Casatenovo: Pro Loco presenta il volume sulla storia (passata ed attuale) del paese

Dopo un lungo percorso è finalmente pronto il libro sulla storia di Casatenovo, presentato nella serata di sabato 13 dicembre attraverso una diretta Facebook dalla pagina della Pro Loco, alla quale moltissimi casatesi e non, hanno partecipato incuriositi.
La trasmissione è avvenuta dalle sale di Villa Greppi di Bussero, un importante edificio casatese che ospita la casa editrice Edinat, la quale ha lavorato alla parte di design grafico e comunicativo del prodotto.
A condurre la presentazione è stata Rosa Adele Galbiati, presidente della Pro Loco di Casatenovo, la quale è stata affiancata da Giorgio Pennati, vicepresidente, da Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo e, non da ultimo, da Pietro Greppi, padrone di casa e presidente di Edinat.

Il sindaco Filippo Galbiati

La prima ad introdurre il libro è stata Rosa Adele Galbiati, la quale ha espresso la propria felicità sul fatto che il libro abbia finalmentre visto la luce. Sono infatti passati due anni dalla prima idea: il covid ci ha messo del suo e ha di fatto rimandato la presentazione, ma è stato comunque un arco di lavoro duro. "Prima l'impostazione, poi la ricerca, poi la stesura dei testi, tutto è stato molto accurato e c'è stata un'attenzione particolare ad ogni ripresa. Volevamo un prodotto preciso e al contempo snello, di facile e piacevole lettura per tutti. Pensiamo di esserci riusciti e siamo contenti di aver avuto il patrocinio sia della Provincia di Lecco, ma soprattutto del Comune di Casatenovo" ha spiegato la presidente della Pro Loco.
La parola è passata quindi al sindaco Filippo Galbiati, il quale ha esordito ringraziando la Pro Loco e Pietro Greppi per l'ospitalità, spiegando la volontà di sostenere questo progetto poiché in linea con l'obiettivo di rafforzare l'identità del paese. "Si è con il tempo perso il senso di appartenenza al territorio locale e la crisi ha ulteriormente impoverito la realtà provinciale e comunale. Questo libro deve farci riflettere su questo salto d'epoca, sulla frammentazione della società. Perciò è opportuno fare un lavoro sul senso di appartenenza, che si valorizza tramite il riconoscimento".
Galbiati, che ha visto in anteprima il libro, l'ha giudicato molto ben curato; non si è quindi trattenuto nel ringraziare la Pro Loco che ha coordinato tutto, i volontari che hanno collaborato e la casa editrice, poiché il lavoro di pubblicazione è stato di alto livello.
Il sindaco ha quindi concluso il suo intervento ricordando il professor Sandro Pirovano, figura molto conosciuta ed amata Casatenovo. "Quello che troverete in questo libro è frutto anche del suo lavoro silenzioso ma profondo sulle memorie di questo paese. Il Comune di Casatenovo vanta uno degli archivi migliori di tutta la zona: ringrazio la Pro Loco per l'intuizione di aver dedicato a lui il libro".

Rosa Adele Galbiati ha ripreso le parole del sindaco, raccontando poi alcuni retroscena e contenuti dell'opera. "Ci siamo accorti lavorando giorno dopo giorno che il discorso dell'identità è emerso in diverse occasioni".
Di particolare interesse è la foto di copertina. Questa immagine, scattata da Enzo Ranieri, già racconta la storia di Casatenovo: il campanile di Santa Giustina è il simbolo della religiosità, il castello dei Casati della vita politica, mentre la ciminiera del Vismara rappresenta la laboriosità di questo paese. La presidente ha spiegato che all'inizio non è stato semplice e che si sono dovuti interrogare su come si inizia un libro di questo genere e su come si fa a scrivere la storia di Casatenovo.
L'idea è stata quella di partire con un tributo alla sua bellezza naturale. Casatenovo sorge agli inizi dei pendii brianzoli, dove i ghiacciai hanno regalato questi paesaggi unici e importanti piccoli corsi d'acqua. Questo paese fa da tramite tra Milano, i colli e le montagne. Questa posizione geografica, poi, l'ha collocato in importanti vicende storiche dandogli ulteriore importanza: sono passati i Celti, i Romani, i Longobardi; tutti hanno lasciato il segno della loro presenza. Il racconto della Galbiati è poi passato attraverso le varie epoche della storia. La Casate medievale è una corte fortificata, di proprietà dei Casati. Qui vengono coinvolti nelle lotte nelle vicende del ducato di Milano e nella lotta tra Sforza e Visconti. Questo è il periodo in cui, mentre la corte difende sé stessa, sul territorio nascono tantissime cascine, là dove c'è terra fertile. Queste danno ragione dell'unicità di questo patrimonio immobiliare. Le pratiche religiose, poi, sono andate a costituire un patrimonio identitario importante: c'erano diversi monasteri in paese, alcuni sono spariti; un mondo tutto scomparso, ma significativo della religiosità casatese.

