modello originale in calco colorato della statua collocata sul monumento dei caduti, partecipando al momento della consegna (https://www.casateonline.it/articolo.php?idd=96882). "Ha dimostrato disponibilità molto avvertita nei confronti dei cittadini perché consegnò il gesso del militare del monumento dei caduti all'amministrazione perché lo tenesse alla mostra allestita presso la biblioteca. Il calco del gesso era stato cimelio più prezioso è importante che si trovava all'interno della mostra temporaneamente allestita. Sarebbe dovuto rimanere per un periodo di tempo limitato, ma la famiglia prolungò la permanenza fino alla fine del mandato" ha proseguito Borgonovo. "Lo ricordo come un gentiluomo d'altri tempi, una persona di grande garbo, preparata, con animo sensibile e disponibile. Bosisio perde una persona che con gesti concreti ha dimostrato di essere amico della cittadinanza. In rappresentanza di tutto il consiglio, tengo a esprimere un doveroso ricordo e pubblico ringraziamento per quanto ha fatto".
Insieme ai fratelli aveva dato vita alla fondazione Mozzanica, a Pagnano di Merate dove è presente una gipsoteca che contiene un centinaio di sculture del padre.

La moglie Mariangela con Ivo Mozzanica, l'ingegnere Claudio Grimoldi, le insegnanti Donatella Biffi e
Maria Grazia Bonalumi  e il sindaco Giuseppe Borgonovo. Alle spalle la statua donata per la mostra

"Aveva partecipato a diverse iniziative del comitato della grande Guerra. Questo per sottolineare che non si limitava soltanto al minimo sindacale. Noi abbiamo cercato di valorizzare la figura del padre e lui ha ricambiato con la sua presenza preziosa anche ad altri tipi di iniziative".
Dopo il matrimonio con la moglie Mariangela si era trasferito ad Erba: dalla loro unione sono nati i figli Aldo e Lia che oggi lo piangono insieme al fratello Dario e alla sorella Angela.
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