Colle B.za: dopo quasi vent'anni sbloccato il cantiere per nuove palazzine a Ravellino

Si è sbloccata la situazione di uno ''storico'' cantiere a Ravellino, nel comune di Colle Brianza. La vicenda, con l’avvio delle prime opere necessarie alla successiva edificazione, risale ai primi anni Duemila. Da allora un rallentamento dei lavori e un successivo lungo fermo imposto da diverse situazioni. Ora gli ostacoli allo sviluppo edile dell’area sembrano essere venuti meno.
La prima convenzione che formalizzò il piano di lottizzazione risale al 2003, ben tredici anni fa. Poi una serie di integrazioni notarili, registrate dal 2009 al 2012. Gli ultimi atti estesero il piano attuativo iniziale, ormai prossimo alla scadenza, fino al 2016.

Alcune immagini della zona interessata dalla nuova edificazione a Ravellino

I vari passaggi notarili fra l’allora Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Manzoni, e la proprietà non furono comunque risolutivi per il futuro dell’area. Il piano attuativo finì per scadere senza che le opere venissero portate a compimento.
Presso il cantiere si verificò un fermo dei lavori, dovuto al fatto che durante la fase degli scavi vennero rinvenuti alcuni reperti presumibilmente risalenti all’epoca romana. Si rese necessario l’intervento della Soprintendenza alle Belle Arti di Milano e, nei mappali dell’area, venne circoscritta la zona vincolata alla non edificabilità.
Subentrò poi la crisi economica e finanziaria, che colpì duramente il settore edile. Recentemente l’area è stata acquisita da nuovi operatori immobiliari, intenzionati a portare a compimento il cantiere. Seppur con importanti modifiche.
Negli scorsi mesi il nuovo progetto è stato sottoposto alla Commissione paesaggistica comunale che espresso un parere favorevole. L’approvazione definitiva del piano attuativo dovrebbe avvenire in queste settimane, dopo i tempi tecnici necessari alla presentazione e presa in considerazione delle osservazioni.
«Rispetto al progetto iniziale – ha spiegato Ettore Anghileri, vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici - si riduce notevolmente l’edificato. Prima si prevedeva la costruzione di circa 7mila metri cubi fuori terra, oggi arrivano a circa 5mila. Verranno edificate quattro palazzine, ognuna avrà quattro alloggi costituiti da piano terra e piano primo».

Complessivamente, la superfice coperta sarà pari a 1200 mq. L’operatore immobiliare cederà al comune una serie di aree necessarie a realizzare alcune opere di urbanizzazione primaria. Circa 900 mq saranno destinati alla creazione di verde pubblico interno al comparto e altri 670 per verde pubblico esterno. Verranno creati parcheggi pubblici su una superfice pari a 438 mq. Un’area di poco superiore ai due mila e 700 mq servirà sia per la viabilità interna ed esterna che resterà, in entrambi i casi, pubblica. L’impresa si farà carico della realizzazione di buona parte di queste opere come i parcheggi, l’illuminazione pubblica e la creazione di parte delle aree verdi. Complessivamente avranno un costo stimato di poco superiore ai 250mila euro.
Con lo sblocco del cantiere, verrà creato anche il marciapiede che collegherà – lungo la provinciale Sp58 – la località di Ravellino, dalla zona in cui saranno edificate le nuove case, alla zona finale di Nava in prossimità dell’incrocio con via Ripamonti. «E’ un impegno assunto da parte della società che realizzerà l’intervento edilizio» ha spiegato il vicesindaco.
Si tratta di un’opera pubblica attesa da tempo e rimasta irrealizzata perché prevista dagli accordi con l’operatore che avviò il cantiere nei primi anni 2000.
L.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.