Pietro Greppi della casa editrice Edinat

Da ricordare sono anche le ville, di cui, anche in questo caso, molte perdute perché abbattute o lasciate decadere. C'è poi l'epoca degli austriaci, i quali fanno un censimento. In uno di questi, Casatenovo è suddiviso in una miriade di frazioni, corti, cascine. A questo proposito, Casatenovo era già diviso tra Casate Nuovo e Casate Vecchio, mentre verso fine 800 si ha un'inglobazione. Si ha tutta una serie di vicende che, naturalmente, sono raccontate all'interno del libro. Casatenovo inizia poi una lunga marcia verso la modernità, tutto si muove e tutto cambia. Da inizio 1900 nascono le opere pubbliche, le scuole per un'alfabetizzazione del popolo, le strade, la piazza, un acquedotto pubblico e poi arriva anche la luce. C'è però anche la crisi dell'agricoltura, con l'aumento della richiesta di lavoro operaio nelle fabbriche, quelle stesse grandi fabbriche che hanno segnato la storia Casatese. Da segnalare è anche la guerra; fra i ricordi è infatti emersa una bomba caduta su Casatenovo, episodio in merito al quale troviamo una testimonianza di una famiglia nel libro.

Rosa Adele Galbiati, presidente della Pro Loco

La parola è poi passata a Giorgio Pennati, vicepresidente della Pro Loco ma anche fondatore del gruppo fotografico AFCB, che ha sottolineato una particolarità del volume.
"Nessun libro di paese si interessa così tanto del contemporaneo. Si tratta di una ricerca completamente inedita, realizzata con molte interviste e ricerche di testimonianze di varie generazioni. Chi leggerà il libro si ritroverà come se fosse lui protagonista, poiché parte di questa storia" ha affermato Pennati.
Il libro non è solo da leggere ma anche da guardare. La ricerca fotografica è stata lunga e ha coinvolto anche molti cittadini, come per esempio l'archivio della famiglia Clerici che ha donato diversi faldoni con centinaia di fotografie, tutte datate, con nomi dei partecipanti e luogo. Il gruppo AFCB, che fa parte poi di Sentieri e Cascine, ha lavorato molto col fotografo professionista Enzo Ranieri per quanto riguarda le immagini. Tra queste, l'ultima è molto interessante.
"Come finire il libro, ci siamo chiesti. La storia di questa foto è complessa, c'erano centinaia di fotografie papabili, ma abbiamo scelto questo scatto fatto a Valaperta. Si tratta di un controluce di genitori e bambini che camminano insieme: i genitori rappresentano come finisce il libro, i bambini la storia futura" ha concluso Pennati.

Pietro Greppi ha quindi parlato del libro in merito al suo confezionamento. "Parlerò dell'oggetto ma è giusto che dica anche qualche parola sui contenuti. Unire tutto non è stato facile, c'è stata grande collaborazione. Michele Mauri ha scritto gran parte del libro, collaborando con tantissime persone: tutte volevano arrivare ad un prodotto unico che potessero sentire loro. Un'altra persona fondamentale è stato Serafini, per esempio".
Il libro è stato trattato come un pezzo d'arte: i materiali ed il confezionamento sono stati scelti con cura, così da dare importanza e valore ad un'opera che racchiude il contributo di un intero paese e contenuti inediti.
Rosa Adele Galbiati ha concluso l'evento ringraziando le edicole che hanno dato disponibilità alla vendita, ma anche chi era seduto al tavolo con lei e chi ha seguito l'evento tramite Facebook.

Giorgio Pennati, vicepresidente Pro Loco e fotografo del gruppo AFCB

In esclusiva, siamo riusciti a farci raccontare da Rosa Adele Galbiati qualcosa sulla parte a suo avviso più bella e alla sfide che hanno caratterizzato la stesura del libro. "Non c'è una parte più bella. Bello è stato scoprire, di volta in volta, come si svolgeva la vita di Casatenovo; soprattutto è stato bello capire che qui, dove sono passati in tanti, comunque la popolazione ha mantenuto come punto di riferimento la religione, per secoli. Spesso i casatesi si sono identificati più con la parrocchia che con il comune infatti, e non è un caso che tutte le immagini del sacro, numerosissime, siano proprio nelle cascine o ai crocicchi delle strade. L'altra cosa bella è stato scoprire che, dopo entrambe le guerre, Casatenovo ha avuto una vivacità grandissima, a testimoniare che un senso di appartenenza alla comunità era cresciuto in tutti gli anni e secoli precedenti. La cosa più difficile, invece, è stato proprio scrivere l'ultimo capitolo. Non ci sembrava bello fermarci al dopoguerra, dovevamo arrivare fino a oggi... Solo che non è stato facile. Abbiamo impiegato settimane, perché l'impostazione non era mai quella giusta, perché è rischioso parlare del presente e inavvertitamente si rischia di far passare un giudizio. Dobbiamo ringraziare però la casa editrice, chi ha scritto i testi e, soprattutto, i nostri collaboratori che si sono dedicati alla storia di questo paese deditamente, gratuitamente, con passione e competenza. Tanti di loro affermano che gli manca svolgere questo tipo di lavoro! Comunque, devo dire che è stato veramente bello, ci siamo confrontati tantissimo con la realtà di Casatenovo".

Alessandro Vergani - Giovanni Pennati
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