C'era anche il bus di un'azienda casatese nel ''cuore'' dedicato alle vittime del Covid

Il pullman dell'azienda casatese che ha
partecipato all'evento di Capriate
Un grande cuore nel posteggio di Leolandia è stato disegnato da ottantasette autobus provenienti da tutta la Lombardia.
Nella mattina di martedì 17 novembre gli autisti degli autobus turistici hanno organizzato un'iniziativa di solidarietà a favore del personale medico prodigatosi per combattere il Covid-19, oltre a commemorare le numerose vittime del virus. Fra i partecipanti anche un'azienda di autotrasporti del Casatese.
"Siamo arrivati scaglionati tra le 7:30 e le 9:30 per non creare problemi lungo le strade, una volta arrivati abbiamo posizionato i veicoli in modo che si formasse un cuore", ha spiegato il proprietario dell'impresa che opera nel nostro territorio.
L'iniziativa è partita in maniera spontanea da tre autisti che lavorano nel settore, i loro nomi sono Patrick, Mirco e Michele. "La nostra non era una manifestazione contro il governo, ma prima di tutto volevamo mostrare la nostra solidarietà a chi ha dato l'anima, il cuore, la vita per il Covid-19", ha spiegato l'imprenditore. Allo stesso tempo, l'iniziativa ha aiutato a puntare i riflettori verso un settore spesso assente dai racconti politici e giornalistici correnti. Prima che anche il secondo lockdown diventasse realtà, le aziende dei pullman avevano chiesto e dato la loro disponibilità ad affiancare il TPL (trasporto pubblico locale), per evitare i casi di sovraffollamento che avveniva sui mezzi di trasporto pubblico. "Avevamo fatto qualche iniziativa a riguardo, perché ci facessero lavorare, che per noi era molto più importante che chiedere aiuti a fondo perso perché abbiamo tutto il personale in cassa integrazione".

Tuttavia, il settore è stato ignorato sia per il loro possibile affiancamento nelle zone urbane ed extraurbane, sia in materia di aiuti consistenti a fondo perso.
Al ritrovo erano presenti anche l'amministratore di Leolandia e il Sindaco di Capriate. Inoltre, grazie agli innumerevoli spazi che l'iniziativa ha registrato a livello di stampa nazionale, i partecipanti sperano di essersi resi visibili agli occhi dell'opinione pubblica. L'unico incarico che gli autisti privati possono ancora svolgere è il trasporto dei bambini delle scuole dell'obbligo, quindi la materna, la scuola primaria e la secondaria di primo grado solo fino alla prima media, mentre le altre classi e la secondaria di secondo grado segue la didattica a distanza. Niente più gite scolastiche, niente più viaggi organizzati, niente più gite fuori porta: gli autobus privati sono uno dei tanti ingranaggi del sistema turistico che negli ultimi mesi ha sofferto di più la pandemia in termini economici. "Anche se siamo fermi, alcuni costi non sono comprimibili e negli ultimi tempi alcune aziende nostre colleghe sono state costrette a chiudere", ha sottolineato con rammarico l'imprenditore. L'iniziativa oltre ad aver avuto un forte portato solidale, ha senz'altro regalato un po' più di consapevolezza a tutti i cittadini italiani.
Martina Bissolo
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