Viganò: lavori fermi per la sede delle associazioni. Il Comune risolve il contratto

Il sindaco Fabio Bertarini
La giunta comunale di Viganò ha deciso di procedere alla risoluzione del contratto nei confronti della società che si era aggiudicata i lavori per la nuova sede delle associazioni, prevista in Via Marconi. Una scelta assunta dopo la presa d'atto del grave ritardo relativamente all'intervento di realizzazione del nuovo edificio comunale, denominato la Casa dei Viganesi.
A seguito della determina a firma del responsabile del servizio tecnico, il geometra Marco Vitullo, l'amministrazione comunale ha dato seguito ad una vicenda iniziata con la firma del contratto avvenuta il 4 giugno scorso con il "Consorzio Nazionale Cooperative di produzione e lavoro Ciro Menotti" di Ravenna.
L'appalto relativo alla costruzione dell'edificio era stato già aggiudicato il 21 gennaio, ma la firma era poi slittata a causa dell'emergenza sanitaria, e questo ha fatto sì che la consegna del cantiere si realizzasse solo il 23 giugno.
A pochi mesi dall'inizio dei lavori però, il sindaco Fabio Bertarini ha definito una ''baracca di cantiere" quello allestito in loco dal Consorzio, poiché - sempre secondo il primo cittadino - ''non è stato possibile vedere nessuna figura in azione, anche se il tempo utile per portare a termine l'opera era di 298 giorni lavorativi. Una quantità significativa di giorni trascorsi e persi. Le opere non sono mai iniziate perché la società dapprima rivendicava uno stato arboreo abbondante, di fatto erba alta, poi ha chiuso per ferie l'intero mese d'agosto, beata lei. Per finire poi, è passata addirittura a contestare - a nostro avviso con pretestuosità e infondatezza - il progetto approvato dal Comune. Di fatto sono quindi trascorsi cinque mesi senza aver fatto nulla".

Il sindaco ha poi affermato che, vista anche la mancanza totale di comunicazione e collaborazione tra le parti, si è arrivati alla risoluzione del contratto, consapevoli che ci si potrà aspettare un eventuale ricorso. Tale procedura è comunque un passaggio obbligato per poter andare avanti e affidare il lavoro alla società che segue nella graduatoria e per poter realizzare il prima possibile un edificio che avrà un significato civico e culturale di grande importanza per Viganò.
"Tutti noi siamo dispiaciuti. In tanti anni è la prima volta che incontriamo sulla nostra strada una società che a nostro parere non ha dimostrato cosa significhi collaborare e soprattutto non ha percepito quale onore potesse significare occuparsi di un'opera importante per la nostra comunità. Un'opera che il paese ha bisogno e aspetta con ansia. Chi mi conosce sa che sono sempre ottimista e sono convinto che di fatto abbiamo solo perso del tempo, ma l'opera sarà realizzata. In ritardo sul tempo previsto, ma come diceva mio padre, il tempo passa ma il lavoro fatto rimane. In ultimo, ricordo ancora che nessun euro è stato anticipato alla società, anzi stiamo valutando di citarla per danni. Di fatto siamo noi che stiamo subendo le conseguenze del ritardo".
M.B.
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