Villa Greppi: è il Minotauro a ispirare l'arte dell'artista residente Silvana Castellucchio

"Lo avevano confinato in un labirinto di specchi dove ogni parete moltiplicava il suo riflesso e non sapeva di essere solo. Ovunque si girasse vedeva un'infinità di creature come lui, che facevano le medesime cose che faceva lui. Si accovacciava e loro si accovacciavano, balzava in piedi e loro balzavano, salutava e loro agitavano la mano. Invischiato nell'infinità del doppio, pensava di vivere in mezzo a tanti esseri che gli erano gemelli. Così danzava e faceva capriole e tutti quei sé stesso lo imitavano ballando e capriolando. Finché fra le immagini ne scorse una diversa, che aveva lunghi capelli neri e lo sguardo spaurito". Comincia così il racconto "Il Minotauro" dello scrittore Friedrich Dürrenmatt, in una delle tante rivisitazioni del mito greco.

Un breve racconto che ha messo in moto la riflessione e il lavoro di Silvana Castellucchio - pittrice residente a Missaglia che intreccia le sue opere con l'arte terapia e studi di filosofia - che si è aggiudicata il bando "Residenze d'artista 2020" del Consorzio Brianteo Villa Greppi.
In questi ultimi giorni di Residenze la pittrice sta ultimando un progetto particolare, che non si ferma all'arte figurativa ma che dialoga con l'arte processuale e la land art: la realizzazione di una serie di tele da disporre nel parco di Villa Greppi, lasciando che la natura, inesorabilmente, faccia il proprio corso sulle loro superfici, modificandole. "Mi interessa molto una ricerca pittorica in cui le opere sono esposte nell'ambiente. Da qualche anno sono interessata al collocamento dei quadri in un luogo non convenzionale, al di fuori dal contesto classico" ha spiegato Castellucchio.

"A Villa Greppi alcuni tigli sono posizionati come in un labirinto. L'idea del labirinto è stata ciò che mi ha agganciato al tema e, a partire da questo concetto, verranno collocate alcune figure taurine, mentre in un'altra parte del parco verranno poste le Arianne. Il visitatore deve poter passare attraverso i quadri, liberamente. Ciò che mi ha colpito del testo di Dürrenmatt è l'incapacità del Minotauro di essere consapevole della sua situazione. C'è un'immagine in cui vede sé stesso nello specchio e pensa di non essere solo. I Minotauri saranno tutti in bianco e nero; mentre le Arianne nei corpi saranno colorate ma i visi saranno sempre in bianco e nero. Chi guarda deve pensare in modo nuovo l'episodio epico di Arianna e il Minotauro. In questa storia siamo sicuri di conoscere il carnefice?''.

A breve, dunque, il parco si popolerà di Minotauri ed Arianne in diversi punti della Villa. In tutto si tratterà di una ventina di opere che rimarranno alle intemperie e si deteriorano con il passare dei mesi. A oggi, però, non è ancora certa la data dell'inaugurazione a causa dei ritardi dovuti alla pandemia. "Ho vinto la residenza d'artista per tutto il 2020, ma a causa del Covid si è fermato tutto per un paio di mesi. La data di apertura era prevista per novembre 2020, ma probabilmente la mostra verrà inaugurata in primavera" - ha dichiarato Castellucchio.

"Lo stile della Castellucchio - ha spiegato Simona Bartolena, consulente per le arti visive del Consorzio Villa Greppi - affonda le radici nella pittura informale. Pur nella loro natura introspettiva, le sue opere, dai cromatismi intensi e dalle pennellate istintive e materiche che ordiscono, strato dopo strato, trame ben strutturate, nascono da suggestioni esterne e dalla relazione e il confronto con gli altri".

B.V.
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