Cremella: saltata la tradizionale ''Festa di Pomm'', la comunità si è riunita in chiesa
Una celebrazione un po' differente rispetto al passato - a causa dell'emergenza sanitaria che sta attanagliando da mesi il nostro Paese - quella che si è svolta a Cremella in occasione dell'8 dicembre.
A destra il parroco don Renato Cameroni
La tradizionale e benaugurante Festa di Pomm è stata purtroppo rimandata - come ha ben illustrato il sindaco Ave Pirovano, in una lettera aperta alla cittadinanza divulgata tramite il sito del comune - e Cremella ha dovuto rinunciare, quest'anno, a causa delle norme anti contagio, sia alla tradizionale Magnus Cursus Pomi, che faceva accorrere tantissimi podisti, sia alla rituale distribuzione delle mele. Ma anche al mercatino degli hobbisti, alla musica e a tutte le iniziative collaterali.
Nella speranza che il prossimo anno, in occasione della 50esima edizione della corsa podistica, l'attuale situazione emergenziale sia solamente un lontano ricordo, i fedeli hanno presenziato numerosi alla funzione liturgica tenutasi alle ore 11 presso la chiesa dei SS. Sisinio, Martirio e Alessandro per festeggiare l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
I fedeli erano riuniti infatti, non solo come comunità cristiana, ma anche come consesso civile, testimoniato dalla presenza del Comune, nella persona del sindaco.
In prima fila il sindaco Ave Pirovano e l'assessore Cristina Brusadelli
Don Renato Cameroni ha poi pronunciato, nel corso dell'omelia, il discorso tenuto dall'Arcivescovo di Milano, Mario Enrico Delpini, ricordando che, alla fine di tutto questo tremendo periodo, saremo sicuramente diversi, perchè abbiamo rivalutato la solitudine.
Stare soli ci ha fatto comprendere come la vita sia assolutamente misera senza relazioni, che vanno pertanto rivalutate e rinsaldate (in particolar modo, la nostra relazione con il Signore). E, soprattutto, in occasione della festa di Maria, che ci insegna a vivere nella carità.
Stare soli ci ha fatto comprendere come la vita sia assolutamente misera senza relazioni, che vanno pertanto rivalutate e rinsaldate (in particolar modo, la nostra relazione con il Signore). E, soprattutto, in occasione della festa di Maria, che ci insegna a vivere nella carità.
''Essere immacolati - ha ricordato il parroco - significa difatti vivere in carità: esiste sì un bene personale - la salute fisica - ma non bisogna mai perdere di vista il bene comune (perché si rende necessario non vivere da egoisti). Il bene primario per i cristiani, ma in generale per tutti, è proprio quello che deriva dalla carità di Dio, a cui tutti partecipano. Una comunione, dunque, con il bene è assolutamente indefettibile, attraverso Dio, il prossimo e la comunità tutta. Il vivere insieme, pertanto, sarà ancora più bello, soprattutto quando, tramite questi insegnamenti, considerando che essere immacolati significa vivere in e la carità, sarà possibile costruire il bene sommo, chiedendo aiuto a Maria''.
Mari.T.