Parco Valle del Lambro: salta l’elezione del presidente. Dopo 6 mesi, non c’è l’accordo

Il logo del Parco Valle Lambro
Dopo sei mesi non si è ancora trovato l'accordo sul nome. Le parti politiche non sono riuscite a fare sintesi e il Parco Valle del Lambro non ha nominato il nuovo consiglio d'amministrazione. È l'esito dell'ultima seduta assembleare dell'ente pubblico che, ancora una volta, dovrà proseguire con una gestione commissariale.
Chi sta seguendo la vicenda, ricorderà che risalgono al 30 maggio scorso le dimissioni dell'ex presidente, Eleonora Frigerio, a cui hanno fatto seguito quelle dimissioni del vicepresidente facente funzione Alfredo Viganò, dei consiglieri Vittorio Consonni, Paola Bernasconi e Matteo Vitali.
Le dimissioni a cascata hanno comportato l'ingresso di un commissario per traghettare l'ente in attesa della nomina del nuovo consiglio di gestione. La scadenza ufficiale del mandato della Frigerio, per la verità, risaliva addirittura al 31 ottobre 2019: da allora, l'assemblea della comunità dei sindaci, convocata tre volte (4 dicembre 2019, 3 marzo 2020 e 29 maggio 2020), non era riuscita a trovare un accordo sul nome del nuovo presidente. A fine settembre, era stata convocata una nuova assemblea, che non aveva portato agli esiti sperati.
È trascorso quindi un anno senza che si sia individuata la persona che prenderà tra le mani l'ente, accompagnandolo nei prossimi anni. Da quanto ci risulta, i comuni lecchesi (Bosisio, Cesana, Casatenovo, Cassago, Costa Masnaga, Nibionno e Rogeno) e comaschi avrebbero presentato le loro figure, non digerite però dal blocco dei monzesi che, rappresentando la quota maggiore di territorio, mirano a collocare una persona di loro riferimento nel ruolo più importante. In questo modo non ci sarebbe un'alternanza dei territori, in termini di rappresentatività. Non è prevista dallo statuto ma, dopo anni in cui la presidenza è stata affidata a una figura del territorio di Monza, ci si sarebbe aspettati un naturale spirito di rotazione. Il lecchese avrebbe presentato una persona riconducibile al centro sinistra, mentre il comasco avrebbe proposto un candidato dell'ala di centro destra. Entrambi non hanno ottenuto il beneplacito e quindi sembrerebbe che, ancora una volta, saranno i monzesi a condurre l'ente. Da quanto apprendiamo, alcuni comuni, esasperati da questo stallo, si sarebbero persino spinti ad annunciare l'abbandono dall'ente.
"Abbiamo detto a Monza di dare il nominativo per procedere con la votazione" ha riferito il sindaco di Nibionno Claudio Usuelli,
L'ex presidente Eleonora Frigerio
nonché rappresentante dei comuni del lecchese che fanno parte dell'ente. "Ho fatto una proposta per chiedere la modifica dello statuto in modo che si sia l'alternanza del presidente. Per noi (lecchesi e comaschi, ndr) sarà una volta ogni tre, per loro una volta ogni due. Da parte di tutti i comuni di Lecco abbiamo presentato una dichiarazione in cui chiariamo che, per diritto di responsabilità, votiamo le variazioni che servono per mandare avanti l'ente, ma la prossima dovrà essere l'elezione del presidente".
I comuni del comasco, guidati dal sindaco di Erba, Veronica Airoldi, hanno presentato la medesima dichiarazione.
Il sindaco di Rogeno, Matteo Redaelli ha confermato la linea. "Abbiamo votato i punti necessari per mantenere la stabilità del bilancio, però non abbiamo intenzione di partecipare ad altre votazioni fino a quando non troveremo il presidente. I territorio comasco e lecchese hanno fatto i loro nomi, ora aspettiamo che il monzese presenti il candidato. Mi ha fatto specie che alcuni del monzese hanno fatto dichiarazioni analoghe alle nostre, dicendo che non ci stanno ad aspettare: qualcuno ha anche abbandonato l'assemblea. Alla prossima assemblea, parteciperemo solo se ci sarà la nomina del presidente".
Il medesimo pensiero è stato confermato anche dal primo cittadino di Bosisio Parini, Andrea Colombo. "Uno dei parchi più importanti della Lombardia non può stare senza un organo direttivo per così tanti mesi - ha dichiarato - Gli enti comunali risentono della mancanza di un presidente e di un consiglio di gestione. All'ultima assemblea i sindaci del lecchese hanno partecipato per senso di responsabilità, data la necessità di deliberare la variazione di bilancio, ma hanno comunicato che non parteciperanno ad ulteriori assemblee in assenza della concreta possibilità di eleggere un presidente con l'organo direttivo. È importante che la politica metta da parte i campanilismi e che si lavori per dotare il Parco Valle Lambro di una struttura funzionante il più presto possibile".
Diretto il pensiero del capogruppo di maggioranza a Costa Masnaga, Umberto Bonacina. "Ancora una volta non si è riusciti a nominare il nuovo consiglio d'amministrazione: è vergognoso. Non è possibile che i monzesi non siano riusciti a trovare un presidente e indicare una rappresentanza femminile. Dopo sei mesi, non c'è ancora niente di deciso e il parco è fermo perché manca la parte politica che deve dare indicazioni al direttore".
La partita si chiuderà a questo punto nel 2021.
M.Mau.
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