Oggiono: al via i lavori per mettere in sicurezza la ''casa del custode'' di Villa Sironi

Sono iniziati i lavori di sistemazione dell’edificio originariamente adibito a portineria di Villa Sironi. Struttura che da tempo presenta alcuni problemi evidenti. A metà 2019, al termine del mandato dell’allora sindaco Roberto Ferrari, si erano palesate in tutta la loro problematicità alcune criticità strutturali.
Il complesso di Villa Sironi venne edificato nel 1912 sulla base di un progetto dell’architetto Enrico Barbieri, sviluppato partendo dallo stile eclettico in voga all’epoca fra le case signorili. Il committente fu Guido Sironi, appassionato d’arte, già direttore della Banca Feltrinelli e presidente della società che si occupò dello sviluppo della linea ferroviaria Monza – Molteno – Oggiono. Dopo oltre un secolo, la villa principale è ancora oggi ben conservata. Lo stabile della portineria racconta invece una storia diversa.


Già all’inizio dello scorso anno, i segni di cedimento del tetto ligneo, di quella che è comunemente nota come “la casa del custode” di Villa Sironi, erano divenuti chiari anche ai passanti. La sagoma della copertura aveva iniziato a presentare segni di cedimento. Un campanello d’allarme, segnale di un prossimo collasso.
Insediata a metà 2019, la nuova giunta guidata dal sindaco Chiara Narciso aveva posto la sistemazione del tetto della “casa del custode” fra i primi punti dell’agenda politica. Una scelta dettata dal fatto che eventuali ritardi nella riparazione della copertura, viste le infiltrazioni d’acqua e i possibili ulteriori cedimenti strutturali, avrebbero potuto causare un ulteriore deterioramento complessivo dell’edificio.
La svolta è avvenuta negli scorsi giorni, quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione del tetto, dopo un iter lungo più di un anno. Già a metà 2019 la struttura della portineria era stata avvolta in un’impalcatura, per “tamponare” la situazione in vista del futuro recupero. Per oltre un anno la struttura provvisoria ha impedito ai detriti di legno e alle stesse tegole di cotto di cadere nella strada sottostante, evitando pericoli per i pedoni.


L'interno del tetto

Alla fine del mese di luglio 2019 era avvenuto il sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza alle Belle Arti di Milano, essendo il bene sottoposto a vincolo architettonico-paesaggistico. La progettazione del recupero era stata affidata ad un professionista di Lierna, nel mese di settembre 2019. Il costo del progetto, e della direzione lavori affidata, è stato pari a 17mila euro.
Fra i primi passaggi amministrativi per giungere alla messa in sicurezza dell’edificio, vi era stata una delibera del consiglio comunale adottata alla fine del mese di dicembre 2019. Il piano esecutivo di gestione era poi stato approvato dalla giunta comunale nel mese di gennaio 2020, a seguito del parere favorevole ad eseguire le opere, arrivato dalla Soprintendenza di Milano, a metà dello stesso mese.


Lo scorso giugno i tecnici comunali avevano verificato e validato il progetto di restauro. Infine, il progetto esecutivo è stato approvato dall’Amministrazione comunale il 22 settembre. Complessivamente per realizzare la ristrutturazione è stato predisposto un quadro economico con uno stanziamento pari a 88mila euro, comprensivo di Iva.
La base d’asta dei lavori appaltati è stata pari a 60mila euro. È stata un’azienda di Limbiate ad aggiudicarsi l’appalto a fine settembre offrendo un ribasso del 19% sulla base d’asta. Grazie al ribasso offerto, le risorse strettamente necessarie per realizzare le opere sono scese a 50mila euro.


Il solaio ceduto

Di questa somma 5mila euro serviranno alla rimozione della copertura esistente. Circa 17mila euro per il nuovo tetto vero e proprio, mentre oltre 10mila euro serviranno per le finiture e una cifra pressoché identica servirà per gli oneri di sicurezza. Con le risorse stanziate per i lavori si dovrà intervenire non solo sulla copertura del tetto, ma anche sul solaio là dove presenta lesioni e in conseguenza alla necessità di adeguarlo alle nuove normative. Gli importi restanti serviranno per le opere propedeutiche, lo smaltimento del vecchio tetto e delle macerie. Risorse pari a 8mila euro sono state stanziate per eventuali imprevisti. Dall’economie che si genereranno dal quadro economico complessivo, l’Amministrazione punta a recuperare altri fondi. L’obbiettivo è utilizzare i possibili risparmi per realizzare un primo intervento di messa a norma dei locali interni all’edificio. Una soluzione che dovrebbe permettere di rendere gli ambienti nuovamente agibili in sicurezza.
L.A.
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