In tribunale si parla di liti tra vicini causate da un posteggio poco gradito e da...galline

Nove mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali. E' la condanna inflitta nella tarda mattinata odierna dal giudice monocratico del tribunale di Lecco, Giulia Barazzetta, nei confronti di M.S., classe 1980, finito a processo per lesioni e minaccia aggravata. Al centro dell'udienza, un episodio risalente al 22 gennaio 2018 quando un giovane - dopo aver dormito a casa della fidanzata a Oggiono, in località Bosisiolo - aveva rinvenuto la propria vettura danneggiata. Oltre alle quattro gomme forate, la carrozzeria presentava evidenti graffi in più parti. Contattati i carabinieri per denunciare il fatto, poco più tardi la ragazza - costituitasi parte civile tramite l'avvocato Paolo Giudici - aveva citofonato al campanello dei propri zii per chiedere conto dell'accaduto. Le due famiglie, che abitavano a poche decine di metri di distanza fra loro, avevano già avuto dei disappori piuttosto accesi, tanto da doversi rivolgere alle vie legali.
Una discussione, quella fra parenti, presto degenerata: il cugino avrebbe infatti lanciato dalla finestra all'indirizzo della ragazza un tagliere in legno da cucina e un sottopentola in vimini. L'impatto con il primo aveva causato un lieve trauma alla mano della giovane, costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Ma non è finita qui, perchè l'imputato avrebbe poi rincorso i due fidanzati rivolgendosi a loro con insulti e spintoni. Alla base della diatriba sembra esserci...un posteggio. M.S. infatti, non avrebbe gradito la presenza in quello spazio, dell'auto del fidanzato della cugina. Una versione dei fatti, quella resa dalla parte civile, confermata anche dal proprietario della vettura e dalla zia, citati come testimoni. Quest'ultima dopo aver udito delle urla provenienti dall'esterno, avrebbe aperto la finestra, assistendo a parte della scena e notando l'asse di legno a terra, spaccato a metà.
Se il vice procuratore onorario Mattia Mascaro ha chiesto la condanna dell'oggionese alla pena di sei mesi di reclusione, più elevata è stata la sentenza disposta dal giudice, con nove mesi inflitti all'imputato, difeso dall'avvocato Marco Rigamonti.
Proseguirà invece il prossimo 6 aprile il procedimento nei confronti di G.S. e M.A., una coppia classe 1971 e 1978 residente in Via Santo Stefano a Lecco, chiamata a rispondere di minaccia aggravata nei confronti di un vicino di casa.
I fatti oggetto del procedimento risalgono addirittura al luglio 2015 quando i due, esasperati dalla presenza - in un appezzamento di terreno accanto alla propria abitazione - di una decina di galli, altrettante galline e un cane, avrebbero perso il controllo.
La minaccia di fare del male agli animali si sarebbe - secondo quanto contestato loro dalla Procura - esteso anche al proprietario, circostanza quest'ultima negata dalla coppia durante l'esame al quale si sono sottoposti al cospetto del giudice Barazzetta, confermando lo stato di esasperazione nel quale si trovavano dovendo convivere ogni giorno con odori e rumori causati dagli animali da cortile. Si torna in aula fra quattro mesi per l'escussione di altri testimoni.
G. C.
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