Missionaria in USA, infermiera in Ecuador e volontario in Kenya. Ecco i profili dei tre vincitori del Premio Fumagalli-Cazzaniga

Suor Giuseppina Galbusera, Giancarlo Magni e Silvia Rigamonti. Sono loro i vincitori dell'edizione 2020 del Premio intitolato alla memoria di Graziella Fumagalli e Madre Erminia Cazzaniga, organizzato come di consueto dalle amministrazioni comunali di Casatenovo, Sirtori e dal Comitato per la Pace e la Cooperazione fra i Popoli.
Il riconoscimento intende infatti omaggiare due figure ritenute esempi di abnegazione assoluta, che hanno dedicato la propria vita ai più poveri, sino all'accettazione del sacrificio estremo: Graziella Fumagalli, medico casatese ucciso nel 1995 in Somalia nel centro antitubercolare della Caritas Italiana che dirigeva e Madre Erminia Cazzaniga, di Sirtori, vittima di un agguato in Timor Est avvenuto il 25 settembre 1999 ad opera di un gruppo di miliziani filoindonesiani, mentre con una consorella ed altre sette persone stava portando aiuti umanitari ai rifugiati di Los Palos, un piccolo paesino all'interno dell'isola.
La premiazione dei vincitori sarà trasmessa online la sera dell'8 dicembre sui canali Facebook e YouTube del Comune di Casatenovo.


Di seguito i profili dei tre vincitori:


Suor Giuseppina Galbusera è originaria di Valaperta di Casatenovo. E' stato infatti il locale gruppo missionario a proporre il suo nome, giudicandola meritevole di ricevere il premio. Dal 1980 la religiosa opera negli Stati Uniti: dapprima in Michigan e successivamente in Alabama, dove forte è la presenza di afro-americani. Qui la casatese ha cercato di portare avanti il suo compito trasmettendo le parole profetiche di Martin Luther King: ''solo l'amore potrà sanare le ferite profonde causate dalla segregazione e ristabilire libertà, misericordia, giustizia e pace''.
Nel 2016 Suor Giuseppina è stata trasferita in Arizona, nella missione di Sacaton, dando un contributo fondamentale nell'ambito dell'assistenza religiosa, cercando di fungere da consolazione, infondendo alla popolazione locale la spiritualità di cui necessita. 

 


Il secondo premiato è Giancarlo Magni di Lomagna, fondatore, presidente e volontario dell'associazione Amici di San Francesco di Osnago, attraverso la quale ha portato avanti numerosi progetti di sviluppo in Kenya: scuole, due cliniche mobili, installazioni di TAC, realizzazione di acquedotti e fornitura di attrezzature.
E l'opera del sodalizio osnaghese non si è limitato all'Africa: diversi sono gli interventi a favore di altre fragilità. La ristrutturazione di un convento ad Assisi, post terremoto, di una casa container emergenziale a Nocera Umbra e di un centro di accoglienza a Mantova. Un'azione portata avanti da Magni insieme ad un folto gruppo di volontari di tutte le età: tanti giovani, quanti pensionati.

 


A proporre il nome di Silvia Rigamonti - missionaria presso l'ospedale di Zumbahua, in Ecuador - è stata invece l'associazione Luz y Alegria. Infermiera originaria di Molteno, dopo un'iniziale esperienza in Spagna, a Pamplona e poi a Roma, si trova in America Latina dal 1998 dove ha conosciuto il marito Marcelo che l'ha resa madre di sette figli. Per dodici anni la loro vita è stata legata alla scuola di falegnameria don Bosco, seguendo l'esempio di Padre Ugo De Censi, fondatore dell'Operazione Mato Grosso. Nel 2013 però, ai coniugi è stato chiesto un grande cambio, quello di aiutare i volontari dell'OMG e il personale sanitario presente in ospedale: a Silvia dal punto di vista sanitario, sfruttando le sue competenze infermieristiche. A Marcelo invece, gestendo la parte burocratico-amministrativa e i contatti con le istituzioni locali e nazionali. L'obiettivo di entrambi è quello di trasformare il presidio in un punto di riferimento costante per tutti i malati e soprattutto, per le persone più povere e sole.

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