Terremoto nella Polstrada di Seregno: l'ex comandante Fersini agli arresti domiciliari
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L'ex comandante della Polstrada
di Seregno, Gabriele Fersini
di Seregno, Gabriele Fersini
Un provvedimento eseguito stamani al culmine di un'inchiesta che avrebbe consentito di appurare una serie di presunti illeciti da parte di Fersini, di altri due agenti, di un avvocato e di quattro imprenditori brianzoli attivi nel settore edile, lavorazione e trasporto di materiali estrattivi.
Al fine di eliminare - o comunque di ridurre nettamente - il rischio di sanzioni amministrative nell'esercizio della propria attività, questi ultimi avrebbero sponsorizzato l'attività sportiva del figlio dell'ex comandante della polstrada seregnese, campione di rally.
L'ordinanza di custodia cautelare conta complessivamente 8 misure di cui 2 in carcere, 5 agli arresti domiciliari (fra i quali Fersini appunto) e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
In carcere sono finiti due membri della ora soppressa polizia stradale brianzola che - secondo il quadro accusatorio ancora tutto da provare - avrebbero collaborato illecitamente con un avvocato del foro di Milano, procacciandole soggetti intenzionati a proporre ricorso alle sanzioni elevate dal loro stesso ufficio per guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe, e predisponendo anche le relative impugnazioni. In questa attività i poliziotti si sarebbero approfittati delle informazioni contenute nel database del Ministero dell'Interno, ricevendo dalla legale una parte della parcella.
Sono state perquisite anche le case e i luoghi di lavoro di tutte e 8 le persone coinvolte nell'indagine e anche di un ulteriore soggetto connesso all'attività agonistica del figlio del pubblico ufficiale, molto noto anche nel lecchese in quanto era proprio della polstrada di Seregno (e ora di quella di Monza) la competenza viabilistica lungo il tratto oggionese della superstrada 36.
Lo scorso 21 settembre inoltre, l'ex comandante aveva testimoniato in tribunale a Lecco nell'ambito del procedimento penale connesso al crollo del ponte di Annone avvenuto nell'ottobre 2016, avendo collaborato nelle indagini coordinate dalla Procura lecchese.
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