Casatenovo: Pro Loco presenta il volume sulla storia (passata ed attuale) del paese
La trasmissione è avvenuta dalle sale di Villa Greppi di Bussero, un importante edificio casatese che ospita la casa editrice Edinat, la quale ha lavorato alla parte di design grafico e comunicativo del prodotto.
La parola è passata quindi al sindaco Filippo Galbiati, il quale ha esordito ringraziando la Pro Loco e Pietro Greppi per l'ospitalità, spiegando la volontà di sostenere questo progetto poiché in linea con l'obiettivo di rafforzare l'identità del paese. "Si è con il tempo perso il senso di appartenenza al territorio locale e la crisi ha ulteriormente impoverito la realtà provinciale e comunale. Questo libro deve farci riflettere su questo salto d'epoca, sulla frammentazione della società. Perciò è opportuno fare un lavoro sul senso di appartenenza, che si valorizza tramite il riconoscimento".
Galbiati, che ha visto in anteprima il libro, l'ha giudicato molto ben curato; non si è quindi trattenuto nel ringraziare la Pro Loco che ha coordinato tutto, i volontari che hanno collaborato e la casa editrice, poiché il lavoro di pubblicazione è stato di alto livello.
L'idea è stata quella di partire con un tributo alla sua bellezza naturale. Casatenovo sorge agli inizi dei pendii brianzoli, dove i ghiacciai hanno regalato questi paesaggi unici e importanti piccoli corsi d'acqua. Questo paese fa da tramite tra Milano, i colli e le montagne. Questa posizione geografica, poi, l'ha collocato in importanti vicende storiche dandogli ulteriore importanza: sono passati i Celti, i Romani, i Longobardi; tutti hanno lasciato il segno della loro presenza. Il racconto della Galbiati è poi passato attraverso le varie epoche della storia. La Casate medievale è una corte fortificata, di proprietà dei Casati. Qui vengono coinvolti nelle lotte nelle vicende del ducato di Milano e nella lotta tra Sforza e Visconti. Questo è il periodo in cui, mentre la corte difende sé stessa, sul territorio nascono tantissime cascine, là dove c'è terra fertile. Queste danno ragione dell'unicità di questo patrimonio immobiliare. Le pratiche religiose, poi, sono andate a costituire un patrimonio identitario importante: c'erano diversi monasteri in paese, alcuni sono spariti; un mondo tutto scomparso, ma significativo della religiosità casatese.
Il libro non è solo da leggere ma anche da guardare. La ricerca fotografica è stata lunga e ha coinvolto anche molti cittadini, come per esempio l'archivio della famiglia Clerici che ha donato diversi faldoni con centinaia di fotografie, tutte datate, con nomi dei partecipanti e luogo. Il gruppo AFCB, che fa parte poi di Sentieri e Cascine, ha lavorato molto col fotografo professionista Enzo Ranieri per quanto riguarda le immagini. Tra queste, l'ultima è molto interessante.
"Come finire il libro, ci siamo chiesti. La storia di questa foto è complessa, c'erano centinaia di fotografie papabili, ma abbiamo scelto questo scatto fatto a Valaperta. Si tratta di un controluce di genitori e bambini che camminano insieme: i genitori rappresentano come finisce il libro, i bambini la storia futura" ha concluso Pennati.
Il libro è stato trattato come un pezzo d'arte: i materiali ed il confezionamento sono stati scelti con cura, così da dare importanza e valore ad un'opera che racchiude il contributo di un intero paese e contenuti inediti.
Giorgio Pennati, vicepresidente Pro Loco e fotografo del gruppo AFCB
In esclusiva, siamo riusciti a farci raccontare da Rosa Adele Galbiati qualcosa sulla parte a suo avviso più bella e alla sfide che hanno caratterizzato la stesura del libro. "Non c'è una parte più bella. Bello è stato scoprire, di volta in volta, come si svolgeva la vita di Casatenovo; soprattutto è stato bello capire che qui, dove sono passati in tanti, comunque la popolazione ha mantenuto come punto di riferimento la religione, per secoli. Spesso i casatesi si sono identificati più con la parrocchia che con il comune infatti, e non è un caso che tutte le immagini del sacro, numerosissime, siano proprio nelle cascine o ai crocicchi delle strade. L'altra cosa bella è stato scoprire che, dopo entrambe le guerre, Casatenovo ha avuto una vivacità grandissima, a testimoniare che un senso di appartenenza alla comunità era cresciuto in tutti gli anni e secoli precedenti. La cosa più difficile, invece, è stato proprio scrivere l'ultimo capitolo. Non ci sembrava bello fermarci al dopoguerra, dovevamo arrivare fino a oggi... Solo che non è stato facile. Abbiamo impiegato settimane, perché l'impostazione non era mai quella giusta, perché è rischioso parlare del presente e inavvertitamente si rischia di far passare un giudizio. Dobbiamo ringraziare però la casa editrice, chi ha scritto i testi e, soprattutto, i nostri collaboratori che si sono dedicati alla storia di questo paese deditamente, gratuitamente, con passione e competenza. Tanti di loro affermano che gli manca svolgere questo tipo di lavoro! Comunque, devo dire che è stato veramente bello, ci siamo confrontati tantissimo con la realtà di Casatenovo".